Take Your Part

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Audrey aveva appena varcato la porta per il palco e si avviava sicura oltre le quinte.
Scostò la tenda rossa scarlatta e si posizionò al centro del palcoscenico spoglio.

Non era mai stata davvero abituata a trovarsi al centro di un palco senza costume di scena,senza luci e senza fondale.

Era come se si fosse messa a nudo,davanti a quei tre giudici che la scrutavano con attenzione,esaminando la postura e le gambe.

Alla ragazza bastò guardarli in faccia per riconoscerli.
Jeremy Smith,direttore artistico dell'accademia.
Valerie Condom Ville,prima ballerina del teatro newyorkese molti anni fa e infine la più temuta,Alessia Pertini.

Per anni Alessia Pertini era stata l'idolo di Audrey.
Quando si allenava cercava sempre di imitarla,di raggiungere la sua bravura e di replicare i suoi pezzi fantastici.

Alessia Pertini era italiana,come forse si era già capito.
Era stata la prima ballerina del Teatro dell'Opera e della Scala,poi si era trasferita a New York e adesso era l'insegnate di quella scuola di danza.

Non era solamente l'essere un'ottima ballerina che la rendeva ammirabile agli occhi di Audrey,ma il fatto che fosse stata una grande donna,piena di tenacia e di passione.

In un certo senso la ragazza e la vecchia ballerina si assomigliavano molto caratterialmente.
Entrambe erano determinate,forti e piene di talento.

Ciò che distingueva Alessia dagli altri giudici era la severità e lo sguardo opprimente con cui guardava ogni aspirante ballerino.

Audrey però,pur avendo captato lo sguardo di ghiaccio di Alessia,non si era lasciata intimidire e aveva fatto un inchino elegante prima che la musica scelta per il suo pezzo partisse.

All'accennare della prima nota,Audrey scollegò completamente il cervello e affidò il suo destino semplicemente al corpo.

La prima fase della prova consisteva in una coreografia libera,preparata dalla ballerina e dall'insegnante,mentre la seconda prova era un'analisi della tecnica alla sbarra.

In quel momento,la ragazza sembrava volare sulle punte e volteggiava,lasciandosi trasportare dalla musica lenta e coinvolgente.
Faceva rapporto a tutti i suoi muscoli per spiccare dei salti degni di una ballerina professionista.

Prese un bel respiro e cominciò la serie di pirouettes che erano previste dalla coreografia,mantenendo le braccia saldamente in prima posizione.
Finito il lungo volteggio,completò la splendida coreografia con un giro in attitude,tenendo la punta del piede ben tirata e allungandosi.

Lo stereo aveva finito di suonare la bellissima melodia dei violini e pianoforte e aveva abbandonato Audrey di nuovo allo sguardo dei tre davanti a lei.

Valerie le rivolse un sorriso,mentre Jeremy annuiva.
L'unica a non lasciar trapelare emozioni dagli occhi,che teneva bassi sul foglio,era la Pertini,che scriveva instancabilmente.

Audrey per la prima volta si trovò in imbarazzo sul palco,abbassava la testa e fingeva di aggiustarsi lo chignon già saldato dalla lacca.

La troppa agitazione la stava rovinando,la mangiava da dentro.
Per la prima volta in vita sua,si era trovata a dubitare di tutti i suoi allenamenti,delle ore a studiare proprio per questa occasione e adesso che ce l'aveva sotto mano,stava per lasciarsela sfuggire.

'Spesso la determinazione non ti dà tutto ciò che vuoi' le aveva detto sua nonna un giorno.
Audrey si era trovata completamente in disaccordo con la vecchia signora,perchè era convinta che con la determinazione si potesse arrivare dove si voleva.
Con il tempo,aveva scoperto che non era propriamente così.
Certo,la determinazione poteva darti tanto,ma non poteva donarti l'eccellenza.

Lì entrava in gioco il talento.
Era quel qualcosa in più,quella fiamma che ardeva nel petto,sul cuore..
Che c'era sempre stato,ma era a te il compito di scoprirlo,imparare ad usarlo.

Mettersi in gioco è importante.
Richiede coraggio e follia,significa mettersi alla prova e dimostrare a tutti il proprio valore,ma anche le proprie fragilità.

Il tempo della seconda prova era arrivato.
Un assistente da dietro le quinte aveva portato una piccola sbarra e un mobiletto con un televisore sopra.

Audrey si stava chiedendo il motivo di quel piccolo televisore e quasi come a rispondere,Valerie le parlò.

"Vorremmo che tu ricopiassi i movimenti precisi di quella ragazza che ti mostreremo"

Audrey annuì e si posizionò alla sbarra,tenendo la giusta distanza delle mani e allineandole con le spalle.

Quando partì il video,il cervello di Audrey,che per un attimo era tornato,andò in stand-by.
La ragazza eseguì alla perfezione i plié e i tandu,i cambré e gli allungamenti.

Il momento del fatidico adage era arrivato.
Audrey ripassò mentalmente le piccole regole che avrebbe dovuto eseguire.

Schiena dritta,gamba in en dehors,tenere i muscoli tirati e non mostrare smorfie di dolore.
Il perfetto adage di Audrey le portò la gamba in alto,talmente in alto che sembrava volesse toccare il cielo.

Mantenne per un po' la posizione,finchè lo schermo non tornò nero.
Lasciò la sbarra e si girò verso i tre giudici.

"Molto bene signorina Parker,i risultati verranno annunciati dopo pranzo.
La prego di essere puntuale e di cambiarsi,vestendo comodamente" le annunciò Jeremy Smith,mantenendo un sorriso raggiante.

Audrey annuì e accennò un saluto ai giudici,che ricambiarono.
Alessia era lì a fissarla immobile,seguendo con lo sguardo ogni suo movimento.
Alla ragazza sembrò che le fosse scappato anche un piccolo sorriso,ma non si illuse e continuò a camminare verso l'uscita del corridoio.

Rimase ferma con la mano appoggiata alla porta,per poi abbassare la maniglia e uscire definitivamente.
La prima cosa che vide fu la chioma nera di Jasmine saltarle addosso e si abbandonò all'abbraccio della sua migliore amica.
Poi arrivò il turno di Agatha,che la rassicurò e l'abbracciò ancora.

"Tua madre ci sta aspettando fuori,vieni,andiamo a mangiare" propose Jasmine ad Audrey.

"Già,ho una fame" ridacchiò in risposta.

"Allora cambiati cara e poi andiamo" la sollecitò la sua insegnante.

Audrey afferrò la borsa ed entrò nello spogliatoio per cambiarsi.
Era fine Maggio e stranamente a Londra era abbastanza caldo.
Infilò la sua gonna rosa chiaro,con il top bianco e la felpa a fiori.
Ai piedi dei tacchi comodi e rosa come la gonna,infilò la collana dorata con la 'A' e raggiunse le due che la stavano aspettando.

"Pronta?" le chiese Jas.
"Pronta" le rispose Audrey.

Si incamminarono verso la porta d'uscita,attraversando il corridoio pieno ancora di ballerine e sorpassando le loro gambe distese a terra.

L'ultima cosa che Audrey sentì prima di uscire fu il coreografo chiamare un altro nome per il provino,Daniel Turner.
Poi si abbandonò all'aria fresca,ma non gelida della sua amatissima Londra.

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