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{Ora vi spiegherò questo famigerato "gioco del Re" è un gioco veramente esistito, creato in gran segreto però, da due ragazzi, non è conosciuto. Poco a poco, nella storia verranno fuori le informazioni, buona lettura ;)}

-Bene Re, come vuole cominciare?-

•1 regola: l'interessato, ossia chi da il via alla vendetta, deve essere chiamato Re.•

"Deve capire cosa vuol dire essere usati. E non mi risparmierò." Disse serio.

•2 regola: Deve essere scelto un sentimento, dove si dovrà basare l'intero gioco•
[In questo caso, sarà la vendetta.]

•3 regola: I partecipanti devono essere scelti dal Re, e possono essere quanti ne voglia lui, e le mansioni da lui decise, devono essere eseguite come vera legge•

-Cosa dovrei fare?- chiesi piegando la testa di lato.

Lui si allontanò e si accese un'altra sigaretta, aspirò un paio di volte, rilasciando poco dopo una densa nuvola di fumo.

"Farai quello che lei ha fatto a me. La conquisterai, la illuderai, e la mollerai."

•4 regola: Il gioco non può essere interrotto a meno che non sia il Re a dirlo.

-Sai però che adesso avrei qualcosa da perdere vero?- lo avvertì.

"Si lo so, ma non preoccuparti, potrei sempre parlare con lei, a proposito, chi è?" Si girò e chiese curioso. Mi ero dimenticata del fatto che non gliene avevo parlato affondo, non gli avevo detto i particolari e nemmeno di chi si trattasse. E dire che è anche amica sua..

-Ehm..- mi grattai la nuca.. -È Samira..- dissi piano..

"Cosa?!" Scoppio a ridere "Samira?! Cazzo se sei nei guai!" Rise ancora.

-Smettila! P..perché lo dici?- ero in difficoltà.

"Cazzo Ky! Avete 4 anni di differenza! Devi stare molto attenta a ciò che fai! Ma non è questo il vero problema in realtà.. sei sicura dei suoi sentimenti?" Mi rivolse uno sguardo interrogativo.

Ne ero sicura? In verità no.
Non avevo niente di sicuro. A parte il fatto che mi piacesse da matti.
E lei sembrava sincera, cioè ora come ora dovevo fidarmi delle sue parole, non potevo fare altro.

5 regola: Dato che il gioco è stato creato per spezzare cuori/relazioni/sentimenti, il carnefice deve giocare in completa apatia.

"Ne sei sicura?" Chiese ancora.

-Devo provarci, almeno.- risposi senza mezzi termini.

"Spero per te che sia sincera, anche se da quello che ho capito è una apposto. E mi dispiacerebbe se fosse un'altra vittima del gioco del Re." Spalancai subito gli occhi impaurita.

-No! Lei non dovrà mai passare da qui! Mai!- gli urlai contro.

Lui annuì serio.

"Ci tieni davvero, l'ho capito. Speriamo in bene."

Sospirai pesantemente e mi buttai sul letto.

"Bene.." ruppe il silenzio buttando l'ennesimo mozzicone di sigaretta dalla finestra "io ora vado, tu fai ciò che devi." Si avvicinò a me e mi diede una botta sulla gamba "e vedi di farlo bene." Dopodiché se ne andò.

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