Capitolo 7

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Macchietta era ben voluto da tutti.

Non ci era voluto un genio per comprenderlo, ed era persino lampante dall'entusiasmo con cui venne accolto il micione all'interno del ristorante di Aramis.

Alcuni si erano limitati a salutarlo da lontano, seduti sui loro cuscini, molti altri invece avevano preferito alzarsi e salutarlo più da vicino, con miagolii e poderose zampate sulle spalle.

Dovette intervenire Aramis, che una volta uscito dalla cucina, andò a dissipare la folla.

- Su ragazzi, lasciatelo respirare. Circolare, circolare - allontanò un paio di gattine, che se ne andarono ridacchiando e salutando nuovamente il gattone.

- Sante sardine, sei peggio di una rock-star. Mi spiace non essere venuto prima -

- Tranquillo, Aramis. Lo sai che a me queste cose non danno fastidio -

- A te no di certo, ma non penso che alla tua signora faccia così tanto piacere - scherzò il cuoco, indicando le due gattine che se ne erano andate giusto poco prima.

- Ma la mia tortina di zucca sa che ho occhi solo per lei, e che il mio cuore non batte per nessun'altra - gli ricordò, portandosi una zampa al petto.

Il bobtail si lasciò andare in una lieve risata.

- Potrà anche saperlo alla perfezione, ma resto dell'idea che non le farebbe lo stesso piacere - insistette.

- Piacere no di certo - concordò, poi - Ma mi conosce talmente bene che sa che si può fidare ciecamente del sottoscritto. Non tradisco nessuno, men che meno l'amore mio - finì, orgoglioso.

- Questa è una cosa che sappiamo tutti alla perfezione, Mac -





Calmatesi le acque, Aramis si premurò di accompagnare i tre felini fino al tavolo a loro riservato, nella sala adiacente a quella principale. Arredato come quello dove si trovavano prima, il nuovo ambiente era decisamente molto più tranquillo.

I tavoli erano quasi tutti liberi, e quei pochi gatti presenti erano talmente presi dal proprio cibo da non essersi nemmeno accorti del loro arrivo.

Il bobtail giapponese li fece accomodare all'unico tavolo libero con su, ben visibile, la targhetta "Riservato". Era basso, di forma rettangolare e di lucido legno scuro con venature rossastre.

Contò ben sei cuscini, tra i colori del verde e del rosso, tutti per loro.

Di una cosa era sicurissimo: non avrebbero avuto problemi di spazio.

- Allora, ragazzi... - iniziò il cuoco, dopo aver preso carta e penna ed aver aspettato che si fossero accomodati con calma.

- Vi porto delle liste, o preferite che vi proponga io qualcosina a voce? -

L'ex-biondo si girò verso Macchietta istintivamente. Tra i tre quello che conosceva meglio il locale e il cuoco era proprio lui, perciò prima di scegliere qualsiasi cosa il neo gattino voleva sentire cosa avrebbe detto.

- Io ti lascerei carta bianca. Lo sai che il mio stomaco adora tutto quello che prepari - ridacchiò il micione, battendosi una zampa sulla pancia.

- Voi ragazzi, volete qualcosa in particolare invece? -

- Camembert - intervenne Plagg - Il migliore che avete -

Il tono serio del kwami fece sorridere il bobtail.

- Sei fortunato, Plagg. Non solo abbiamo un Camembert da leccarsi due volte i baffi, ma anche un paio di forme di formaggi veramente straordinari. Se mi dai il permesso, ti preparo un bel tagliere misto bello carico. Che mi dici? -

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 12, 2019 ⏰

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