Capitolo 1

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Dresda, 24 novembre 1730

Gli occhi attenti della piccola Maria Amalia erano puntati con ammirazione sui giardini reali spolverati di bianco, mentre mille sbuffi dello stesso colore riempivano l'aria con la loro lenta discesa.

"Che cosa osservate con tanto interesse, Duchessa?"

"Sto ammirando la neve, Anne, non trovate anche voi che sia rilassante?"

L'istitutrice sorrise avvicinandosi alla bambina, "Avete ragione", concordò guardando oltre la vetrata "lo sapete che anche il giorno in cui siete nata nevicava?"

"No" la bambina si emozionò "mi porterete in giardino, oggi?" Chiese speranzosa.

"Non vi fa bene."

"Siete troppo restrittivi, non ci fate mai uscire da queste mura, ditemi, Anne, è una prigione questa?"

"No, non lo è, ma voi sarete una principessa e dovete avere cura della vostra persona."

"È ingiusto."

"Non vi è ingiustizia, ma solo accortezza per la vostra salute."

"Non vi è alcuno svago per me" protestò la piccola con uno sbuffo.

"È necessario che adempiate ai vostri doveri, duchessa, adesso, per esempio, avete lezione."

"Devo proprio? Preferirei impiegare il mio tempo in modo diverso."

Anne nascose un sorriso "Dovete istruirvi, è vostro dovere apprendere le lingue, imparare le arti della danza, della musica e del disegno, oltre a eccellere nell'eleganza e nel portamento."

"Tutte cose noiose, a parer mio" replicò la bambina con convinzione.

"Tutto questo vi servirà un giorno. Quando diventerete regina consorte e dovrete essere un vanto per il vostro sposo ed esempio per il popolo."

"Sposo!" Maria Amalia rise di gusto, "io non sposerò alcun re, Anne e non sarò mai regina. L'unica regina consorte che conoscevo era la nonna Cristiana Eberardina e poi lo sarà Maria Giuseppa D'Austria mia madre."

"Oh duchessa, voi lo diventerete ed è mio compito istruirvi, quindi, se non volete essere istruita dal precettore di vostro fratello Federico Cristiano, conviene andare."

"In questo caso, sarò lieta di apprendere da voi le arti" acconsentì precedendo l'istitutrice nella sala degli strumenti.

Le dita di Maria Amalia si muovevano sui tasti bianchi e neri producendo un suono piacevole, stava diventando brava con quello strumento, tanto che a volte persino il padre si fermava ad ascoltarla compiaciuto. 

"Una buona esecuzione, Maria Amalia" si complimentò il Principe al termine del brano.

"Vi ringrazio, padre" cinguettò la bambina alzandosi per rendergli saluto.

"Sei pronta per questo pomeriggio?"
La bambina annuì.

"Non c'è bisogno che ti ricordi l'importanza del tuo comportamento. Per il re, tuo nonno e per me, pretendo che sia ineccepibile mentre riceverai gli auguri e i regali."

"Ci proverò, padre."

"Risposta inadeguata, Maria Amalia" replicò il principe Federico Augusto con voce seria.

"Sarò ineccepibile, padre."

"Bene, questo è l'atteggiamento che esigo" disse, prima di uscire dalla stanza.

La bambina inghiottì il nodo che le si era formato in gola, ma non poté nascondere le lacrime che le avevano inumidito gli occhi.

"Il Principe vi vuole bene" azzardò l'istitutrice notando l'espressione abbattuta della duchessina.

"Ne sono consapevole" rispose la bambina non del tutto convinta. Espirò per allontanare il pianto, guardò il piano e si dedicò nuovamente a esso senza più proferire parola.

.... Messaggio...
Se vi fa piacere fatemi sapere se la storia vi incuriosisce. Grazie

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