Capitolo 1 - La mia classica giornata

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Era una delle classiche mattine di primavera ad Huntington Beach e come al solito ero sotto la doccia a darmi una rinfrescata prima di andare a scuola. Dopo essermi asciugato, pettinato e vestito persi un bel po' di tempo davanti allo specchio ad ammirarmi e a fare il montato credendomi il più bello della città. Ad un tratto sentii qualcuno bussare e successivamente parlare sottovoce con un tono abbastanza nervoso dicendo - "Zacky, è da 1 ora che sei in bagno, muoviti che mi sto pisciando sotto" -. Era mio fratello e non potevo dargli torto.

Preparai il mio zaino e corsi di sotto a fare colazione, quando ad un tratto sentii il cellulare squillare. 7 chiamate perse...era Matt, e quando lo richiamai senza neanche il tempo di chiedere cosa fosse successo, dall'altra parte del telefono lui urlò - "BAKER!! CHE CAZZO STAI FACENDO? PORTA IL CULONE GROSSO E GRASSO FUORI DA QUELLA CASA E SUBITO!! SIAMO IN RITARDO!" -. Era proprio nervoso, gli avevo fatto perdere troppo tempo al freschetto fuori casa mia. Presi le sigarette e mi precipitai fuori casa. Salito nella macchina di Matt gli chiesi scusa per l'attesa e mi feci una risata. Rispose in modo sarcastico - "Ti stavi di nuovo fissando allo specchio credendoti bello eh? Ma vaffanculo!"- tirai un sospiro e lui continuò - "Zacky mettitelo in testa. Se vuoi piacergli devi farti notare, inizia con dei piccoli gesti...parlaci, invitala ad uscire...non so, fai qualcosa ma di certo non devi cambiare per nessuno...MAI!" - feci un cenno con la testa per fargli capire che avevo compreso le sue parole.

Arrivammo a scuola, in cortile, dove tutti gli altri ci aspettarono. Johnny stava morendo di sonno...e come al solito Brian stava abbordando qualche tipa per lui e per me...ma non aveva ancora capito che a me non interessavano le tipe che lui mi avrebbe presentato. Mi guardai intorno e dissi - "Ragazzi...ma Jimmy dov'è?" - sentii una voce urlare alle mie spalle - "Eccomi qua brutto trippone" - con una faccia piuttosto contorta risposi - "Smettila cazzone" - Jimmy mi mise una mano intorno al collo ed esclamò - "Non prendertela Baker! Lo sai che ti voglio bene, sei la mia polpetta cicciottosa!" - sfoggiammo tutti un sorrisetto. Al suono della campana, entrammo tutti in classe e ci incontravamo tutti al suono di ogni campana.

Ogni volta che uscivo dalla classe per dirigermi in bagno, li vedevo tutti. Matt che faceva a lite con ogni ragazzo che si azzardava a prenderlo per il culo. Johnny sempre con una RedBull in mano...era troppo carico secondo me quel ragazzo. Brian circondato di ragazze che sbavavano per lui, la sua chitarra mozzafiato e i suoi assoli capaci da far bagnare anche le professoresse più racchie della scuola. E infine c'era lei...la ragazza dei miei sogni, affascinante come sempre. Ogni volta che la incrociavo nei corridoi la salutavo con un caldo "Ciao", ma il suo saluto era molto indifferente rispetto al mio. Arrivato in bagno, c'era il classico nuvolone di fumo lasciato dagli altri studenti. Incontrai Jimmy, ci accendemmo una sigaretta e iniziammo a chiacchierare. - "Allora Zacky, come procede la giornata? Hai già incontrato la tua principessa eh?" - mi diede dei colpetti col gomito e con una faccia abbastanza scherzosa - "Jimmy...seriamente. Io la amo...ma lei sembra di non accorgersene proprio...ci conosciamo da tempo ma a quanto pare ogni mio tentativo che faccio per farglielo notare va in fumo...è del tutto inutile!" - feci l'ultimo tiro dalla sigaretta e la buttai nel cesso - "Coraggio Zacky, sei mio amico...e ti aiuterò, anzi, ti aiuteremo a conquistarla...vedrai che sarà tua!"- ci guardammo in faccia e sorridemmo, dopodiché risposi - "Grazie mille Jimmy...davvero non saprei come fare senza di voi. Coraggio ora andiamo a casa!" - gli altri ci raggiunsero e una volta saliti in macchina di Matt, andammo a prendere del cibo d'asporto al Johnny's Saloon, qualche birra e poi tutti a casa di Matt, nella sua piccola tavernetta dove lui e Jimmy scrivevano i pezzi che provavamo ogni weekend. Era il nostro piccolo rifugio, dove tutti ci sentivamo al sicuro. Nel pomeriggio uscimmo tutti insieme per fare una passeggiata al molo, dove ci aspettava la ragazza di Matt. Era Valary DiBenedetto, la sorella gemella di Michelle DiBenedetto, la figlia del coach della squadra di football della scuola.

Erano semplicemente le ragazze più belle della scuola, ma a me non interessavano. Nei miei pensieri c'era solo lei. Ad un certo punto Brian si avvicinò a me, mi prese per il braccio e mi allontanò di qualche metro. Mi sussurrò - "Porca puttana Zacky, hai visto quanto cazzo è bella? Porca miseria le regalerei il mondo" - a quel punto gli sussurrai - "Perché non chiedi a Matt di presentartela? Infondo è sua cognata, avresti qualche possibilità in più" - mi rispose - "Ottima idea, se posso fare qualcosa per te vecchio mio, basta chiedere. Lo sai che sono sempre a disposizione per te!" - dopo quella frase si tolse il brutto vizio di rimorchiare ragazze a destra e sinistra...non potevo crederci...ero stupito.

Arrivata la sera, ci riunimmo in spiaggia, sdraiati su dei lettini, tutti insieme a osservare le stelle e a parlare. Ognuno di noi raccontò il proprio sogno racchiuso nel cassetto ed eravamo rimasti perplessi quando ognuno di noi disse il proprio. Tutti e cinque volevamo diventare delle rockstar...e la cosa ci fece piacere. Vidi una stella cadente e lo dissi agli altri. A quel punto gli altri in coro dissero - "Cosa hai desiderato?" - se lo avessi rivelato non si sarebbe avverato...ma non credevo a queste cazzate quindi risposi con un sorriso stampato in faccia - "Ho chiesto a quella luminosa stella che qualsiasi cosa accada, bella o brutta, noi cinque non ci separeremo mai e che presto mi farò coraggio e dirò alla ragazza dei miei sogni i sentimenti che provo per lei. Perché mi sento così solo da una parte, mentre dall'altra ci siete voi che mi tenete sempre alto il morale e la gioia. Sono felice di avervi incontrato...la vostra amicizia per me significa molto!" - dopo quel discorso ci abbracciammo e Jimmy con le lacrime agli occhi mi urlo contro - "Lo sai benissimo che sono emotivo brutto figlio di puttana! Perché trovi sempre l'occasione per farmi commuovere? Fanculo, ti voglio bene fratello!!" - ci stringemmo in un abbraccio di gruppo ancora più forte del precedente.

Finita la serata, rientrammo tutti in casa. Ci aspettava un'altra lunga giornata di scuola l'indomani.

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