parte 18

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Riccardo

Sobbalzo dal divano sbattendo il gomito sul bracciolo e impreco per il dolore
Stropiccio gli occhi e quando li apro i vetri della bottiglia di vodka, sparsi sul tappeto della cucina , mi riportano alla realtà
Agata non c'è , è andata via , mi ha lasciato

Sudato e con la bocca ancora impastata , mi spingo fino al bagno
Il mio viso è pallido , gli occhi rossi , cerchiati di nero , dalla forte sbornia , mi avvertano che oggi sarà una bruttissima giornata

Mi butto abbondante acqua sulla faccia e vado alla ricerca del mio telefono, mi giro tutta la casa e poi finalmente lo trovo sotto il letto

A terra a fianco ad esso c'è un  sottilissimo foulard rosso

È il suo , il suo preferito , ricordo ancora quando lo comprammo , lo afferro e lo porto al naso per annusarlo , chiudo gli occhi e mi godo l' odore inconfondibile della mia dolce ragazza

Mi manca cazzo , mi manca tanto , sbatto un pugno fortissimo al vetro , creando una lunghissima crepa
Devo andare a cercarla , ho bisogno di vederla e parlarle , stavolta dovrà ascoltarmi e non me ne andrò senza di lei

Quando sto quasi per uscire , la porta di casa mia si apre e vedo entrare Guido

< Sto uscendo , ho fretta quindi qualsiasi cosa può aspettare>

< no Riccardo , ora ti metterai seduto e mi ascolterai>

Mi siedo sulla sedia della cucina e mi volto verso di lui

< dimmi>

< cosa diavolo è successo? , abbiamo visto Agata uscire da casa tua con una valigia in mano, hai disattivato le telecamere , quindi non possiamo più sapere le cose se non le dici tu>

< sa chi sono>

< cazzo!!!>

< ho dovuto farlo!! Si è presentata a casa di Laura , sa che ho una figlia, cosa dovevo fare ? Io la amo!!!>

< se quella ragazza racconta tutta la verità a suo fratello , siamo fottutti >

< sono ancora vivo , quindi vuol dire che non ha ancora detto niente
Stavo giusto andando da lei>

Lo vedo passarsi le mani sulla faccia e inizia a girare per il salotto

< penso che non abbia avuto il tempo di farlo , visto quello che è successo >

Mi alzo dalle sedia e avanzo verso di lui , con le gambe tremanti

< cosa vuoi dire?>

< ascolta non so' esattamente cosa sia successo, ma stamattina all' alba un auto del pronto soccorso è venuta a prelevare qualcuno , Lillo e gli altri sono parti in macchina>

< Cazzo Agata , devo andare , scusami ma devo andare >

Mi precipito fuori casa e in lontananza sento la voce di Guido , che mi incita a stare attento

Accendo il telefono e una miriade di messaggi, arrivano uno di seguito agli altri

Sono tutti di Lillo, mi chiede dove sia , ma fra tutti quello che attira la mia attenzione è uno

" Agata ha tentato il suicidio "

Scoppio a piangere e per poco non vado a sbattere contro un' altra macchina
Sono sotto shock, le mie gambe non rispondono e quando giungo all' ospedale , faccio fatica pure a camminare

< sono qui !! Cos'è successo>

Lillo alza la testa verso di me e mi viene incontro, dandomi un forte pugno alla faccia

< bastardo, cosa gli hai fatto >

Mi afferra per la maglia , scuotendomi energicamente

< si è tagliata le vene >

Rimango fermo ad accusare i colpi che mi vengono dati , tanto da non capire di essere finito a terra
Uno degli uomini di Lillo , lo trascina lontano da me , e solo dopo mi accorgo di avere il labbro spaccato

Mi rialzo barcollante e mi trascino fino alla sedia in sala d' aspetto

< signor Castelli ?>

Lillo si volta verso il medico e io lo seguo

< siamo riusciti a stabilizzarla , ha perso parecchio sangue , ma ora fortunatamente sta bene
La terremo qua ancora qualche giorno, ma le consiglio di contattare qualche centro riabilitativo >

< perché?> domanda Lillo, preoccupato

< sua sorella..... ascolti ,  generalmente chi vuole mandare un avvertimento, fa dei tagli diversi , Agata era decisa a morire , e non posso escludere che voglia replicare il gesto>

Chiudo gli occhi, barcollando all' indietro

Una volta rimasti soli , Lillo mi rivolge il suo sguardo rigido

< quando scoprirò che cosa l' abbia portata a fare questo gesto , ti ammazzero' con le mie stesse mani>

Mi sorpassa spintonandomi e va via

Finalmente dopo un ' ora riesco a vederla
È distesa in un letto grande  , avvolta da lenzuola bianche
Il suo volto è privo di colore e le sue meravigliose labbra, sono nere come il carbone

Mi accovaccio ai piedi del letto , allungando una mano sulla sua

< perdonami amore mio , perdonami tanto , ti amo così tanto>

Le sue palpebre si muovono e piano piano , apre gli occhi

< ehii , cos'hai combinato? >

allontana la mano dalla mia e si volta dall' altra parte

< cosa ci fai qua?>

< non potevo starmene a casa e saperti qua da sola>

< non sono sola , ci sono loro a prendersi cura di me , puoi andartene>

< mi stai cacciando? Vuoi veramente che vada via?>

il suo petto si alza per inalare aria , e solo quando la rilascia , si volta a guardarmi , leggendo il suo odio

< Voglio che tu vada via , non cercarmi più, il tuo segreto con me è al sicuro , ma non voglio vederti mai più >

Mi rimetto all' inpiedi e faccio un passo , tanto basta per mantenere la distanza

< appena tutto sarà finito verrò a prenderti e ti porterò via con me> vado via

Agata

Non mi sono voltata , mi limito solo a chiudere gli occhi e piangere in silenzio, soffriro' tantissimo, ma non voglio più vederlo

< allora , come stai?>

Un medico alto e anziano è appena entrato in camera mia

< mai stata meglio > mento e se ne accorge pure lui

< se quello che dici è vero , penso che la notizia che sto per darti , ti renderà ancora più felice>

Scuoto la testa incuriosita

< Agata sei incinta , tre settimane con l' esattezza , auguri >

Un infiltrato speciale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora