Dopo quasi 7 ore di viaggio e un ora per arrivare in città cominciai a capire che avevo definitivamente lasciato il mio mondo. Dietro di noi i camion del trasloco e dopo circa 4-5 ore riusciamo ad aprire e sistemare gli ultimi scatoloni "è stata una faticaccia vero Cora?" mia mamma mi guarda e io penso ancora a quel parco sotto casa "si.. ma dato che abbiamo finito posso andare a fare un giro in bici?" - "certo sta giù" non me lo faccio ripetere due volte, afferro le mie cuffie e il telefono e scendo supersonica dalle scale saltando la maggior parte dei gradini. Quando mi ritrovo davanti alla mia bicicletta, non so esattamente come farla uscire "Ti do una mano io?" un ragazzo alto, con i capelli neri e un paio di occhiali mi sorride "ehm si grazie" fa salire la bici lungo la rampa del garage e poi apre il cancello automatico "tu devi essere la figlia di Sonia vero?" lo guardo un pò imbarazzata "sono Mattia, abito accanto a te" gli sorrido e lo ringrazio, non avevo molta voglia di fare amicizia al momento, volevo solamente fare un giro del posto in sella alla mia bici. Finalmente parto in esplorazione, nelle mie cuffie risuonano le mie playlist preferite di Rihanna, mi ritrovo immersa nel verde appena svoltato dietro casa dove c'è un altro parco molto più grande e dove i bambini giocano, dopo il parco c'è un'estesa di campagna a perdita d'occhio con a lato una strada che porta chi sa dove, decido di tornare indietro in caso mi perdo. Decido di fare un altro giro e poco più in la di casa mia c'è un altro parco con delle giostrine, dove altri bambini giocano, mi fermo un attimo a guardare una bambina che viene spinta dal papà sull'altalena, alcuni flash mi tornano in mente quando anche il mio di papà mi spingeva su un altalena e giocava con me.. cerco di non piangere, rimonto in sella alla mia bici e rientro a casa. Appena arrivata noto un ragazzo con una giacca rossa ma con le maniche nere che aveva al guinzaglio un cagnolino, il suo sguardo era come perso nel vuoto, quando notò che lo stavo guardando e mi guardò anche lui io entrai subito nel portone , chiusi il cancello e riportai la bici in garage, mi affrettai a salire per potermi affacciare dalla finestra e magari continuare a guardarlo, ma sfortunatamente quando salgo era già pronto a tavola "Cora vai a chiamare tuo fratello, che è pronto" andai in camera di mio fratello passando dalla mia e mentre guardavo sul balcone lo vidi di sfuggita mentre entrava, probabilmente, in quella che era casa sua, mia mamma mi richiamò "ma quanto ci vuole?" mi chiese con toni abbastanza minacciosi, non le risposi, cercai di svegliare mio fratello, ma nulla, andai in sala da pranzo e mi sedetti al mio posto "Lucius non si sveglia" dissi "e quando mai? lui non ha una famiglia con cui sedersi a pranzo" sputò violentemente mia mamma, non so come farò a sopportarla ogni giorno a casa, almeno prima avevo di fronte a casa la mia migliore amica e ora? nessuno più siamo venuti a vivere in un posto isolato dal mondo, lontano dal centro della mia città, lontano dalla scuola, lontano da tutti i miei amici, e lei non fa altro che peggiorare le cose. Finisco di pranzare e la aiuto a sparecchiare tavola, poi mi stendo sul mio letto e guardo dalla finestra quella che ora sarebbe diventata la mia città "Dublino" mentre mi perdo tra le mille luci comincio ad ascoltare una delle mie canzoni preferite "What Now" infatti ci sta benissimo.. E Adesso?
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I need to find you
Teen FictionL'ultimo scatolone era stato sceso e mamma continuava a dirmi "Tranquilla tesoro riuscirai a farti degli amici, abbiamo solo cambiato città, e poi tu sei così brava a farti delle amicizie" Già ero brava quando ero piccola, ma adesso mi riusciva tutt...