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Cerchi di fumo che circondano la mia testa, l'abbasso, mi guardo le scarpe, la rialzo per poi aspirare dalla sigaretta, quel fumo dal sapore dolciastro..
Inalo liberando i polmoni..

"Si brava! Bruciati gli ultimi neuroni buoni che ti rimangono!"
Strizzo gli occhi frustrata, ricacciando quella odiosa voce che mi ronza nella testa.

Punto di nuovo lo sguardo in avanti, scrutando il paesaggio che mi porge questo grande parco poco affollato... alberi qua e là, un paio di panchine, un grosso prato, in cui ora come ora c'è solo una ragazza che gioca con il suo cane. Un bellissimo cane-lupo dal pelo nero. Sorrido appena e continuo ad aspirare dalla sigaretta.
Mi guardo ancora un po' in giro, per poi buttare la testa all'indietro sullo schienale della panchina dove sono seduta.

"Sempre in ottima forma vedo" ascolto un po' stranita questa voce che appare dal niente, però non mi muovo capendo poco dopo di chi si tratti, l'ho scoperto subito anche grazie ad una folata di vento che mi ha portato il suo profumo alle narici.

-Ciao mio piccolo drago- rispondo senza spostarmi di un minimo dalla mia posizione iniziale.

"Come stai sorellona?" Mi chiede avvicinandosi di più, entrando nella mia visuale dall'alto, dandomi un bacio sulla guancia, per poi sedersi affianco a me.

"Non dovresti fumare, te l'ho già detto" mi ammonisce. Sospiro e butto la sigaretta lontano, poco dopo sentì il suo corpo appoggiarsi a me, per poi abbracciarmi, che da come ero seduta/stravaccata non durò molto, data la scomodità. Mi misi composta e lei mi riabbracciò.

-Beh, direi che ora sto bene- sorrisi appena lasciandomi abbracciare per poi baciarle la testa.

"Che succede sorellona, qualcosa non va?" Chiese guardandomi negli occhi, con quei suoi occhioni da cucciolo, l'adoravo davvero tanto, era una delle mie amiche più fidate/strette, la consideravo come una sorella, ecco spiegato i nostri modi di fare, e anche il modo in cui mi chiamava.
Feci una piccola smorfia alzando di poco le spalle evitando la sua domanda.
Mi diede due bacetti sulla guancia e mi abbracciò più forte.. Sapeva che in testa avevo solo un casino, e con questi suoi piccoli gesti mi faceva stare bene. La maggior parte delle volte non scendevo nei particolari della mia vita perché non volevo deluderla, non volevo rischiare di perderla, solo.. non volevo.

Presi un po' di coraggio e risposi.
-Sono solo molto confusa sorellina, stanno accadendo svariate cose, e non so come comportarmi- guardavo a terra, sentì lei sospirare però non disse niente, almeno non subito.
Prese a giocare con i miei capelli, sapeva che mi rilassava, solo se era lei a farlo, perché in generale odiavo, e ripeto.. ODIAVO. Essere toccata. A meno che non fossi stata io stessa ad acconsentire.
Ma lei lo faceva sempre senza permesso, non mi infastidiva. All'inizio si, però dopo essermi accorta che era una tipa che non si arrendeva per niente al mondo, mi arresi io.

"Sai che su di me puoi contare, io ci sono, non lascio la mia sorellona nelle mani della sua mente perversa" feci una risata sommessa, mi girai solo e con ancora un mezzo sorriso la guardai negli occhi.

"So che stai male, lo vedo dai tuoi occhi, hai uno sguardo spento, il tuo solito colore ora è stata soppresso da un grosso alone nero, non sei in te."
Socchiusi gli occhi serrando la mascella, non so come facesse, però riusciva a leggermi dentro, capiva quando stavo male, solo guardandomi... E questo mi irritava parecchio, odiavo essere così debole si suoi occhi, mi infastidiva essere così prevedibile e sopratutto mi impauriva in un modo assurdo.. Questo fatto che le mi capisse, che notasse com'ero, che mi leggesse dentro, mi metteva davvero paura..
Prese la mia mano e intrecciò le nostre dita.. rilassai il viso e mi iniziò a tremare il labbro, senti gli occhi bruciare però trattenni tutto, strinsi solo la presa, la sua mano morbida e fredda, che a contatto con la mia bollente facevano un grosso contrasto.. Uno scontro che mi piaceva tanto. Non so se lo sapesse, ma di certo non glielo avrei detto.

Rimanemmo così per un po', senza dire niente. In silenzio mentre io mi mordevo il labbro inferiore trattenendo le lacrime.. Dentro ero distrutta, da tutto, riuscivo sempre però a nasconderlo. Tranne con lei.. con un paio di parole mi faceva risalire tutto, con un paio di gesti mi faceva stare bene e male allo stesso tempo.
Lei era quel mio piccolo spazio, quello stacco dalla mia inutile vita. Potevo sopportare tutto sapendo che almeno una volta avrei potuto incontrarla e lei mi avrebbe abbracciato facendomi stare meglio.

Scossi la testa riprendendomi appena sentì un telefono suonare, era il suo. Prese il cellulare ma non lasciò la mia mano.

"Pronto? Si.. certo.. va bene, a dopo" rispose e fece varie espressioni, tra cui una triste. La guardai per tutto il tempo, poi ripose il telefono nella tasca chiudendo la chiamata.

"Devo andare.." questa volta si rivolse a me. "Mia madre mi vuole a casa adesso, quindi.. scusami sorellona.."
Sapevo com'era fatta sua madre, piuttosto severa, e non le andavo a genio, quindi capì.

-Non preoccuparti, vai pure, comunque ti ringrazio..- le sorrisi sincera e lasciai la sua mano.. brutta mossa, non volevo staccarmi. E nemmeno lei visto che rimase un pochino a sfiorarmi le dita. Poi si alzò e lo feci anch'io, lasciandomi abbracciare ricambiando. La stretti forte, mi baciò una guancia.
"I love you sister.. a presto.." mi sussurrò all'orecchio, io sorrisi appena, lei però si staccò e prese a correre per tornare a casa, la vidi allontanarsi.

-Me too..- sussurrai piano in risposta. E chiusi gli occhi, sentendo ancora il suo profumo nell'aria..

*****
Questo nuovo personaggio è importante, apparirà di tanto in tanto.

-Lucifer-

Dietro Ad Uno Schermo..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora