Prologo

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L'aereo è appena atterrato. Il viaggio è stato lungo 12 ore ma ne è valsa la pena, ora sono di nuovo a casa, e mi mancava moltissimo.

I miei sono degli imprenditori e viaggiano sempre. Circa ogni due mesi ci dobbiamo trasferire da una parte all'altra del globo. Siamo appena stati in Spagna, posto fantastico, ma niente è come casa, Newport. È la città in cui sono nata il 22 agosto di 16 anni fa. Qui avevo tanti amici, ma ormai è da 4 anni che facciamo le trottole quindi credo che nessuno si ricordi abbastanza di me.

Questa cosa di viaggiare mi rende un po' insicura, non mi ambiento bene nei posti in cui vado, non mi faccio nuove compagnie con la paura di perdere il rapporto quando partirò. È davvero dura. Ma ora che so che non dovremmo più trasferirci in qualche altra strana parte del mondo ho deciso di cambiare, farmi accettare dagli altri.

"Grazie di aver viaggiato con il nostro volo" la voccetta registrata che rimbomba in tutto l'aereo mi sveglia dai miei pensieri. Prendo il bagaglio a mano e lo trascinò fin giù dalle scale. Nel giro di 20 minuti ci troviamo già fuori dall'aeroporto.

-"Margot passami il telefono che sta dentro la tasca della valigia, devo chiamare zio Rico e dirgli che siamo arrivati" dice mia madre affaticata nel portare il carrello.

Zio Rico è il mio zio preferito. In realtà lui si chiama Enrico, ma siccome quando ero piccola non sapevo dire 'en' ora tutti lo chiamano Rico.

-"Si mamma, vuoi che chiamo io?" Dico vedendola in difficoltà.

-"Grazie tesoro" mi dà un bacio sulla guancia.

Lo chiamo e appena attacco il telefono mi accorgo che c'è qualcosa che non va. C'è un ragazzo che mi sta fissando, da dentro un taxi. Provo a mettere a fuoco meglio la scena siccome non ho messo ne occhiali ne lenti a contatto, ma non lo riconosco. Rimane a fissarmi per almeno 5 minuti. Poi il veicolo parte.

-"Margi ti stai mangiando quel ragazzo con gli occhi" sbuffa mio fratello Will dandomi una gomitata.

-"Cresci un po' Will, hai venti anni! Ma farsi una vita no?" sbrocco e mia sorella Yolanda ride a bassa voce.

-"Ecco zio Rico" ci grida nostro padre dall'altro lato della strada. Iniziamo a correre e ci fiondiamo nella macchina. Se si può chiamare macchina. Io lo definirei più un furgone scassato puzzolente. Ma si addice proprio al proprietario. In circa 45 minuti siamo arrivati a casa. E io non esito nel prendere le valigie e mi dirigo nella mia bellissima camera. Mi era mancata moltissimo. Dio se mi era mancata.

-"Finalmente sono tornata. Ciao specchio come stai, tu letto tutto bene? E tu divanetto sei sem..." Non riesco a finire che vengo interrotta da una risata.

-"Ahahahahaha" è Will

-"Stai parlando seriamente a dei mobili?" Dice con un tono divertito.

-"Si, hai qualche problema?" E lo zittisco con lo sguardo

-"Ok me ne vado" e corre in camera sua.

Domani è il mio primo giorno di vacanza a Newport! Che bello, non vedevo veramente l'ora! Voglio conoscere nuova gente, locali, parchi e cose così. Non mi ricordo quasi nulla della città. Speriamo di incontrare persone simpatiche, perché ultimamente se ne vedono poche.

Velocemente si sono fatte le 19 e tutti insieme decidiamo di ordinare una pizza poiché il nostro frigo è letteralmente vuoto. Non ci mette molto ad arrivare infatti entro le 20:30 abbiamo già finito. Decido di andare a mettermi il pigiama e buttarmi sul letto, me lo merito pure, devo ancora recuperare il fuso orario. Mi addormento non poco dopo le 23.



spazio autrice
volevo dirvi soltanto che  spero leggiate questa storia, se ci sono errori ortografici segnalatemelo che li correggo. Aggiornerò la descrizione e l'immagine di copertina a breve. Spero vi piaccia
Proverò a postare un capitolo almeno una volta a settimana
Ciao belli
UN BACIONE!!!!!
*lola

BE MINE (DA COMPLETARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora