Capitolo 3: in cammino!

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Al suo risveglio Krhal si sentiva gli occhi in fiamme e una dolorosa fitta alla testa.
Gli avvenimenti di poche ore prima gli sembravano solo un vago ricordo, un sogno.
Nei giorni successivi non si allontanò mai da casa, non fece ritorno ne al villaggio dove si era scontrato con l'ultima creatura ne in altri.
Senza di lui la regione era nel caos, mandrie di bovi erano state decimate, un campo aveva preso fuoco ed era stata aggredita una famiglia, da (a quanto racconta uno dei figli) una piccola creatura alata, grande non più di un gatto, ma senza pelo e con due corna terrificanti.
Non passava notte senza la quale krhal guardasse la luna e ne seguisse le fasi.
A tre giorni dalla luna piena decise di seguire quello che i guardiani gli avevano detto di fare.
Prese con se solo il minimo indispensabile per il viaggio, la sua arma, l'armatura e qualcosa da mangiare. Si avvolse nel mantello e prese il sentiero verso le montagne.
Prima che casa sua fosse completamente coperta dagli arbusti, si girò verso di essa e stette qualche minuto a guardarla. Non sapeva quando, e se, l'avesse più rivista.
Con un sospiro diede nuovamente le spalle alla vallata e riprese il suo cammino.
La strada per il monte Talis era una ragnatela di sentieri e crepacci, prendere la via sbagliata poteva significare perdersi e rischiare di smarrire per sempre la strada di casa.
Mentre camminava gli tornò in mente una storia che suo padre gli raccontava per mettergli paura...
<...Una volta un uomo che aveva fatto del male a tutti quelli che lo conoscevano prese queste vie per un tempio nascosto nel cuore della montagna... Ma ad un bivio prese la strada errata e da allora non si hanno più notizie. Alcuni dicono che cammini ancora in quella landa desolata e si nuttra dell'anima dei pansanti...>
Ovviamente sapeva che era solo una storiella per tenere buoni i bambini capricciosi, ma iniziava a chiedersi se il tempio nominato non fosse la sua meta.
La via per la vetta non era di certo facile. Le notti sui monti erano talmente fredde da sentivi il gelo sin nell'animo, e durante il mattino il sole colpiva duramente i pellegrini che si avventuravano per quell'impervio cammino.
La prima notte fu particolarmente terrificante...
Krhal stava mangiando un pezzo di pane quando nell'aria echeggiò una risata. Non era umana, sembrava quella di un animale, quasi di una scimmia.
La sua esperienza di cacciatore gli insegnava che la notte era il momento peggiore per fermarsi senza, in particolare se non si possedeva un fuoco.
Camminò per tutta la notte, senza sosta, sempre a spada tratta. I malevoli chigni lo seguivano ogni suo passo e aumentavano di intensità rimbombando sulle pareti di nuda roccia.
Poco prima dell'alba gli parve addirittura di percepire qualcosa alle sue spalle, e girandosi di scatto vide solamente un ombra rifugiarsi in un affatto della parete.
Quando il sole fece capolino dai picchi, innevati benché fosse primavera, il paesaggio intero cambiò.
Le pietre avevano una colorazione dapprima sosastra, e al passare delle ore riaccquistarono il loro naturale colore grigio, assorbendo tutto il calore emanato dal sole, diventando incandescienti.
Tuttavia krhal non si sentiva ancora sicuro a fare una sosta.
Camminò fino a mezzodì, quando ormai stremato cadde a terra.
Dovettero passare almeno trenta minuti prima che avesse la forza per mettersi a sedere...
Nelle notti successive non ebbe più altri incontri e riuscì a suddividere i tempi di marcia in modo dale da avere sempre energie.
Finalmente giunse alla vetta del monte Talis ma non era preparato a ciò che vide...

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