Sieben

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La freccia fende l'aria, ma manca il bersaglio.

Il combattimento si sposta sul tetto.

Ti nascondi dietro la statua di un gargoyle mentre osservi la Bestia didtruggere ogni statua al suo passaggio con i lunghi artigli.

Provi ad attaccare, l'ansia ti logora, ma la Bestia se ne accorge.

Schiva prima di prenderti per il collo e lasciarti penzolare nel vuoto.

"Ti prego non uccidermi!" lo supplichi.

La Bestia pare perdere la scintilla di cattiveria negli occhi e posa i tuoi piedi a terra, senza mollare la presa.

"Vattene." ti sibila all'orecchio.

Annuisci atterrito.

"Bestia!"

Gilbert alza la testa, incontrando la figura del castano.

"Roderich." mormora prima di lasciare andare l'ungherese, come stregato dal ragazzo dagli occhi viola.

"Roderich." lo ripete, più forte, prima di voltare le spalle al nemico e raggiungere l'amato.

Roderich gli sorride tendendigli le mani bianche.

La pioggia lo rende ancora più bello.

L'albino sta scavalcando il balcone ma si ferma un momento, accarezzando l'altro ragazzo.

"Sei tornato."

Quasi non ci crede, Gilbert. Ma i capelli castani e la pelle diafana che sta accarezzando sono una prova più che sufficiente.

Roderich dischiude le labbra, quelle labbra che Gilbert tanto vorrebbe baciare, e fa per parlare ma viene interrotto da un urlo di dolore dell'albino.

Roderich sgrana gli occhi quando vede la mano insanguinata in mano all'ungherese.

Gilbert alza il braccio, facendo perdere l'equilibrio all'ungherese che cade a peso morto nel vuoto.

Si costringe a scavalcare la terrazza.

Morirò qui? Dove abbiamo ballato quella sera, Roderich?

"Roderich..."

"Non parlare!" Le lacrime del moro si confondono con la pioggia.

"Sei così bello, Roderich..."

Roderich.

A quanto pare ami anche il suo nome.

Non sei sicuro che abbia sentito il complimento ma quando soffoca un singhiozzo e ti stringe più forte la mano capisci.

Fa male respirare.

Socchiudi gli occhi cremisi.

"Almeno...ti ho potuto rivedere..."

"No, no, no, ti prego no. Non mi lasciare, si sistemerà tutto. No... ti prego...No..."

Glielo devi dire.

"Roderich...Ti amo..."

Chiudi gli occhi, sorridendo.

E anche l'ultimo petalo cade.

Il moro sgrana gli occhi soffocando un urlo che gli graffia la gola.

"No...no...ti amo...ti prego, no... ti amo!" abbraccia la Bestia seppellendo il viso nel suo petto, le mani strette a pugno.

Francis e Lovino sono ospiti silenziosi e tristi della scena.

Lovino, per la prima volta, piange.

****

Roderich si copre il viso con le mani, il pianto inconsolabile si mescola alla pioggia rendendo indistinguibile eppure dilaniante il suo dolore.

Il freddo e la pioggia non lo toccano minimamente.

Si graffia la gola con le grida fino a perdere la voce.

Sei solo.

Di nuovo.

Due mani, altrettanto fredde si posano su quelle del castano.

La pelle ruvida e segnata da piccole cicatrici accarezza piano le mani piccole e lisce del castano.

Lentamente, le più rovinate stringono le altre, incastrandosi perfettamente, e le allontanano dal viso del moro.

Roderich alza la testa, con il viso arrossato dal pianto.

I suoi occhi viola si scontrano con un paio di occhi cremisi che lo osservano con amore.

"Roderich." Gli accarezza il viso e il moro riconosce, in quell'estrema delicatezza, in quel dolce sguardo, un amore nato con il piede sbagliato, iniziato in una notte d'Inverno nelle segrete della magione.

"Gilbert." lo guardi senza capire.

"Il mio nome, Gilbert. Dillo Roderich, dì il mio nome."

"Gilbert."

L'albino ti sorride prima di baciarti.

Il vostro primo bacio.

Gli passi le mani intorno al collo mentre lui ti circonda la vita. Ed entrambi pregate, sotto la pioggia, che tutto questo non finisca mai.

The Beauty and the Beast ~ PruAusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora