3~Maria

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Where is the moment when we needed the most?
You kick up the leaves, and the magic is lost
They tell me your blue sky's faded to gray
They tell me your passion's gone away
And I don't need no carrying on

Sta per salire le scale quando la prendo per il braccio dicendole "Tranquilla ci penso io". Lei un po' sorpresa annuisce e se ne va in cucina borbottando qualcosa.

Salgo le scale ed entro in camera. La bambina sta ancora dormendo tranquilla, con i capelli sparpagliati qua e là sul cuscino e le labbra schiuse.  Ci metto un po' a  trovare il cappello. Davvero quel bambino deve darsi una regolata ed essere ordinato. Parlo io poi...

Dopo che la nonna è andata via, vado in cucina per farmi un thé.
Metto l'acqua a bollire e intanto cerco di prendere una tazza dal ripiano.
Ma io dico, perché cavolo sono alta un metro e uno sputo?! Dio non potevi darmi almeno l'altezza? Eh no ovviamente, la stupidità occupava troppo spazio.
Alla fine mi arrendo e mi volto per prendere la sedia così da darmi alcuni centimetri in più. Quando mi giro quasi non svengo.

"Dio Benedetto!" Urlo vedendo la bambina in piedi a fissarmi in modo inquietante. Sapete tipo Samara di "Rhe Ring".
In quel momento mi rendo conto di essere una cogliona.
"Solo ora te ne accorgi?" Da quanto tempo, coscienza cara.
Insomma, ho portato a casa una bambina sconosciuta trovata in mezzo alla strada. Potrebbe essere un killer e uccidermi mentre dormo, o un alieno che vuole farmi il lavaggio del cervello.
"Non è che ci sia gran che da manipolare" grazie, davvero non saprei cosa fare senza di te coscienza cara.

Dei passi mi fanno tornare alla realtà e sfodero uno dei sorrisi più falsamente felici che esistano.
Mi giro verso la bambina e la guardo in attesa di un segnale o qualcosa che mi dica cosa fare.  Il mitico segnale non tarda ad arrivare e sento un brontolio proveniente dalla piccola creatura. Un sorriso dolce e genuino rimpiazza quello falso di poco fa e mi rigiro verso i fornelli.
"Siediti sullo sgabello. Mentre ti preparo quelcosa di caldo così riempiamo quel povero pancino" le dico.

Sono sempre stata una persona abbastanza fredda e solitaria. Preferisco stare da sola invece che parlare con altre persone. Se provano a parlarmi le ignoro finché non si arrendono. Tanto alla fine tutti fanno così. Tutti si arrendono prima o poi.

La compagnia dei bambini, invece, credo sia unica.
Loro non hanno ancora visto com'è il mondo la fuori e non ne sono stati ancora completamente condizionati.
La loro innocenza, fantasia, purezza e speranza non sono state ancora strappate via.
Certe volte credo di essere ancora come loro: innocente e speranzosa difrone a questa cosa troppo grande per me chiamata vita. Poi rifletto meglio e mi rendo conto che la mia speranza, ormai non so più nemmeno cosa sia.

Le poggio davanti il piatto di pasta e aspetto che inizi a mangiare.
Passano secondi che sembrano ore. "Non hai fame?" Nessuna risposta
"Non ti piace la pasta? Vuoi che ti prepari altro?" Ancora nessun suono che esce da quelle minute labbra.  Continua a guardare il pavimento, come se fosse su un altro pianeta.
Mi metto in ginocchio davanti allo sgabello e le alzo il piccolo visino in modo da guardarla negli occhi.
"Ascolta piccola, qualsiasi cosa ti sia successa non potrai mai affrontarla a stomaco vuoto. Che ne dici se ora mangi un po' e poi se ti va mi racconti cosa ti è successo?" Annuisce piano e si gira verso il piatto, iniziando a mangiucchiare la pasta.

Dopo averle fatto il bagno ed averla vestita con dei vestiti di Sybil, andiamo nella cameretta dei bambini e ci sediamo sul letto.
"Allora ti va ora di dirmi cosa ti è successo?" Le chiedo e lei mi guarda un po' impaurita, allora decido di cambiare discorso "Che ne dici se invece mi dicessi il tuo nome?"
All'inizio indugia un attimo ma poi con un sussurro dice "m-mi chiamo Maria".  Sorridendo le allungo la mano dicendole "piacere io sono Gladys" lei me la stringe e vedo un piccolo accenno di sorriso sul suo piccolo visino.

Dopo averla fatta giocare e disegnare tutto il pomeriggio l'ho messa a letto. 
Almeno per oggi posso stare tranquilla perché i bambini stanno dalla nonna e papà, come al solito, rimarrà al lavoro. Penserò domani ad una scusa per tenere una bambina sconosciuta in casa.

Sono così stanca e domani ho pure scuola... Oh cazzarola, domani ho scuola! Dove la metto la bambina?!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 19, 2017 ⏰

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