Capitolo 4: Il tempio

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La cima del monte era costituita da una piazzola non più grande di trenta metri quadrati. Al suo centro vi era un altare in pietra, ad ognuno dei suoi angoli era posizionata una sedia dello stesso materiale.
Le sedie non erano uguali. Sulla seduta ognuna presentava un disegno in bassorilievo differente.
Krhal incuriosito camminò lungo tutto il perimetro dell'altare, sfiorando i troni. Arrivato a quello nell'angolo opposto al sentiero da cui era arrivato accadde qualcosa di strano, di magico.
Il simbolo iniziò a risplendere di luce propria.
<Coraggio siediti. Non avere timore.>
Il giovane, incantato da quella luce non si accorse della presenza al suo fianco, ma non tardò a riconoscerne la voce.
Era la ragazza angelo che due mesi prima si trovava nel suo salotto.
<Adesso mi dici perché mi avete fatto venire qui?>
<tutto a suo tempo.>
Quella risposta pacata e con tono piatto fece andare Krhal su tutte le furie, ma invece di afferrare la spada e sferrare un fendente alla creatura, trattenne la collera e obbedì al comando. Si sedette sulla sedia e qualcosa di incredibile accadde.
Non appena avvenuto il contatto tra corpo e pietra, un raggio di luce blu si propagò dalla base del trono fino al centro dell'altare...
Meno di cinque minuti dopo arrivò un altra persona, che prese posto sulla seduta opposta a quella di Krhal.
Da esso parti questa volta un raggio di luce bianco che si congiunse con quello blu.
Il nuovo individuo era accompagnato da un angelo, era diverso da quelli da lui conosciuti, le sue ali erano più grandi, e la sua tunica era ricoperta da filamenti dorati.
Non si poteva stabilire se la persona dinanzi a lui fosse uomo o donna, poiché indossava un elmo che rendeva impossibile vederne il viso, e l'armatura copriva ogni eventuale curva.
Non dovettero attendere molto che altre due persone ( in questo caso fu facile stabilire che erano ragazzi) presero posto sulle rimanenti seddie, e da essi partì un raggio rosso e uno verde.
Quando tutti furono al loro posto, apparve un uomo, vecchio, che camminava aiutandosi con un elaborato bastone in legno, intagliato con strane figure.
L' anziano prese posto nel punto esatto di congiunzione delle luci e prese a parlare.
<Sono Talok, maestro dei guardiani dell'ordine e della pace. I vostri guardiani vi avranno sicuramente detto delle instabilità tra le due dimensioni... Il mio... Anzi, il NOSTRO compito è di annullare il caos... Adesso seguitemi, vi darò maggiori spiegazioni questa sera, a tavola.>
Anche se di apparenza fraglie, quell'uomo aveva una voce forte senza cenni di incertezza.
I quattro giovani vennero condotti attraverso uno stretto sentiero fino all'imboccatura di una caverna.
L'ambiente al suo interno era freddo e umido... La volta, assai alta, faceva sentire in chi vi entrava, un senso di timore e di stupore.
Delle candele poste sul pavimento delimitavano i due lati di un sentiero.
Arrivati alla fine della grotta, scesero una ripida rampa di scale.
Chissà per quanti metri vennero condotti nel cuore della montagna...
Ad attenderli, una stanza, abbastanza ampia per permettere a cinque persone di muoversi comodamente e sufficientemente alta da poter spiccare grandi balzi senza sbattere la testa contro il soffitto.
Dal lato opposto all'entrata era posta una pesante porta di legno, e ai quattro angoli, altrettante porte.
<Benvenuti nel Tempio, questa sarà la vostra casa. La porta più grossa vi condurrà all'armeria, e da lì alle cucine e alla mensa, ma al momento, scegliete una delle restanti porte. Quelle sono le vostre stanze.
Riposatevi... Finché potete.>

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