Combatto contro il bullismo da dieci anni, ormai. Tutto ebbe inizio in prima elementare; non sono mai stata una bambina come tutte la altre, tendevo a voler stare sempre sola, non sorridevo mai e mi isolavo. Tutt'ora è così, è il mio carattere.
Comunque, c'era una bambina in particolare che credevo fosse mia amica, le volevo molto bene, ci conoscevamo dall'asilo. Tutto sembrava andare a gonfie vele con lei, ma quando entrammo a scuola, cominciò ad odiarmi senza un motivo. Mi faceva i dispetti, consigliava a tutti quanti di starmi alla larga. Parlava male della mia famiglia, mi prendeva in giro etc. Inutile dire che, tutta la classe - già in prima elementare - non smetteva di scocciarmi.
Purtroppo tutti quei bulli ho dovuti sopportarli per tutti e cinque gli anni. Mi facevano di tutto, compresa quella bambina: mi lanciavano gomme in testa e mi insultavano in modi allucinanti, offendendomi tantissimo. Ricordo anche che, una volta, mi spinsero contro il muro e sbattei forte lo stomaco, Vi giuro, non riuscivo nemmeno a respirare, mi sembrava di morire.
In tutto questo, le maestre non facevano nulla e io, oltretutto, stavo sempre zitta. Figuratevi che non dicevo nulla nemmeno a mia madre, ma lei aveva sempre capito che qualcosa non andava, così un giorno parlammo e le spiegai tutto. Mi disse che sarebbe andata dai maestri, ma la fermai. Avrebbe peggiorato di più la situazione, e poi anche loro mi mettevano contro la classe, prendendomi sempre di mira e facendomi diventare il pagliaccio della classe, in cui tutti potevano farci tutto ciò che volevano.
Finite quelle odiose elementari, arrivarono le medie... Pensai che finalmente potevo uscirne da quell'inferno, facendomi degli amici, ma non fu così. Anche lì le cose andarono male, ritrovandomi lo stesso ad essere presa di mira da compagni ed insegnanti, ovviamente diversi da quelli precedenti.Tra l'altro, mi ero dimenticata di scrivere prima che in quarta elementare, cominciai ad andare a scuola col bus, perché ci eravamo trasferiti di casa, quindi pure là venni sempre maltrattata.Comunque, riprendendo il discorso di prima, nemmeno alle medie le cose andarono come sperai, di conseguenza cominciai a pensare che il problema fossi io, mi chiedevo il motivo per il quale fossi nata in ogni istante. Ero sbagliata, inutile... ero semplicemente una fallita, proprio come tutti mi dicevano sempre. E così il primo anno delle medie finì, ed io venni bocciata perché non rendevo nemmeno a scuola. Non avevo la voglia di fare nulla, niente. Ero già stanca di vivere.
I miei, per fortuna, mi capirono e sono davvero grata di avere una famiglia che mi appoggia in tutto, non lasciandomi mai sola.
Ripetei nuovamente la prima media, ed incontrai lui, quel ragazzo che tutt'ora ha un posto speciale nel mio cuore, anche se non se lo merita. Si era preso gioco di me, e ci fidanzammo anche, solo che poi scoprì che stava assieme a me solo perché aveva perso una scommessa, allora in quel momento mi sentì a pezzi più di quanto già non fossi. Mi odiavo come non mai, volevo morire. Non ci facevo nulla in un mondo così crudele.Dopo che ci lasciammo, cominciò anche lui a prendermi in giro, come tutta la mia classe e la scuola.
Lo so che sembrerà stupido, ma ancora oggi non riesco a dimenticarlo. E' amore? Questo, sinceramente, non lo so.
Comunque sia, ripetendo la prima media, qualcosa di buono c'era: nella mia classe avevo stretto amicizia con due compagne, che all'apparenza sembravano come me, cioè semplici.Passai in seconda media, e nemmeno lì le cose cambiarono, anche se avevo le mie due amiche al mio fianco, nonché migliori amiche a quei tempi.
Ero sempre più stanca di non essere accettata, essere strana per gli altri, diversa. Allora iniziai a tagliarmi, e lo feci per quasi un anno. Arrivai pure al punto di volermi uccidere, ma non so perché, qualcosa dentro di me mi diceva che non era giusto. Io non dovevo morire, dovevo proseguire per la mia strada, seppur tremendamente complicata. Ma per nessuno la vita è facile.
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