Era una piovosa giornata di ottobre come tante. Il giovane principe era appena rientrato nelle sue stanze dopo una cena con i sovrani di Tanderell, un importante alleato commerciale del regno. Mentre i re parlavano di politica Adrien era stato costretto a intrattenere la principessa Chloé, primogenita del re di Tanderell. Nonostante fossero coetanei era impossibile parlare con lei. Ogni volta che il principe cercava di iniziare una conversazione, questa cambiava discorso iniziando a chiacchierare di gioielli o di vestiti.
La principessa indossava un ampio abito dorato tempestato di gemme, portava un piccolo diadema argentato sui capelli biondi raccolti in un'elegante crocchia, e le braccia erano adorne di bracciali e anelli preziosi. Tutto questo era certamente esagerato per una bambina di soli 7 anni, ma lei riusciva comunque a mantenere un portamento elegante e raffinato, simile ad un'adulta. Non sarebbero mai riusciti a diventare amici. E suo padre parlava addirittura di matrimonio! Ma il principe non stava a pensarci. Aveva solo 8 anni, erano cose che ancora non lo riguardavano.Finalmente la cena era finita e il piccolo Adrien poteva coricarsi, ma quando stava per infilarsi nel suo letto notò che aveva lasciato la finestra aperta. Il gelato vento autunnale entrava nella stanza, insieme a qualche goccia di pioggia. Il bambino si avvicinò per chiuderla, rabbrividendo per il freddo. Si fermò un attimo ad ammirare le stelle, e l'immenso bosco che sorgeva accanto al castello, di cui non riusciva nemmeno a scorgere la fine. Gli avevano sempre proibito di avventurarsi in quel luogo, ma sapeva che un giorno, da grande, con il suo maestoso cavallo bianco, avrebbe attraversato impavido il bosco, e i briganti avrebbero avuto talmente paura di lui che non avrebbero osato attaccarlo.
Improvvisamente sentì un grido venire da sotto di lui. Si sporse leggermente dalla finestra. La sua stanza era nei piani più alti del castello, quindi scorgeva a fatica quel che stava sotto, ma riuscì a vedere una piccola sagoma scura. Era lei che lanciava quei gridi? Il principino, curioso, si mise una mantella e uscì furtivamente dalla stanza, cercando di non far scricchiolare la porta. Scese velocemente le infinite scale del castello, dicendo alle guardie che incontrava che suo padre lo aveva mandato a parlare con un funzionario di corte. Uscì di nascosto da una delle porte di servizio, si coprì la testa con il mantello e iniziò a cercare quella strana creatura. Dopo qualche minuto il piccolo Adrien si era già stancato, era buio e il ticchettio della pioggia sul mantello incominciava a infastidirlo, ma proprio in quel momento sentì singhiozzare. Si guardò intorno, e vide alcuni cespugli selvatici. Proveniva da lì. Scostò i rami e vide una bambina tremante, probabilmente di due o tre anni più piccola di lui.
Era bassa e magra, quasi pelle e ossa, e aveva dei lunghi capelli corvini tutti arruffati, raccolti in due codine disordinate. Era avvolta in una coperta grigia tutta rattoppata, e stava piangendo. Appena lo vide si spaventò e incominciò ad indietreggiare.
《Tranquilla, non voglio farti del male》rispose lui con tono calmo. Le tese la mano, ma lei non l'afferrò, ancora diffidente. Lui si sedette accanto a lei.
《Come ti chiami?》le chiese. Nessuna risposta.
《Non hai un nome? O il gatto ti ha mangiato la lingua?》scherzò il principe.
Ancora niente.
《Forse sei muta. Allora puoi scrivermelo?》disse porgendole una penna e il fazzoletto che teneva sempre in tasca.
《Io non so scrivere》disse la bambina con voce flebile, ricominciando a singhiozzare.
《Ma come, tutti sanno scrivere! A me l'ha insegnato mio zio, se vuoi un giorno te lo insegno!》
《Davvero?》chiese incredula la bambina, guardandolo con occhi meravigliati.
《Certo, e ti farò imparare anche a leggere. In camera mia ho una libreria piena di libri bellissimi, te ne posso prestare uno!》rispose Adrien con entusiasmo.
《Me lo prometti?》disse la bambina, porgendogli la mano per sugellare la promessa.
《Promesso》rispose il principino, stringendogliela.
《Ma perché stai qui fuori di notte? Non ce l'hai una casa? Dei genitori?》chiese il bambino curioso.
La bambina tirò su col naso, e si sfregò gli occhi con la sua fragile manina.
《Non ce l'ho più una casa, io.》disse, guardando la foresta《Delle persone ce l'hanno portata via, dopo che è morto il mio papà》.
Adrien non sapeva cosa dire. Era molto dispiaciuto per la sua nuova amica, ma non capiva. Che razza di persone potevano fare una cosa simile?
Improvvisamente sentì un suono di trombe, e vide delle guardie uscire dal castello. Lo stavano cercando.
《Devo andare, però prima mi dici come ti chiami?》
Anche la bambina si era accorta delle guardie, e stava raccogliendo le sue cose per andarsene.
《Marinette》disse, e corse via, avvolta nella sua coperta.
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SPAZIO AUTRICESpero che questo primo capitolo vi sia piaciuto OuO
Doveva uscire ieri ma non ce l'ho fatta ;-; (che grande inizio :'D)
Dato che è la mia prima fanfiction su Miraculous sono aperta a qualsiasi consiglio e critica :3
A mercoledì, con il capitolo 1 :D
-dobby
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Je suis en mesure, Prince |Miraculous|
FanfictionMarinette è una delle tante serve del palazzo reale di Emindarr, e non riesce ad accettare di dover passare la vita rinchiusa nel palazzo a lavorare con sua madre per ripagare il debito che il defunto padre aveva nei confronti del re. Adrien è il p...