Capitolo 1- Fulmino accidentalmente la mia prof

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Mi svegliai alle 5.30 quel lunedì...Oh,quanto odio il lunedì!
Comunque, dopo essermi trascinata fino in cucina, aver mangiato il mio toast ed essermi vestita, sono uscita svogliata di casa.
Era una bella giornata. Il cielo era limpido e il sole splendeva.
Arrivata a scuola sono andata subito dalla mia migliore amica Anne. Anche lei era molto assonnata e quindi ci siamo scambiate solo un "ciao" e poi ci siamo sedute.
Alla prima ora avevamo storia. La materia più noiosa al mondo e per di più di prima mattina,quando il mio cervello era ancora in vacanza a "sognoland".
Mentre la prof spiegava notai un uomo sospetto,guardando dalla finestra. Aveva i capelli neri, i vestiti neri,la faccia nera...Aspetta cosa?! Quel tizio aveva la faccia nera! Ma com'era possibile?
Cercai di trovare una spiegazione. Probabilmente quell'uomo doveva avere già la pelle scura e le ombre la rendevano ancora più scura. Si,doveva essere così.
Una voce mi fece tornare alla realtà -Signorina Morgan? Sky Morgan!- mi urlò contro la prof.
-C-cosa...?- dissi spaesata.
-Ho notato che la lezione ti interessa molto. Be,allora perché non vieni qui? Interrogata!- mi disse con quel suo solito ghigno malefico.
Andai alla cattedra. Quanto odiavo quella prof!
Mi fece alcune domande sulla lezione che aveva appena spiegato, ma io non seppi rispondere. Così iniziò a farmi un discorso sull'attenzione,sull'impegno... Poi sentii la frase che mi fece infuriare - Ma, dato che non vuoi ascoltare, convichiamo i tuoi genitori!- mi disse quell'arpia.
Sul serio?! Solo perché non ascoltavo la lezione convoca i miei genitori!
La cosa che non mi riesce mai bene è che non so controllare la rabbia.Stavo per risponderle quando...CRASH!
Una luce colpì la lavagna che cadde addosso alla prof che scivolò dalla sedia. Mi chinai per aiutarla, ma un'altra luce le colpì la spalla e lei svenne.
Tutta la classe mi fissava, in silenzio.
La lavagna fumava.
Guardai Anne.
Poi guardai la prof.
Ed infine la porta.
Non sapevo cosa fosse successo ne perché fossi così arrabbiata.
Ma sapevo che dovevo scappare...

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