Capitolo 5

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La vita è fatta anche di coincidenze, più o meno fortunate, quindi ti può capitare che stai uscendo dal tuo appartamento, insieme ai tuoi amici, e contemporaneamente si apra la porta dei tuoi vicini di casa, facendo sì che vi incontriate tutti sul pianerottolo.
- Ehi, ciao, Dix. Che fai di bello? Giro in moto?
Può anche capitare che il ragazzo della tua coinquilina, abbia un momentaneo corto circuito, e si dimentichi che quel tuo vicino di casa, in particolare, non sia proprio il tuo preferito.
Anche se, ve lo devo proprio confessare perchè sono una persona fondamentalmente onesta, ha guadagnato diversi punti dopo ieri sera. Più che altro, perchè non mi ha buttato all'aria la serata che tanto aspettavo, anzi, pare proprio che il suo contributo sia stato positivo sul fronte Edward.
- Steve. Sì.Ragazze.
Come sempre, la sua dialettica si riduce all'essenziale, per cui i saluti si mischiano alla risposta che fornisce.
- Bè, se allora non hai qualche impegno in particolare, potresti unirti a noi. Stiamo andando a mangiare qualcosa a Long Island, poi ci facciamo un giro e magari ci fermiamo un pò anche in spiaggia, per goderci la bella giornata.
Probabilmente Darla gli ha già detto con lo sguardo che per una settimana, forse di più, si può scordare una cosa in particolare, perchè Steven ha la decenza di fingersi dispiaciuto di aver sparato fuori quell'invito senza tenere conto del nostro parere.
La realtà, che comunque conosce bene anche Darla stessa, è che il suo ragazzo ha un'altra grande, grandissima passione nella sua vita, ed è la sua moto. Già, forse ancora non ve lo avevo detto, ma lui e Daryl hanno questo tratto comune, sono entrambi innamorati persi delle loro due ruote.
Quindi, con questo invito, ha appena intravisto la possibilità di poterla usare, anzichè prendere il "macinino" che la sua ragazza, secondo lui, si ostina a chiamare macchina.
- Bè, non sembra male come programma.
Ecco, va detto che nè io, nè Darla abbiamo ancora aperto bocca, ma ovviamente al primate la cosa non deve interessare molto, principalmente si sta chiedendo se l'idea è di suo gradimento o meno, come del resto la compagnia.
- Che ne dici, ragazzina, ci vieni ancora in moto con me?
Mi guarda con quell'aria che proprio non posso ignorare, perchè è un misto tra sfida e presa in giro, che stimola inevitabilmente la mia competitività, quindi è solo una la risposta che posso fornire.
- Sì, certo.
A Steven brillano gli occhi per la svolta che ha preso questa gita domenicale, Darla alza gli occhi al cielo rassegnata e Daryl ha quell'espressione di chi ha appena inghiottito il topo, quindi suppongo che ha appena mandato a farsi benedire la mia speranza di passare qualche ora in santa pace.
- Allora, vi aspettiamo fuori, okay?
Siamo saliti in ascensore e siccome la moto di Daryl è nel garage sotterraneo, loro si fermano a pianterreno, noi proseguiamo. Se devo essere sincera sono meno nervosa rispetto alla prima volta che sono salita in moto con lui, però non sono nemmeno del tutto tranquilla.
Diciamo che mi ricordo bene cosa voglia dire "averlo tra le gambe", ecco.
Quando le porte si aprono, mi invita a precederlo, ma siccome lui e il galateo non vanno molto d'accordo, penso sia solo un modo per poter osservare il lato di me che tanto apprezza.
- La seconda volta è molto meglio.
Deve aver deciso di aprire subito le danze del doppiosenso, perchè arrivati davanti alla moto è con queste parole che mi lancia un'occhiata maliziosa, mentre mi tende il casco che ha slegato dal piccolo portapacchi posteriore.
- Immagino.
Cerco di liquidare la faccenda in maniera rapida e indolore, ma non sarebbe lui se non insistesse.
- Soprattutto, perchè si sa già dove mettere le mani, perciò c'è meno impaccio.
Ecco, mi ricordo bene dove sono finite le mie mani la prima volta, cioè aggrappate ai suoi addominali decisamente ben definiti. L'idea di rimettercele un pò mi imbarazza, non fosse altro che lui ce l'ha scritto in faccia che l'ha già capito.
- Facciamo che ci togliamo il pensiero, di questa seconda volta, punto e basta.
Ghigna e intanto ci infiliamo il casco entrambi.
- Ragazzina, che grinta, fai progressi!
Sbuffo, ma lui è già salito sulla moto e l'ha tolta dal cavalletto, per cui metto in pratica ciò che ho detto e senza troppo esitare salgo a mia volta. Decisamente mi ricordavo tutto bene, a partire dalla sensazione di essergli spalmata addosso, quando inserisce la prima e la moto balza in avanti. E' anche il momento in cui devo passargli le mani intorno alla vita e per dimostrargli che la sfida è accettata al cento per cento, le infilo di mia spontanea volontà direttamente sotto il suo giubbotto, proprio come ha fatto lui l'altra volta.
- Visto che è più semplice?
Figurarsi se non si esentava dall'avere l'ultima parola, solo che non ho la possibilità di ribattere, perchè ormai stiamo già schizzando fuori dalla rampa del garage e una volta fuori, Steven e Darla sono lì che ci aspettano, per cui un secondo dopo stiamo già zigzagando nel traffico, direzione Long Island.




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