La prima cosa che Adrien Agreste sentì, una volta spalancati i grandi occhi verdi, fu un terribile dolore trapanargli il lato destro della testa, seguito da un fastidioso senso di nausea e stanchezza.
Cosa diavolo gli era successo?
Gli ultimi ricordi che aveva vedevano lui, insieme alla sua amata Lady, impegnati a sconfiggere e purificare l'ennesima akuma di Papillon.
Si ricordava inoltre che, dopo aver sconfitto il nemico e salutato frettolosamente Ladybug, si era sentito male poco prima della ritrasformazione, in un vicolo non molto lontano dal campo di battaglia.
Cosa diavolo era successo dopo?
Aveva un vuoto di memoria gigantesco...
- Adrien, ti sei svegliato alla fine! - esclamò Plagg, con sollievo, svolazzandogli vicino al viso.
- Che è successo, Plagg? Non ricordo assolutamente niente e... per quale assurdo motivo sei così grande? -
Anche se il suo piccolo kwami risultava essere ancora piccino, rispetto alla sua statura, in quel momento gli sembrava leggermente più grande del solito.
Che fosse impazzito all'improvviso? Non lo credeva possibile.
Il piccolo gattino nero ci impiegò un po' prima di dargli una risposta, e quando lo fece fu alquanto riluttante nel farlo.
- Sai, Adrien... c'è una piccolissima cosetta che non ti ho detto sui poteri e le loro conseguenze in quanto Chat Noir. Giusto... una sciocchezzuola - ridacchiò, nervoso, grattandosi la testa con una zampetta in evidente difficoltà.
Il biondo gli schioccò un'occhiataccia.
- Parla chiaro, gatto; o di' addio per sempre al tuo amato formaggio - lo minacciò duro.
Plagg sgranò gli occhi spaventato, e deglutì a vuoto per la paura.
- Devi sapere che ogni passato Chat Noir ha dovuto, se così si può dire, superare un momento abbastanza difficile, in una situazione alquanto difficile - continuò a girarci intorno il kwami, temporeggiando, alla disperata ricerca delle parole più adatte da dire.
Non era affatto una bella situazione quella in cui si era ritrovato il suo possessore; proprio per niente!
Adrien assottigliò lo sguardo, ancora più infastidito.
Era sul punto di dire qualcosa, di veramente poco garbato, al povero spiritello, quando si accorse di un dettaglio non poco irrilevante.
Quando aveva abbassato lo sguardo, sicuro di vedere le proprie normalissime mani, non si sarebbe mai aspettato di trovare tutt'altro.
Due piccole e paffute zampette nere si trovavano al posto delle mani, e il giovane modello si ritrovò a fissarle con curiosità e sconcerto, arrivando a studiarle nel più che minimo dettaglio; gommini rosa compresi.
- Plagg? - lo chiamò.
- Sì? - tremò quasi, lo spiritello.
- Sono un gatto? -
- ... Sì -
Adrien impiegò qualche secondo per metabolizzare la notizia; secondi che passò ad osservarsi prima una zampetta, poi l'altra.
- Come diavolo è possibile una cosa del genere? - soffiò sconvolto, gonfiando e rizzando il pelo scuro.
Il piccolo kwami della sfortuna ridacchiò nervoso, mentre incassava la testolina nelle spalle.
- È una sorta di effetto collaterale dei poteri dell'anello. Ma stai tranquillo, ogni Chat Noir ci è passato prima di te. È quasi... normale -
Adrien, sentendo le parole del kwami, assottigliò furente gli occhi verdi.
Se avesse potuto, lo avrebbe polverizzato all'istante.
- Normale?! - gridò, quasi - Sono un gatto! -
- Però, guarda il lato positivo. Sei un bel gatto - tentò di metterla sul ridere lui, ricevendo in risposta una seconda soffiata.
- Per quanto tempo resterò... così? - gli chiese poi il modello.
Il gattino nero iniziò a svolazzare sempre più lontano dal proprio possessore, mentre allo stesso tempo si torturava entrambe le zampette scure.
- Varia molto da possessore a possessore - mugugnò - Un giorno, due... una settimana -
- COSA? - urlò, fuori di sè, l'ex-biondo - Potrei rimanere una palla di pelo per una settimana? - chiese, fortemente allarmato.
- Non è detto - rispose Plagg, addossato al muro del vicolo - Come ti ho già detto cambia molto da Chat Noir a Chat Noir e, visto che tu sei molto giovane, probabilmente ci vorrà meno tempo -
Il povero Adrien si lasciò andare in un miagolio carico di disperazione e paura - Plagg, che cazzo! Mio padre se scopre che sono scomparso darà di matto, come è successo a Natale! Se ha mobilitato un'intera città quando sono sparito per un paio di ore, immagina che farà se dovessi sparire nel nulla anche solo per un giorno intero -
Il ragazzo non ci voleva nemmeno pensare.
Sarebbe morto, ne era più che sicuro.
- Sono un gatto morto. Questa è una cat-astrofe! - gemette, quasi disperato.
Il piccolo Plagg lo osservava in silenzio, sinceramente dispiaciuto.
Sapeva e si rendeva conto di quanto fosse spiacevole quella situazione, ma non poteva cambiare di molto le cose...
In quel momento, la mente del kwami della sfortuna ebbe un'idea.
Lui non poteva far niente, ma conosceva chi poteva fare qualcosa per migliorare la situazione.
- So cosa fare! - trillò allegro Plagg - Vieni, seguimi! Dobbiamo andare in un posto -
Adrien girò lievemente la testolina nera di lato, e lo osservò confuso con i propri grandi, felini, occhi verdi.
- Dove vuoi andare? -
- Da un vecchio amico -
ANGOLO DELLA MENTE MALATA:
*entra in scena con una nuvola di glitter viola e verdi*
Saaaalve :3
Sarò ripetitiva per la migliardesima volta, so che "teoricamente" dovrei fare altro, ma... sono io (e penso che dovrebbere bastare come motivazione per chi mi conosce).
Mi sto ficcando in un'altra storia. Lo so.
Morirò entro pochi mesi? Lo so perfettamente, ma chissene :3
Avevo voglia di scrivere qualcosa di nuovo, ho visto un video random sulle Tokyo mew mew, ho bevuto troppo the misto caffè in questi giorni e_ BOOM! L'idea della storia mi si è mostrata come un'apparizione angelica.
Perciò... dopo questo sproloquio immenso, vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate di questo primo capitolino :)
Vi piace? Vi fa schifo, ma super schifo? Vi sono parsa una pazza fuori di testa con dei gravi problemi neurologici?
Narratemi o' giovini!
Vi mando tanti bacini zuccherosi X3
*sparisce con un altra nuvola di glitter*
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Chat || Miraculous Ladybug
FanfictionAdrien un giorno, dopo aver sconfitto l'ennesimo nemico di Papillon, si sente male e sviene. Al suo risveglio capisce, e si rende conto, che qualcosa è andato completamente storto. - - Plagg? - lo chiamò - Sì? - tremò quasi, lo spiritello. - Sono un...