Rubato

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Probabilmente mezzo mondo ha sentito parlale del furto del diamante Hope. Ma sono in pochi quelli che sanno come e' andata a finire. Non e' certo il diamante più grande al mondo, ma e' di sicuro il più famoso.

Si narra che un certo Jean-Babtiste Tavernier, un mercante francese, lo stacco' da una statua dell'idolo della divinità' Indiana, Rama Sitra. Questi, arrabbiandosi, maledisse chiunque arrivo' a possederlo; o al meno, cosi' credevano gli indiani. Ironicamente, accadde cosi'.

Passo dalle mani di re franchi, di gioiellieri e anche di milionari, tutti che andavano a morire morti dolorose, ma in fine un gioielliere lo dono' al Smithsonian Institute a Washington, dove era esposto alpubblico.

* * *

Sono passati un numero di anni dalla deposizione del diamante Hopenell'istituto.

Washington, appartamento.

Una guardia dello stesso Istituto si preparava per il suo turno divigilanza nella sala gioielli.

Chiuse la porta dietro di lui e fermo' un taxi che lo lascio' propriosulla porta dell'Istituto. Come tutti gli altri giorni (o meglio, notti) entro nella struttura grazie all'entrata staff. Andò nellasala, dove si aspettava di trovare l'altra guardia che loaspettava.

Ma non ne trovo' traccia. Chiamo', ma ancora nessuna risposta. Cerco' nella sala adiacente, dove era preservato il diamante. Manon ebbe tempo per cercare il suo amico, perché noto' un'altracosa; la stanza era vuota, salvo una casettina di vetro, dove doveva essere custodito il diamante. A prima vista tutto sembrava in ordine, ma con un osservazione maggiore, la guardia vide che un buco erastato formato sulla parte superiore della custodia i vetro.

Il diamante Hope era stato rubato!!!

* * *

Londra.

Il commissario Fred Steel si sedeva su di un divano in un appartamento lussuoso. Indossava una vestaglia di seta marrone che, solo avedersi, si poteva dire che apparteneva al suo bisnonno e delle ciabatte con il fiocco, ovviamente di sua moglie. Eccetto questo vestiario poco adatto, era un uomo abbastanza affascinante. Aveva deicapelli castani, appena bianchi alle tempie, degli occhi verdi e unfisico dritto.

Il telefono sul tavolo da carte squillo'. Con tranquillità lo prese e rispose, con una voce stanca e scocciata, che perfettamente rispecchiava l'espressione sulla sua faccia:

"Pronto?"

"Si, commissario Fred Steel?" chiese una voce femminile.

"Si'"disse lui.

"La vuole il capo"

"Si"rispose nuovamente.

Dopo una pausa di tre minuti in cui suonava una musica che faceva diventare pazzo anche Fred, si fece sentire la voce di un uomo:

"Pronto Fred?"

"Si, capo?"

"Buongiorno! Senti, sei libero"

"Certo"

"Bene, ho un caso per te. A Washington c'è stato un furto. Non vogliono dire cosa e' stato rubato, ma dalla loro voce mi sembra che e'una cosa molo preziosa. Ci stai?"

"Senza dubbio. Questo caso mi intriga. Ho letto qualcosa a proposito di unfurto a Washington, ma neanche sul 'TheTimes' specificavano. Quando devo partire?"

"Oggi stesso"

"Certamente capo!" e chiuse.

* * *

IL DIAMANTE HOPEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora