Mamma:" Sono preoccupata"
Papà:" Anche io, ma non dobbiamo mostrarglielo, ci farebbe troppe domande"
M:" E se stesse arrivando il momento?"
P:" Aspettiamo e vediamo"
"Hai visto anche tu il cielo è sentito il terremoto..."
"Ora è al sicuro in camera sua con Talia, sai che di lei ci fidiamo. Tranquilla e valle a dare la buonanotte".Non so di cosa stavano parlando.
Il momento di cosa???
Poi cosa centra Talia???
"Sophie stai bene?" Mi chiese Talia.
Mi stava parlando, forse non aveva sentito quello di cui stavamo parlando di miei, meglio.
"Sisi sto bene, è solo il deficit dell'attenzione, cosa stavi dicendo?"
"Sono stanchissima e visto che domani c'è scuola, almeno per noi due, pensavo di dormire"
"Certo, anche io lo stavo pensando"Quando ci fummo appena sistemate sotto le coperte entrò mia madre.
Io finisi di dormire, e anche Talia.
Si fermò sulla porta e ci guardò per qualche minuto.
Alla fine fece un gesto con tre dita della mano, come per scacciare la cattiva sorte. Devo ammetterlo, non sono una che si suggestiona tanto, ma vedere mia madre (anche se addottiva) in quelle condizioni mi mise un po' di angoscia.Mia madre addottiva si chiama Sally.
Ha una certa età, ma con me è sempre buona e gentile e io le sarò debitrice a vita per non avermi lasciato in un orfanotrofio. È una bellissima persona.
Mio padre addottivo invece si chiama Paul, anche lui è una bellissima persona, sa sempre quando parlare e cosa dire.
Non ricordo bene quando mi addottarono e andai a vivere da loro.
Credo sia così perchè ero molto molto piccola...Talia si era addormentata. Beata lei.
Il temporale infuriava ancora fuori dalle finestre del mio appartamento, ma mi sentivo tranquilla, grazie alla presenza della mia migliore amica.La mattina dopo ci svegliammo presto, prestissimo, anche perché io avevo dormito pochissimo.
A colazione come sempre mia mamma ci preparò dei pancake blu.
Non so bene perché cucinasse quando possibile cibo blu, lei dice perché è il suo colore preferito. Normalmente le persone non fanno così.
Ma io mi limito a sorridere e annuire.
In ogni caso erano ottimi.
Poi ci andammo a vestire e truccare.
È tutto più bello quando sono con le mie amiche. Decidemmo insieme cosa mettere (Talia ovviamente tenne il suo bellissimo chiodo nero) e ci truccammo a vicenda. Ormai sono un'esperta nel truccare Talia.
Mi potrei definire la sua make up artist professionale. Le piace una fina linea di eyeliner nero, con la matita nera sotto, che le mettono in risalto gli occhi.
Una volta preparate andammo a scuola.
Per strada si vedeva che molta gente era rimasta terrorizzata dal terremoto del giorno prima e anche da quella tempesta. Non se ne vedeva una così da quando? Forse 20 anni. Da quando tutte le statue si erano spostate dai loro luoghi ordinari. Secondo me a quel tempo nella pioggia c'era qualcosa di strano da fare andare di matto le persone.Poco prima di entrare Lucas ci raggiunse. Svoltammo l'angolo e la scuola era aperta.
Solo che c'era qualcosa di strano.
Ci aprì una nuova bidella. Diceva di chiamarsi Kelly.
Terrorizzato era poco per descrivere Lucas. Disse qualcosa a Talia ma io non capí cosa. Odia quando si parlano e mi escludono.
Improvvisamente a Kelly diventarono gli occhi rossi, Lucas mi caricò sulla schiena e si mise a correre. Era velocissimo, considerato che io non sono una piuma. Anche Talia correva.
Non capivo niente.
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Misteri dell'Olimpo
أدب الهواةUna semplice ragazza inizia a scoprire se stessa e il passato della sua famiglia. Gli dei esistono.