parte 17

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Arrivo a Roma il mattino seguente, ho tenuto il telefono spento per tutto il viaggio , so che mi staranno cercando , ma non ho intenzione di parlare con nessuno , se prima non ho avuto le risposte che merito

Ho dato l' indirizzo al tassista e sono in attesa di arrivare
Dopo mezz'ora si ferma in una piccola stradina e mi dice di dover proseguire a piedi , spiegandomi dove andare

In effetti dopo soli 5 minuti , mi trovo davanti il portone di un' abitazione con il numero civico 5

Resto ferma immobile non so per quanto tempo , poi il mio braccio tremante si allunga verso il campanello , ma prima ancora che io suoni , si sente lo scatto della serratura e una palla fa capolino verso l' uscita

< Rebecca non uscire senza di me , aspettami>

La bimba mi fa' un sorriso e corre dietro la palla

< Rebecca ferm.....>

I nostri occhi si incrociano, rimaniamo in silenzio, ma ho come la percezione che lei sappia già chi sono

< dammi 10 minuti , lascio Becca dalla vicina e poi saliamo su>

•••••••

< tu sai chi sono> gli dico con fermezza

< sei la ragazza di Riccardo , giusto?>

< credevo di esserlo >

< fidati lo sei >

< tu chi sei ? Io non capisco ho visto le foto io...>

< sono Laura , la sua ex moglie e quella che hai visto prima è Rebecca, nostra figlia >

Chiudo gli occhi e accuso il forte colpo che ho appena ricevuto

< ci sono tante cose che non sai , ma non sta a me parlartene , deve farlo lui >

< voi due... si insomma>

< non viviamo insieme da un anno , ma Rebecca è legata tantissimo a suo padre , anche se non lo vede quasi mai>

< perché?>

< te l' ho già detto devi parlare con Riccardo, per me la discussione finisce qui , scusami ma devo tornare dalla bambina >

Annuisco e mi alzo , allungo un braccio verso di lei , ma la stretta non viene ricambiata

Quando mi volto per raggiungere l' uscita , mi blocco per le sue parole

< l' ultima volta che l' ho visto , mi ha detto di aver perso la testa per una ragazzina bionda , bella quanto il sole>

Resto di spalle , non le rispondo e vado via

RICCARDO

la cerco da ieri sera , non so' più cosa fare o pensare, ho telefonato a tutti gli ospedali e tutte i suoi amici , ma di Agata , nessuna traccia

Il mio telefono inizia a squillare e rispondo senza vedere chi è

[ Agata!!]

[ non sono Agata , sono Laura ]

[ Laura non è il momento]

[ È venuta a cercarci Riccardo]

[ chi , che cosa , non capisco cosa vuoi dire ]

[ Agata, Agata è appena andata via da casa nostra]

Il telefono scivola dalle mie mani e cade sull' asfalto

Come cazzo a fatto a scoprire tutto
Mi rannicchio su me stesso e porto le mani sulla testa

Intanto dal telefono sento ancora la voce di Laura

[ Riccardo mi senti , Riccardo]

[ si scusami io ]

[ non gli ho detto chi sei , sa chi siamo noi , ma gli ho detto di chiedere a te , non mi sarei messa di mezzo , quindi risolvi sta situazione e non cacciarci nei guai]

[ ok , tranquilla te lo prometto, come sta Rebecca?]

[ Bene , stiamo bene , ora devo lasciarti, ciao] riattacca senza aspettare una mia risposta

Non so dove aspettare Agata , a casa oppure a casa dei suoi , anche perché il suo telefono è sempre spento e non so' che intenzioni abbia

La sera verso mezzanotte, sento la porta di casa aprirsi, scatto all' impiedi e mi fermo

Davanti a me c'è lei
Capelli spettinati, occhi rossi e faccia rigata da lacrime piene di mascara

< mi hai fatto preoccupare, perché hai il telefono spento?>

non dice nulla , anzi mi passa a fianco e va verso la camera da letto

< Agata , ehi , amore mio >

< non chiamarmi Amore mio!!! , anzi non chiamarmi in nessun modo>

< Agata aspetta, io devo spiegarti delle cose , poi sarai tu a decidere se rimanere o no , ma è giunto il momento della verità >

< sentiamo allora , sono tutta orecchie>

Faccio un respiro profondo ed inizio

< sono un poliziotto, un agente delle forze speciali, un' infiltrato
Sono venuto qua con l' incarico di distruggere la cosca dei Castelli e arrestare il suo unico erede , tuo fratello >

Mi guarda con gli occhi sgranati ed è turbata

< ora è tutto chiaro, ti sei messo con me per arrivare a lui>

La guardo dritta negli occhi e non so' proprio che dire

< si all' inizio si è vero , ma poi....>

< zitto , stai zitto!!!>

< Agata io ti amo è vero all' inizio....>

Cammina a zonzo per la stanza tappandosi le orecchie

< devi ascoltarmi, ti sto dicendo la verità, fidati di me>

< fidarmi di te? Fidarmi di te!!!!! , ma come puoi chiedermi una cosa del genere, mi hai mentito dal primo giorno ed io come una sciocca , sono caduta ai tuoi piedi>

< no , no non è così >

Prende la valigia dall' armadio e la sbatte sul letto

< cosa fai? Non puoi andartene>

< no? Perché? Arresterai pure me?>

< non essere sciocca , non lo farei mai , tu sei la mia donna >

< mi dispiace ma ho bisogno di andarmene, purché io capisca le tue intenzioni, non riesco a crederti , mi sento presa un giro , e non riesco a sopportarlo>

Butta la sua roba dentro la valigia a va via
Lasciandomi vuoto, e solo come non lo sia stato mai

Un infiltrato speciale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora