Salgo sulla macchina che ho preso a noleggio quando sono arrivata a Roma, quando esco da Trigoria la pioggerella si è trasformata in un vero e proprio diluvio, che mi inzuppa nel breve tragitto dal portone all'auto. Quando metto in moto impreco perché praticamente ho un visibilità ridottissima e rischio seriamente di fare un incidente. Ma faccio cenno alla guardia di aprirmi il cancello e mi immetto nella stradina. Percorro poche centinaia di metri, poi vedo una fila interminabile di auto davanti a me...accendo la radio e la prima notizia è che sulla capitale si sta abbattendo un vero e proprio nubifragio, molte strade sono allagate ed inagibili. Impreco e continuo a farlo per la successiva mezz'ora, dato che avanzo giusto l'equivalente di tre macchine..andando avanti così arriverò in albergo forse per la mattina successiva. Con una mossa azzardata, che mi vale una strombazzata di clacson, faccio inversione e ritorno indietro. La guardia mi fa riattraversare il cancello "Puoi usare uno degli alloggi vuoti" io lo seguo notando che solo uno degli altri alloggi ha la luce accesa, probabilmente quello di Stephan. Tutti sono all'Olimpico per la partita di Europa League. Trigoria ha un aspetto spettrale, tutta buia...di solito piena di attività e rumori, ora è silenziosa e immobile...
La guardia mi dice che fra poco arriverà a dargli il cambio la guardia notturna, che se voglio posso prepararmi la cena nella cucina del mio alloggio o in quella comune e che per quella notte ci saremo solo io e Stephan nella struttura ma che la mattina successiva verso le otto inizieranno ad arrivare le prime persone fra le quali Spalletti che è sempre uno dei primi a raggiungere il centro sportivo. Mi lascia davanti alla porta consegnandomi una chiave magnetica e poi mi saluta. Entro nella stanza e noto con piacere che è accogliente, butto il borsone sul letto e decido di farmi una doccia per prima cosa. Quando sono sotto il getto caldo mi vengono in mente le mani di Stephan su di me, quello che è successo in piscina e poi nella piccola sala massaggi. Sono le sette e mezza di sera, e se fossi a Milano starei arrivando a casa mia, mia e del mio fidanzato, e pregusterei una cena e poi una tranquilla serata a base di televisione e coccole davanti allo schermo. L'idea non mi alletta molto, anche perché nessuna coccola che mi ha mai riservato il mio ragazzo, è paragonabile a quello che è successo con Stephan. Mi asciugo velocemente, lascio i capelli bagnati, e decido di correre un pò sul tapis roulant...di solito mi aiuta a scaricarmi e a sgombrare la mente. Quella sera però ho soprattutto bisogno di convogliare in qualcosa l'energia nervosa che ho addosso...arrivo alla palestra, parzialmente illuminata da alcune lucine incassate nel soffitto e nel pavimento. Mi metto le cuffie e imposto il programma più tosto che conosca, con una pendenza che spezzerebbe la schiena a molti, ma che è l'ideale per me in questo momento..corro per mezz'ora, poi rallento e solo in questo momento mi accorgo della presenza di Stephan a pochi metri da me. Indossa una divisa della Roma, e mi fissa intensamente "Cosa ci fai qua?"
"Tu che ci fai qui?"
"Le strade sono allagate..ora pare abbia smesso un poco di piovere ma rischio di rimanere imbottigliata nel traffico. Preferisco rimanere qui..."
"Sei sopravvissuta all'esercizio più tosto del tapis roulant"
"Certo..." scendo e faccio qualche esercizio per distendere i muscoli, troppo tardi mi accorgo che piegandomi in avanti gli ho offerto la visione completa del mio seno strizzato in un top sportivo "Vuoi cenare? Ho preparato un piatto di pasta nella cucina del mio alloggio..."
"Hai cucinato tu?"
"Un piatto di pasta so farlo..."
"Mangiamo nella sala comune però..." ho paura a rimanere da sola con lui, oltretutto siamo praticamente soli e questo complica ancora di più il tutto. Lui annuisce e poi mi precede fino alla sala comune. Accende la tv e la sintonizza su Sky Sport poi va a prendere l'occorrente per mangiare. Mi siedo sul tavolino dove lui ha disposto due tovagliette, piatti, bicchieri e posate. Poco dopo arriva con una padella dalla quale proviene un buon profumino di pasta al pesto. La deposita al centro del tavolo poi va a prendere del pane e l'acqua. Distribuisco nei due piatti la pasta e poi iniziamo a mangiare in silenzio. Ogni tanto do un'occhiata alla televisione, ma cerco soprattutto di non sfiorare neanche per sbaglio qualsiasi parte del corpo di Stephan, che sia la mano o la gamba sotto il tavolo. Mangio tutto poi mi metto a sbocconcellare il pane. La guardia notturna passa e ci fa un cenno, poi riprende il giro. Fuori ha smesso di piovere ma ogni tanto qualche tuono mi fa sobbalzare..odio i temporali, e ogni volta che il suono ci coglie di sorpresa faccio un salto sulla sedia.
"Hai paura?"
"Odio i temporali...a quest'ora sarei potuta essere in albergo...e invece.."
"Sei qua con me...molte ragazze farebbero carte false per essere al tuo posto sai?"
"Lo so...peccato che io..." in quel momento il mio cellulare vibra sul tavolo e sullo schermo lampeggia la scritta "Amore". Mi affretto a far scorrere il dito sullo schermo "Ciao....si qua diluvia...il lavoro tutto bene..si i ragazzi sono tutti simpatici...si anche lui, credo che quel periodo al Milan fosse solo un momento "no"...certo...ci sentiamo domani...non lo so, per la location vediamo quando torno, sai che potrebbe volerci anche una settimana in più, è il mio lavoro...ok...anche io..buonanotte"
Quando riattacco lui ha portato via i resti della nostra cena e mi sta fissando mezzo sdraiato sul divanetto. Ha la gamba sinistra parzialmente sollevata e mi fissa come se fossi un qualcosa che deve analizzare e capire "Che c'è?"
"Sembrava la conversazione con mio fratello..."
"Io ed il mio fidanzato non siamo molto da conversazioni telefoniche?"
"Quindi niente sesso al telefono?" il suo sguardo mi fa capire che con me lui lo farebbe sicuramente, sia telefonico che dal vivo "Non sono affari tuoi sai?"
"Ovviamente...quello di cui parlavi ero io?"
"Si...gli ho detto che io e te ci eravamo già incontrati e che non avevamo instaurato un buonissimo rapporto..."
"Scusa di nuovo..insomma...era un periodo nero..."
"Bhe ci incontriamo sempre in momenti no...allora eri tu, ora sono io"
"Dici per il tuo fidanzamento?" lui mi fa cenno di sedermi accanto a lui ed io, soggiogata e stregata dai quei suoi occhi verdi, mi metto vicino a lui. Stephan ora ha la testa appoggiata al bracciolo del divano ed è sdraiato per tutta la lunghezza, la gamba sinistra piegata. Io mi siedo all'altezza del suo petto poi mi sposto leggermente indietro e gli poso le mani sulla coscia che per fortuna è fasciata dai pantaloni della divisa "Ti fa male?"
"No...forse un pochino" inizio a fargli un massaggio poi rispondo alla sua domanda "Mi piacevi Stephan ma 4 anni fa ho visto un lato di te che non mi piace...ora capisco che era un tuo momento, che il vero Stephan è quello di adesso ma voglio bene al mio ragazzo e..."
"Lo ami?"
"È una forma di amore..." in realtà non provo per lui l'amore struggente che leggo nei libri o che vedo riprodotto nei telefilm. È un qualcosa di tranquillo e blando, niente palpitazioni o struggimenti eccessivi. Insomma il mio fidanzato è qualcosa che posso gestire ampiamente, a differenza di quello che riesco a fare con il ragazzo sdraiato vicino a me..lui mi confonde perché pensavo di ritrovarmi davanti lo stronzo e antipatico, invece c'è la versione dolce, sexy e tentatrice che sta mettendo a dura prova il mio autocontrollo.
"Noi cosa siamo invece?"
"Noi? Assolutamente nulla Stephan..non siamo e non saremo mai nulla.." faccio per allontanarmi perché il mio massaggio sta pericolosamente trasformandosi in qualcos'altro, lente carezze che si stanno spostando più in alto...le mie mani si staccano ma lui non mi permette di andare lontano. Mi afferra i polsi e si mette a sedere di scatto...ci ritroviamo a pochi centimetri di distanza, mentre un tuono più forte degli altri mi fa sobbalzare e le luci tremolano..per un secondo siamo completamente al buio, poi la luce torna ma io fisso solo i suoi occhi incatenati ai miei.
"Se non siamo nulla perché sei ancora qua?"
"Perché..." i suoi pollici sfregano la pelle delle mie mani, poi le sue dita si intrecciano alle mie ed io vado in tilt..ecco quello che leggo continuamente nei libri. Quel brivido che ti risale dalla spina dorsale e coinvolge ogni terminazione nervosa. Sono una donna di 29 anni, che fino ad allora ha vissuto la sua vita tranquillamente e senza troppi scossoni. Le sue mani e le sue labbra, il suo corpo e quello che lui mi scatena dentro sono l'ignoto per me..sono attirata verso il fuoco, verso le fiamme e so che mi scotterò...ma in quel momento sono l'unica cosa sensata che riesco a trovare...
Mi avvicino e le sue labbra sono pronte a portare le mie in un luogo sconosciuto...i brividi mi corrono sulla pelle, senza accorgermene mi ritrovo a cavalcioni su di lui, Stephan di nuovo sdraiato ed io sopra di lui, con il reggiseno sportivo in vista attraverso la cerniera della felpa che lui ha parzialmente abbassato. I miei pantaloncini corti sfregano contro i suoi...sono assolutamente su di giri, inebriata dal suo profumo e dalle sue mani posate sul mio fondoschiena "Se ci beccano sono guai" lo sussurro sulla sua bocca ma poi mi riavvicino "Vieni in camera mia"
"Non posso Stephan...." me lo ridico 100 volte nelle testa ma sono sempre sdraiata sopra di lui "Ti voglio Giulia...ti prego" anche io lo voglio....sa Dio quanto ho bisogno di lui, ma sarebbe solo un contentino parziale... a fatica mi allontano, mi divicolo per la terza volta e corro verso il mio alloggio...Chiusa la porta dietro di me mi siedo per terra e cerco di regolarizzare il battito cardiaco..ho le mani che tremano e sono al limite....mi slaccio la felpa e la butto per terra...mi sfilo e pantaloncini e poi vedo verso la finestra. La pioggia è diminuita, penso anche che ora potrei tranquillamente raggiungere l'albergo e passare lì la notte, per poi tornare a Trigoria con la luce, che sicuramente mi farebbe un effetto diverso, o forse no. Appoggio la fronte contro il vetro e la sbatto almeno dieci volte. Il mio borsone è sul letto, mezzo aperto...ci frugo dentro e sotto, non so neanche per quale motivo l'abbia portato, c'è un completino nero di pizzo, reggiseno a balconcino e tanga. L'ho preso d'impulso il giorno prima di partire, consigliata dall'unica amica che sa di quella mia cotta perenne per Stephan...prendo il cellulare e le mando un messaggio "Aiutami...ho baciato Stephan...e ora siamo soli a Trigoria"
"Cosa? E messaggi con me? Ma sei matta?"
"Che faccio?"
"Vai da lui....sai che è la cosa giusta...o forse è sbagliata, ma chi se ne frega" sorrido e poi indosso quel completino nero, sopra metto un paio di leggins neri e un maglione...a piedi nudi percorro i pochi metri che separano la mia stanza dalla sua..busso piano e aspetto che lui apra. Quando socchiude la porta sguscio dentro e osservo la stanza..lui richiude la porta dietro di me, e solo in quel momento mi accorgo che è solo in boxer e che probabilmente era a letto, dato le coperte scostate nel letto singolo...la tv è sintonizzata sul canale della partita della Roma, sono le 9 e trenta e l'incontro è iniziato da mezz'ora "Scusa...stavi vedendo la partita"
"Hai bisogno di qualcosa?" lui si appoggia alla superficie della porta..io faccio correre lo sguardo per tutta la sua altezza...deglutisco perché noto ogni particolare...soprattutto il fatto che sia eccitato...sfrego le gambe l'una contro l'altra e poi slaccio con mani tremanti i bottoni del golf. Lo faccio cadere a terra e poi aggancio le mani all'elastico dei leggins e li faccio scendere. I miei capelli neri, mossi,mi arrivano a metà schiena, quando lavoro li tengo sempre in una coda o in una treccia ma sono convinta che a lui piacciano così. Non dico nulla ma mi avvicino a lui e giro la chiave della porta "Prima che qualcuno entri...e comunque per rispondere alla tua domanda...si...ho bisogno di qualcosa...anzi qualcuno"
"Ah si?" le sue mani si poggiano sui miei fianchi e mi fanno appiccicare a lui...butto fuori l'aria e sollevo la testa per guardarlo "Ho bisogno di te"
"E il tuo fidanzato?"
"Shhhh" gli poggio il dito sulle labbra e lui me lo bacia. Non so perché ma anche le sue mani tremano, entrambi sembriamo emozionati e ormai senza alcun freno né controllo. Sfrego il naso lungo il suo collo e poi bacio il punto dove la vena pulsa. Una mia mano scende e si insinua sotto la stoffa dei boxer, lo accarezzo e lo sento gemere..è il suono più fottutamente erotico del mondo e mi fa bagnare, come se non fossi già eccitata abbastanza. Le sue mani si aprono sulla mia schiena e mi slacciano il gancetto del reggiseno "È stupendo questo completino e scommetto che l'hai comprato pensando a me"
"Mmm..." vorrei rispondergli con una frase che lo smonti ma quando le sue mani accarezzano il mio seno nudo, dopo che il reggiseno è caduto a terra, non riesco a fare altro che mugolare felice, strusciandomi contro di lui...le nostre bocche si scontrano e gli lecco le labbra, preda per la prima volta nella mia vita di una passione bruciante e che mi fa scottare la pelle...dove lui mi accarezza vado a fuoco e gemo buttando indietro la testa...indietreggio fino a incontrare il letto singolo. Ci cado sopra e le sue mani mi fanno scendere lungo le gambe le mutandine di pizzo. Mi sdraio e apro le gambe....lo voglio in un modo che non ho mai provato...quando lui è nudo davanti a me sorrido e so che questo farà impennare la sua autostima, come se ce ne fosse bisogno, ma non posso fare a meno di pregustare il momento. Un tuono più forte mi fa tremare ma lui mi abbraccia e il suo "Ci sono io piccola" mi fa sciogliere...la stanza è al buio, solo il televisore che continua a trasmettere la partita rischiara la camera.
Entra dentro di me mandandomi in paradiso, ci copre con la coperta e sembriamo due ragazzini che lo fanno per la prima volta nel letto singolo della cameretta mentre i genitori dormono poco lontano. Trigoria è silenziosa, il telecronista continua a parlare,noi due sospiriamo, parliamo sottovoce e poi soffochiamo le grida baciandoci a lungo.
Dopo, ci sdraiamo abbracciati, io chiudo gli occhi, lui guarda a tratti la partita, io gli dico che dovrei andarmene ma lui riprende a baciarmi ed io mi perdo ancora. Stephan spegne la tv e così passo la notte nel suo letto singolo a Trigoria, con il corpo praticamente sopra il suo, le gambe incastrate e il viso appoggiato al suo petto...mai nella mia vita mi sono sentita così....come la protagonista di un telefilm...quella con la quale le ragazze si identificano e che ha accanto a sé il ragazzo, bello, dolce e che è anche una bomba a letto...dormiamo sereni, mentre il temporale lascia il posto ad un giorno di sole....