Seconda Prova <Mietitura>

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Peeta

Sono le cinque e mezza quando mia madre mi trascina fuori dal letto urlandomi contro. Pensavo che essendo il giorno della mietitura mi avrebbe lasciato dormire un po' di più. Mi sbagliavo.《SEI UN BUONO A NULLA》urla.《A CHE MI SERVI SE STAI SEMPRE A POLTRIRE?》mi guarda con i suoi occhi gelidi e io sento una familiare stretta al cuore. Sospiro in silenzio, ormai ci sono abituato. Mentre lei continua a urlarmi contro mi trascino verso il bagno a testa bassa. Le voglio bene, davvero, ma certe volte mi sento come se non mi volesse. Una volta mio fratello maggiore mi ha detto che lei in realtà non mi voleva, che sono stato un errore. Ma se non mi voleva, perchè mi ha tenuto? No, lei mi vuole bene. Mi vuole davvero bene, semplicemente non lo sa esprimere. Lavo i denti e la faccia e indosso qualcosa di comodo. Quando esco vedo mio padre fuori.《Peeta, devo parlarti》dice serio. Annuisco. Andiamo nella mia stanza e ci sediamo sul letto.《Peeta, come tu sai oggi è un giorno importante. Questo è il primo anno in cui tu sei l'unico dei miei figli a partecipare alla mietitura e quindi il tuo nome nella boccia c'è venti volte. Tu lo sai che non è stata una mia idea, ma di tua madre e voglio... voglio che tu sappia che qualsiasi cosa succeda io, noi, ti vogliamo bene. Ti vogliamo veramente bene.》
Sento i miei occhi inumidirsi, ma caccio indietro le lacrime.《Anch'io ti voglio bene, papà》dico e lo abbraccio.

•••••

《Peeta andiamo, è ora.》dice mio padre cercando di mantenere un tono pacato. Sembra avere la certezza della mia estrazione. Usciamo di casa e ci dirigiamo e ci dirigiamo verso la piazza principale. Una voltà lì lancio un'ultima occhiata ai miei genitori e mi dirigo subito tra i ragazzi della mia età. Instintivamente la cerco subito con lo sguardo. Eccola, è lì. La ragazza più bella che io abbia mai visto. Katniss Everdeen. Indossa un semplice abito azzurro e ha i capelli in un elegante chignon. Quanto vorrei dipingerla. Il sindaco inizia a parlare, ma io non sento neanche una parola tanto che sono concentrato sulla bellissima ragazza dagli occhi grigi. Ricordo quando, a undici anni, bruciai il pane apposta per lei... chissà se se lo ricorda. Mi presi tanti di quegli schiaffi da mia madre... ma ne valse la pena. Sento Effie, la presentatrice, dire 《Prima le signore》e mi volto di scatto verso il palco. "Ti prego non lei" penso "Chiunque, ma non lei."《Primrose Everdeen》annuncia allegra. Sua sorella. Mi vengono i brividi, so già quello che sta per succedere. La bambina dai capelli biondi si dirige verso il palco tremolante, gli occhi azzurri lucidi, però non fa in tempo a raggiungere il palco che la sorella corre da lei e viene bloccata da due pacificatori. 《No! Primrose!》Urla《No! Lasciatemi! Mi offro volontaria! Mi offro volontaria come tributo!》La guardo, è sul punto di scoppiare in lacrime. Tutti trattengono un respiro. Il ragazzo con i capelli scuri e gli occhi grigi che sta sempre con Katniss porta via la sorella. Effie la invita a salire sul palco e la fa presentare.《Mi chiamo Katniss Everdeen》dice, ancora sotto shock. Effie sorride e fa una battuta. Vedo delle persone intorno a me alzare le tre dita centrali della mano sinistra, un segno di rispetto che si usa nel nostro distretto, e lo faccio anch'io. Poi Effie dice: <Adesso i ragazzi!> e si avvicina verso l'ampolla. Sento un peso montarmi nel petto. "Vi prego, no. Non voglio fare male a nessuno." Penso. La vedo estrarre quel foglietto, gli istanti più lunghi della mia vita. Lo apre, sento che sto per vomitare.《Peeta Mellark》dice, guardandosi intorno. Declutisco e mi dirigo a passo lento e testa bassa verso il palco. <Stringetevi la mano, cari> dice a me e Katniss. La guardo e un pensiero mi balena nella mente: devo uccidere la ragazza che amo. Devo uccidere Katniss Everdeen.

Parole: 670.

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