Il riflesso nello specchio

4. Il riflesso nello specchio

La casa internamente si presentava come un'abitazione normale e in stile antico, cosa alquanto strana visto che all' esterno sembrava cadere a pezzi.L'ingresso era molto accogliente, al centro c'era un tappeto persiano con dei disegni rappresentanti scene di guerra e delle famiglie in fuga. Le pareti erano ricoperte di carta da parati marrone con un motivo a gigli fiorentini che continuava fino al soggiorno.Il soggiorno era una stanza enorme, anche qui c'era un tappeto persiano al disopra del quale c'era un tavolinetto in legno di noce scuro. Le pareti erano ricoperte dalla stessa carta da parati presente all' ingresso ma con la presenza di qualche arazzo sempre raffigurante scene di guerra. Di fronte al tavolino c'era un divano in seta beige. Davanti al divano e al tavolino c'era un camino in pietra levigata, al suo interno c'erano i vecchi tronchetti di legno e la cenere risalenti a molti anni prima. Di fianco a questo c'era uno specchio bellissimo ma che stonava dato l'arredamento della casa; la cornice era di un colore oro sporco che dava un senso di nobiltà, il vetro aveva una crepa che sembrava quasi collegare due cose... o per meglio dire due luoghi. Infatti, un giorno, quando il signor Aaron si stava specchiando mentre fumava la pipa all' improvviso vide di sfuggita qualcuno. Qualcuno nello specchio o meglio... dalla crepa era uscito un essere argenteo e con spirito assassino, catene ai polsi, faccia tirata e un coltello sporco di sangue in una mano. Rideva. Quella settimana dormirono tutti in un albergo in città, a Jungemoon. Tornati a casa il fenomeno si ripeté con la moglie, Hroswitha, e andarono in albergo per un'altra settimana. La cosa accadde anche per Albus e anche quella settimana fu passata fuori casa. L'unico a cui con accadde niente fu Heinz che rimase sbalordito dal fatto che lui non vedesse niente, o meglio... diceva di non vedere niente.

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