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Durante la mia ricerca mi tornano in mente le parole di Chae... parlava di doveri, chissà se Hyungwon non fosse già stato forzato a prendere le armi in passato... e se io fossi la sua unica ancora di salvezza?

Arrivai ad un vicolo cieco, Bene! Ed adesso? in preda alla disperazione diedi un pugno contro una mattonella del muro, che sembrò emettere uno strano rumore subito dopo.
Ma cosa... qui ci sono delle scale nascoste? Che genio!

Dopo aver aperto il passaggio scesi velocemente quelle scale di legno finché non mi ritrovai nei sotterranei, percorsi uno stretto corridoio ed infine mi ritrovai dinanzi una porta, provai ad aprirla ma ovviamente era bloccata. Me lo sento, deve essere questa.

Iniziai a bussare come un ossesso ed a gridare il nome del ragazzo incessantemente sperando in un segno di vita. Ma niente, continuai, ne ero fermamente convinto, il mio istinto non mentiva mai.

Poco dopo sentii dei rumori provenire da dentro la stanza. Come se qualcosa stesse sbattendo con fatica per terra.

"Hyungwon? Hyungwon sei tu?! Dimmi che stai bene!"

Sentii altri rumori, uno più forte dell'altro, sempre di più. Iniziai a muovere la maniglia insistentemente anche se era tutto inutile, misu così tanta forza che questa mi rimase in mano.

"Aish! Hyungwon! Stai indietro, sfondo questa dannata porta."

Diedi diverse spallate alla porta, ma non dava segni di cedimento, seppur quella porta fosse di legno massiccio sembrava quasi di star lottando contro del cemento.
Proprio quando il dolore alla spalla iniziava a diventare allucinante, un cardine della porta volò via.
Presi un ultimo respiro e tirai un calcio alla porta, più forte che potei. Finalmente aperta!

Mi guardai intorno, cercando il ragazzo per la stanza. Lo vidi in un angolino, con braccia e gambe legate da corde a modo d'arte, indossava un cappuccio bianco in testa, con due fori per gli occhi.

Lo raggiunsi di corsa, buttandomi in ginocchio davanti a lui. Lo presi tra le mie braccia e lo abbracciai con le ultime forze che mi rimanevano in corpo.

"Tranquillo, adesso c'è qui il tuo principe, che è venuto a salvarti!" lo rassicurai, mentre gli slegavo polsi e caviglie da quelle corde che avevano lasciato dei segni rossi su quella pelle così perfetta e candida.
Gli presi un mano, e baciai delicatamente il segno che pian piano diventava sempre più sul violaceo.

Presi coraggio, non sapevo cosa mi aspettasse sotto quel cappuccio che iniziai a sfilargli di dosso lentamente. Intravidi diversi lividi, fino a scoprirgli completamente tutto il viso.
Gli accarezzai la guancia, fissandolo in quei occhi colmi di tristezza e chiazzati, causato dai lividi che li circondavano.

Gli tolsi il nastro adesivo che gli imprigionava le labbra ed il sangue da esse tornò a sgorgare quasi subito.

"Hyungwon, ti porto via di qui. Non sarai mai più costretto a vivere qui. Verrai a stare da me, tutto questo sta a te deciderlo. Per favore, accetta la mia proposta." Parlai senza fermarmi un attimo, troppo preoccupato di ricevere una risposta negativa; quando non seppi più che cosa dire tacqui.

Lo fissai, aspettando una risposta.

"Minhyuk, per favore, portami via con te."

Quelle parole mi riscaldarono il cuore, la supplica migliore che potessi mai esistere; per me era appena arrivato l'arcobaleno dopo la tempesta.
La gioia mi attraversò il corpo come un fulmine e prima di rendermene conto avevo preso il più piccolo per la nuca con una mano ed il mento con l'altra; iniziai a leccargli la ferita sul labbro e con mia piacevole sorpresa, lui sembrava piuttosto felice di quelle attenzioni.

Subito dopo morsi una parte non ferita di quelle incantevoli labbra carnose, il loro sapore mi mandavano fuori di testa, erano dolci ed amare allo stesso tempo, a causa del sangue ed il suo sapore ferreo.

Hyungwon di rimando le schiuse leggermente, tanto da permettermi accesso dentro la propria bocca con la lingua, la quale poco dopo incontrò la gemella. Non so per quanto tempo rimanemmo lì, per terra a baciarci, ma so che è stato uno dei momenti più belli ed eccitanti della mia vita, ed ero sicuro che presto ce ne sarebbero stati altri.

Poco dopo, mi staccai da lui e gli sussurrai

"Tu. D'ora in poi sei solo mio."

"Sono tuo." Rispose sottomesso. Dio, non devo eccitarmi troppo.

"Andiamo via?" Mi supplicò.

"Subito." E mi misi in piedi aiutando anche lui.

"Mi dispiace non poterti far fare un'uscita d'effetto prendendoti in braccio, sua maestà... ma penso che la mia spalla sinistra sia bella che andata!"

"Ti medicherò io... se vuoi." S'interruppe di scatto e lo guardai interrogativo.

"Sarebbe meglio prendere l'uscita secondaria... non penso sia il caso di far divulgare la notizia della mia fuga, almeno non ora."

Sorrisi, prendendolo per un fianco e tirandolo verso di me. "Dio quanto sei sexy quando mi comandi."

"M-minhyuk! N-non ti sto comandando! È che ci tengo che tu non ti ferisca ulteriormente..." arrossì come un pomodoro e volse lo sguardo da un'altra parte.

Sorrisi dolcemente "Su su, fuori di qui."

Uscimmo da quell'incubo, grazie alla conoscenza esperta del casato da parte del moro ed inoltre non riscontrammo alcun ostacolo.

Ora eravamo diretti alla nostra meta: il clan.

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Finalmente il nuovo capitoloo~
...Non ho nulla da dire, love you all! 😚

〉I'm all into you|lmy+chw〈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora