Capitolo 2 |Adrien|

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Il Gatto osservò la corvina andarsene dalla Casa. Sapeva che non c'era niente da temere, era il più temuto brugante di Emindarr, ma aveva comunque paura per la sua Lady ogni volta che se ne andava sola per il bosco. Di solito se lo portava dietro per coprirsi le spalle, ma questa volta il cliente aveva chiesto di vedere solo lei.

Uscì dalla casa e iniziò a menare fendenti contro un albero lì vicino. Aveva bisogno di sfogarsi contro qualcosa. Anche quella era stata un'altra stressante giornata a palazzo. Da quando il sovrano di Tanderell gli aveva "gentilmente" concesso la mano della sua "incantevole" figlia, non aveva più un attimo libero. Bisognava organizzare quella che sarebbe stata la più importante cerimonia che il regno avrebbe mai visto, il matrimonio che avrebbe portato la pace.

Da tempo il regno di Emindarr e quello di Tanderell erano in guerra, e quest'ultimo ne stava uscendo vittorioso, sconfiggendo più e più volte l'esercito di Emindarr e conducendo il regno allo stremo. Il re non sapeva più che fare, Emindarr era ormai soggiogata, ma il sovrano di Tanderell aveva promesso di siglare un accordo di pace in cambio del matrimonio tra i due primogeniti dei regnanti. Era l'unico modo per far mantenere l'indipendenza ad Emindarr, così il re fu costretto ad accettare. Adrien non se l'era presa con il padre, sapeva che lo faceva per il bene del regno, quindi aveva accettato. Non avrebbe deluso suo padre, né il regno.

Quella giornata però era stata particolarmente stancante. La mattina era arrivata la principessa Chloé, che non l'aveva lasciato in pace un attimo. O parlava del suo bouquet, degli abiti delle damigelle e della sala del ricevimento, oppure tentava di avvicinarsi a lui in modo decisamente sconveniente. Il pomeriggio invece l'aveva passato tra corsi di scherma, di etichetta e di danza. Un incubo. Mai come quel giorno aveva aspettato così impazientemente l'arrivo della notte, per poter rivedere la sua Lady, ma lei se n'era andata quasi subito.

Un'altro fendente con la spada colpì l'albero. Sembrava che un animale rabbioso avesse graffiato più e più volte la corteccia.
《Che ti ha fatto di male quel povero albero?》disse una voce femminile alle sue spalle. L'avrebbe riconosciuta tra mille. Senza girarsi, disse: 《Già fatto, My Lady?》

Guardò la sua espressione infastidita sorridendo beffardo. 《Sì, e già da domani inizierò i preparativi》
《Ti devo aiutare, mia cara?》chiese il ragazzo facendo gli occhi dolci.
《No grazie, è una cosa che devo fare da sola. Massima segretezza》
《Uuh quindi è roba seria?》chiese il gatto interessato.
《Sì, ma niente di cui non possa facilmente occuparmi.》

~

Il ragazzo se ne tornò al castello alle prime luci dell'alba. Era stremato. Tra le nozze e la sua vita notturna dormiva pochissimo, non sarebbe durato molto. Si era appena messo sotto le lenzuola quando la porta si aprì. Adrien era esasperato.

《Mi scusi》disse una voce femminile, probabilmente quella di una domestica.《Che c'è?》disse il principe con voce scocciata, coprendosi il viso con un cuscino. Non voleva risultare sgarbato, ma aveva bisogno di qualche ora di sonno!
《Mi dispiace averla disturbata sua altezza, ma sua maestà mi ha detto di avvisarla dell'arrivo della principessa Chloé tra meno di un ora》
《ANCORA?》urlò esausto, ma si ricompose. 《Cioè, volevo dire, la principessa è stata qui ieri, perché dovrebbe recarsi a palazzo anche oggi?》chiese sbadigliando.
《Sua altezza Chloé desidera rivedere la scelta dei centro tavola. Pensa che dovrebbero abbinarsi al vestito della sposa, non a quello delle damigelle.》
《Capisco, una questione di massima importanza》disse ironico il principe.
《Dica a mio padre che arrivo tra poco, grazie》
La donna si inchinò e se ne andò. Il principe fece per alzarsi, ma ricadde nel letto 《Ancora due minuti》mormorò, addormentandosi.

Corse per i corridoi del castello, controllando gli orologi a muro che incontrava passando. Doveva essere all'appuntamento 10 minuti fa! Suo padre si sarebbe arrabbiato, ma Chloé avrebbe fatto fuoco e fiamme! Correndo andò a sbattere contro una povera ragazza dai capelli corvini che stava portando dei piatti su nelle cucine, una cosa alquanto strana dato che l'ora della colazione era passata da un bel po' e mancava ancora molto al pranzo, ma non ci fece molto caso. Si scusó velocemente mentre quella faceva un profondo inchino, e si diresse alla sala del trono.

《Adrien!》urlò la bionda andandogli incontro. 《Sei in ritardo, come al solito! Sembra che tutto questo castello stia dormendo! La servetta che mi ha portato la colazione si è pure dimenticata di mettermi i biscotti che le avevo chiesto, e ho dovuto mangiare quella sottospecie di tocchetti di burro al posto dei miei biscotti integrali! Forse lei non ci tiene alla linea come me, cosa che si vedeva. Vi consiglio di ridurre i pasti del personale, o continuerete ad avere delle balene come cameriere. Ovviamente tutto questo cambierà quando verrò a vivere qui, vero Adrienuccio?》gli chiese attaccandosi al suo braccio.

《Ehm... certo》rispose Adrien mettendosi una mano sulla fronte, esasperato, mentre suo padre lo guardava come per dire "mi dispiace". 《Comunque Adrien, da quanti carati mi hai detto che è quest'anello? No perché questo diamante è un po' piccolo, voglio dire, guarda, ne ho grandi il doppio》disse mostrandogli la sua mano tempestata di gemme preziose.

Mentre la bionda parlava dei suoi nuovi gioielli il principe notò un ombra dietro ad una delle colonne del salone. Quando questa vide che la stava fissando, si giròe corse via dalla stanza. I suoi passi erano talmente leggeri che quasi non si sentivano, ed erano coperti dalla stridula voce di Chloé. Tutto ciò che riuscì a vedere di lei erano del capelli corvini raccolti in una coda. Era per caso la serva di prima? Perché continuava ad incontrarla. Voleva seguirla ma una guardia entrò nella sala.

La guardia chiamò il re, dicendogli che c'erano dei problemi con dei documenti da firmare. Lui si scusó con il figlio e con la principessa, e uscì. Adrien si ripromise che avrebbe parlato con suo padre più tardi. Quante volte gli doveva dire che non voleva essere lasciato solo con.. quella?

Chloé si avvicinò pericolosamente a lui, e lo guardò come si guarda una preda succulenta. 《Dai Adrien, non avrai paura di me?》gli sussurrò. Adrien indietreggiò, ma si trovò il muro alle spalle. La bionda avvicinò il suo volto a quello di Adrien, che stava sudando freddo. Cercò di allontanarla gentilmente ma lei respinse le sue mani, continuando a diminuire la distanza fra loro. Non voleva quello, non voleva un minimo di contatto fisico con lei, figurarsi un matrimonio, ma lo doveva a suo padre, al suo popolo. Lo doveva a sua madre.

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SPAZIO AUTRICE

Ehm... che dire...

Buon Natale :D *scappa*

Comunque, dato che vado in vacanza domani (si, parto il 25, per esattezza la mattina, problemi?! La mia famiglia ha una pessima  organizzazione ;-;) mercoledì non aggiorno :c e forse nemmeno sabato, ora vedo...

Scusate per eventualo errori, ma questo capitolo l'ho scritto un po' di fretta ^^"

Bye

-Dobby

Je suis en mesure, Prince |Miraculous|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora