Il marito

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sabato,16 ottobre 2015

Sento passi lenti e pesanti percorrere il vialetto di casa seguiti dal suono del citofono che oramai mi rimbomba per tutta la testa da quante volte l'ho sentito.

Rimango sul divano impassibile a fissare il vuoto esattamente come stavo facendo poco fa. Non ho intenzione di parlare con nessuno senza la presenza del mio avvocato.

Sento un secondo dindon ma non riesco più a distinguere se è la mia testa oppure se alla porta c'è una persona troppo insistente.

Quando penso che finalmente se ne è andato sento delle nocche sbattere in modo deciso e ripetitivo sulla nostra porta. Sulla mia porta.

"Lo so che è in casa signor Sprose" dice una voce da uomo piuttosto bassa e roca.

Rispondo con un sospiro.

"Starò qui fuori tutto il giorno se è necessario" fa con una voce quasi da rimprovero.

Capisco che il secondo dindon non me lo sono immaginato ma che fuori dalla mia porta c'è una persona testarda.

"Non parlo senza la presenza del mio avvocato" dico con voce tranquilla anche se in realtà non lo sono per niente.

"Non è un interrogatorio, voglio solo fare due chiacchiere con lei"

Non ci casco.

"Se ha così tanta voglia di fare due chiacchiere perché allora non mi invita fuori a bere un caffè?" chiedo sarcastico.

"Ottima idea!" risponde subito senza esitazioni.

Davvero troppo cocciuto questo tipo... Non mi piace per niente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 08, 2016 ⏰

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