2 CIAO JESSI

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L'odore famiare di fumo, erba e alcol mi riempie le narici.  Conosco così bene quell'odore. La voglia sale in me.  Esatto,  ho diciotto anni e sono un'ex alcolizzata,  ok forse non proprio ex.... Ma quanto bevo adesso non è niente rispetto a prima. Siamo a casa di un nostro compagno di scuola, al centro del salone ci sono circa cinquanta ragazzi, una ventina è seduta a parlare, a fumare o a baciarsi e un'altra trentina è al piano bar, dove un ragazzo poco più grande di noi versa i drink. Questa famiglia è ricca abbastanza da permettersi un barman. Prendo la mano di Jill e mi avvio verso i divanetti, ma quando scorgo Drake intento a fumarsi una canna con una ragazza praticamente nuda seduta su di lui,  cambio direzione e vado verso i ragazzi che ballano, prendo la mani di Jill e le porto alle mie spalle e poggio le mie mani sui suoi fianchi.  Lei mi sorride, cominciamo a muoverci e pian piano mi lascio andare. A un certo punto la vedo quardare dietro di me e i suoi occhi si riempono di lacrime. MI giro anch'io e vedo che la ragazza che prima era in braccio a Drake ora lo sta baciando... In modo molto passionale. Torno a guardare Jill <<scusami, vado un attimo in bag...>> non la lascio finire e poggio le mie labbra sulle sue. Con la coda dell'occhio vedo che Drake ci sta fissando, Jill cerca di divincolarsi, ma quando le faccio segno di guardare il ragazzo, porta le mani ai miei capellu e approfondisce il bacio. A un certo punto sento qualcosa strattonarla e vedo che Drake è dietro di lei. <<cosa cazzo stavi facendo?>> chiede il ragazzo prendendola per il polso. La tentazione di tirargli un pugno è forte, ma mi trattengo. 

Non dare nell'occhio

<<lasciala>> la mia voce è calma.
<<fatti i cazzi tuoi>> la sua risposta fa aumentare in me la rabbia

Stai calma.  Stai calma. Stai calma

<<Des, è tutto ok>> la vice di Jill mi riporta alla realtà, prende per mano Drake e si allontanano.  Cazzo Jill.
Sto per dire qualcosa ma lo sguardo supplicante di Jill mi ferma. Li fisso fin quando non si perdono tra la folla.
Incazzata mi avvicino al piano bar: <<votka alla pesca>>
Nella mia mente si fa strada l'immagine di Jill con il labbro spaccato <<un altro>>

<<perché non mi hai aiutato?>>

<<un altro>>

Il viso di Jill adesso è tumefatto

<<un altro>>

<<Des... Come hai potuto?>>

Sento la sensazione dell'alcol nel mio corpo. I problemi si fanno sempre più insignificanti. Ma non è abbastanza. <<un altro>> poso la mano sul bicchiere di plastica, ma un'altra mano si posa sopra la mia <<adesso basta>>
Quella voce... Non è possibile. Non ho il coraggio di guardarlo.  Ma non può essere lui
<<ciao Jessi>> quando riparla ho la conferma. Inghiotto la bile e lo fisso negli occhi verdi-marroni
<<Ashton...>>

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