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Sono le 7:52 e sto per entrare a scuola.
Oggi ho provato a parlare con mia sorella di quel coglione di John,ma lei non ne vuole sapere.
Oh,stamattina ho saputo che mio cugino,Justin Morgan,si trasferirà qui a Los Angeles dall'Inghilterra.
Verrà il giorno prima del mio compleanno e inizierà a frequentare questa scuola.
Justin è cresciuto qui a Los Angeles,ma poi,all'età di 12 anni si trasferì con la sua famiglia in Inghilterra.
Ha deciso di tornare qui,perchè,beh non so perchè dice solo che gli manca questo posto e che ci vuole tornare,anche se trasferirsi qui,in una nuova scuola a Novembre,nel bel mezzo di tutte le interrogazioni non mi sembra un'ottima idea,ma vabbe felice lui,felici tutti.
È un anno più grande di me,ma io e lui abbiamo sempre condiviso tutto amici,scuola,sport,musica,di tutto.
Mio padre e suo padre sono fratelli,io sono la fotocopia di mio padre,lui quella di suo padre,mio padre e suo padre sono identici e per questo anche noi siamo identici.
Anche lui è castano con gli occhi verdi,alto e magro,intelligente e molto,molto simpatico.
Non verrà qui con i suoi genitori e resterà a vivera a casa mia.
Ne sono felicissima,perché io gli voglio davvero molto bene.
«Buongiorno»mi saluta qualcuno,solo dopo essermi girata capisco che è Lukas«Ei Lukas»li saluto e lo abbraccio.
«Ma oggi sei davvero bellissima,sai?»mi dice ridendo e guardando i miei vestiti,solo ora guardo i miei vestiti.Ho addosso un pantalone verde militare,una felpa rosa e le Converse bordeaux,oddio...«Ah ah ah Lukas,molto divertente»gli dico sarcastica cercando di non ridere,ma non posso fare a meno di scoppiare in una sonata risata con lui.
La sua risata è troppo contagiosa,la sua risata è la mia salvezza,ma la sua risata è anche la mia disgrazia,perché ogni volta che penso a quella risata,penso al fatto che io,per lui,sarò sempre e solo la sua migliore amica e niente di più,niente.
È il suono della campanella a fermare le nostre risate.
Oggi mi fermerò a scuola fino alle 15 come sempre d'altronde, ieri ho fatto eccezione perché non c'è la facevo proprio a restare a scuola altre due ore.

*a pranzo*
Sono le 13:12 e io,Lukas,Ambar e Liam siamo al nostro solito tavolo per pranzare.
In lontananza vedo mia sorella con il suo gruppetto di amiche e John,con il quale si sta baciando senza sosta da un pezzo ormai. Ho voglia di andare lì e prenderla per i capelli,ma mi trattengo.
«Cos hai?»mi chiede Liam e io indico semplicemente mia sorella«Capito»dice e ritorna a mangiare il suo hamburger.
Mi guardo un altro po' in torno e noto che Jason,il fidanzato di Emma,è in compagnia di alcune ragazze.
In quel momento non ci vedo più.Mi alzo per andare a prenderlo a pugni,ma Lukas mi prende per un polso e mi ferma.
«Fermati»mi ordina facendomi sedere sulla sedia«Pensi che io debba restare qui con le mani in mano,mentre quel coglione di Jason si sta con quelle troiette?Beh,no.Ora io vado lì e...»mi interrompe «Aspetta,non sto dicendo questo.Dico solo che non c'è bisogno di fare scenate»ha ragione,lo farò pentire in un altro modo,non so quale,ma ci riuscirò a farlo soffrire.
Mi alzo dal tavolo e vado al mio armadietto,lo apro e cade qualcosa,una lettera,la prendo e la apro.
«Kris»mi grida Ambar dall'altro lato del corridoio «Aspetta ti...cos'è?»mi chiede perplessa indicando la lettera.
«Non lo so,la stavo per leggere»le dico e apro la lettera.

Ciao Kris,
Per me è strano scrivere lettere e non sono neanche bravo,ma ci provo.
Ti sto scrivendo per dirti,che io ti amo veramente e non è solo una presa in giro.
Dalla prima volta che ti ho vista mettere piede in questa scuola,non riesco a toglierti dalla mia testa.
Si è vero,sono sempre con una ragazza diversa,ma c'è un motivo ed è questo:
Io ti amo,ma tu non mi ami,anzi tu non mi puoi proprio vedere,ti sto proprio sulle palle,ma comunque sapere che tu non mi ami mi fa male e quindi cerco di dimenticarmi di te tramite quelle troie,ma non ci riesco e non voglio,perché nessuno mi farà mai provare quello che mi fai provare tu.
Io non ti chiedo di amarmi,perché so che non si sceglie la persona da amare,quindi ti chiedo solo una cosa.
Oggi dopo la scuola vediamoci,solo noi due, senza tutti i nostri amici,solo noi due.
Se dopo questo pomeriggio non vorrai più vedermi non ti dirò niente.
Ti chiedo solo di vederci oggi pomeriggio,alle 15:30,al parco davanti casa tua,per parlare,per farti capire come sono veramente.
Ti prego,ti sto chiedendo solo di accettare questo incontro.
Ricorda che io ti amo come non ho mai amato nessuna.
                                                                        Zack

«No aspetta,Zack Anderson ti ha scritto una lettera?Oh mio Dioo»grida Ambar«Abbassa la voce»la zittisco.
«Ci andrai?Almeno dagli un'opportunità»mi chiede«sSi ci andrò, voglio proprio vedere com'è in realtà»dico ridacchiando.
«Dai andiamo in classe scema»mi prende per un braccio Ambar.

*dopo scuola*
«Buona fortuna»mi saluta Ambar con un bacio sulla guancia.
Mi incammino verso il parco.Arrivo al parco alle 15:27,da scuola a qui non ci vuole molto,ma ho camminato abbastanza lentamente...
Finalmente vedo Zack e mi incamminò verso di lui.
«Ciao»lo saluto«Ciao,pensavo non se resti venuta»mi dice con un sorriso sulle labbra.
«Beh,eccomi qui.Dai dimostrami come sei veramente»gli dico sorridendo.
«Okay,sarai sorpresa di vedere come sono veramente»mi dice«Beh,intanto fammi vedere come sei»gli dico.

#spazioautrice
È anche il terzo capitolo è uscito.
Spero che la storia ci stia piacendo,ricordate di lasciare stelline e anche qualche commento.Grazie!👅
-Vane💘

"Chiunque Altro" Non Sei TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora