Leaving soon

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Kate Duncan era appoggiata allo sportello della sua auto nera fuori dall'auditorium ad aspettare sua figlia Audrey.

Non l'avrebbe mai ammesso davanti ad Audrey,ma era così fiera della donna che stava diventando quella bambina bionda che aveva messo al mondo quella sera di Agosto.

Audrey pensava che sua madre Kate,oltre alla sua migliore amica Jasmine,fosse l'unica a poter capire l'emozione di volteggiare e di fare quello che ami.

Kate,dal canto suo,aveva amato la ginnastica tanto quanto Audrey amava la danza classica.
Aveva iniziato da niente e di colpo di era ritrovata nella squadra nazionale inglese delle Olimpiadi.
E cosí l'anno successivo e l'anno dopo ancora,fino a che non aveva incontrato Jackson.

Lei e Jackson Parker si erano conosciuti a Pechino,dove Kate aveva partecipato a quelle che sarebbero state le sue ultime Olimpiadi.
Quando lei era rimasta incinta per la prima volta,aveva abbandonato la ginnastica e aveva affrontato un lungo periodo di depressione.

Poi era nato Kyle,un bel bambino biondo ma e con gli occhi profondi come il mare.
Due anni dopo anche Audrey Marie era entrata a far parte della famiglia ed era tutto così bello.

Può la felicità andare via da un giorno all'altro? Come può essere possibile?

Per la famiglia Parker la perdita di Jackson era stata così dolorosa.
Audrey aveva sedici anni e quel giorno se lo ricorda come fosse ieri.
Non pianse mai davanti alla gente per la perdita del padre perchè ciò che c'era stato tra loro era soltanto suo e non le sembrava giusto condividerlo e mostrarlo a tutti.

Ma dentro era completamente devastata.

Poi,la danza l'aveva tirata su e l'aveva rialzata anche quando suo fratello Kyle era partito per la Spagna e non aveva dato più sue notizie.

Kate dovette ricacciare dentro le lacrime,quando sua figlia e le altre due si diressero incontro a lei.

Audrey si gettò tra le braccia della donna,che con il suo profumo riusciva sempre a calmarla e a farla sentire al sicuro.

"Oh mamma,è stato così bello. Volteggiavo e non pensavo a niente,sentivo il loro sguardo su di me,ma non mi importava.
Sentivo che in quel momento c'ero solo io,nessuno di loro era tanto importante quanto avrebbe dovuto esserlo" le raccontò Audrey,mentre si incamminavano verso il ristorante.

Kate non poteva essere più contenta di quanto già non fosse per sua figlia.
Certo,l'idea che anche lei dovesse partire per l'America non la rassicurava,ma conosceva la sensazione unica che una passione poteva donare.

"Sono contenta amore,ti prenderanno sicuramente" le disse accarezzandole i boccoli biondi.

"Lo spero davvero" rispose Audrey eccitata all'idea di poter fare della danza una professione.

Camminando,erano finalmente arrivate davanti all'elegantissimo ristorante che mamma Katelynn aveva prenotato.

Dentro era magnifico,le pareti erano di un rosso scuro e l'atmosfera data dalle candele conferiva a tutto un tocco magico.

Un cameriere,dopo essersi accertato della prenotazione,le accompagnò al loro tavolo,porgendo loro i menù.

L'agitazione stava divorando letteralmente Audrey,che voleva solamente sparire in quell'istante.
Presto avrebbe scoperto l'esito dell'audizione e niente la rendeva più nervosa.

Jasmine conosceva troppo bene la sua migliore amica per non accorgersi del suo stato d'animo.
Le prese la mano dalla carnagione pallida,che entrava in contrasto con la sua carnagione olivastra che aveva ripreso dalla madre,e la strinse forte.

"Andrà bene Audrey. Sei la migliore" le disse guardandola negli occhi.

"E se non lo fossi? E se non gli fossi piaciuta?" disse la bionda,più che agitata.

"Ti prenderanno,è una promessa" rispose Jas.

Audrey le sorrise e lei ricambiò.
Le sarebbe mancata davvero quella pazza che la trascinava sempre nelle situazioni più imbarazzanti.

Già...era davvero pronta per una nuova vita?

💃🏼

Il tempo passò lentamente.
Era come se si prendesse gioco di Audrey,la torturava piano piano e non passava mai.

Era nel corridoio dove qualche ora prima si preparava per l'audizione.
Era circondata dalle sue rivali,che sembravano tutte altezzose e molto sicure di sé.

Le lancette sembravano essersi fermate all'ora in cui Audrey si era seduta su quella maledetta sedia.

Avete presente la sensazione di oppressione che si prova quando sai che potrebbe accadere qualcosa che ti cambierà la vita?

Audrey stava per scoprirlo,perchè la porta del palco si era spalancata rivelando i tre giudici,nonchè responsabili della scelta.

D'improvviso gli occhi di tutte erano su quei tre,che tenevano in sospeso la corda sottile del loro destino.
Avevano il potere di farle precipitare in un solo istante o di cambiargli la vita.

"Prima di tutti volevo fare i complimenti ad ognuno di voi,perchè so che per questa audizione avete lavorato sodo e avete davvero dimostrato il vostro valore" cominciò la Ville "e indipendentemente dai due nomi che chiameremo oggi,siete tutti degli ottimi ballerini.
Ma so anche che per affrontare la Juilliard,le sue prove,lo stress la bravura non basta,ci serve amore per la danza e tanto impegno." concluse la signorina Valerie.

Alessia Pertini era in silenzio e guardava i fogli per annunciare i due nomi di coloro che dopodomani sarebbero partiti per New York.
Per un attimo il suo sguardo incrociò di nuovo quello di Audrey e lei ebbe come un luccichio che per cinque secondi si era acceso.

"Ora,la professoressa Pertini vi annuncerà i nomi dei due scelti" proseguì Jeremy,guardando la donna.
"Prego professoressa".

La Pertini si schiarì la voce con un colpo di tosse e poi cominciò a parlare.

"Per la categoria maschile abbiamo scelto di portare a New York il signor Daniel Turner" e si fermò,per accogliere gli schiamazzi poco eleganti del ballerino.

Quando si fu calmato,Alessia riprese a scrutare le ballerine radunate davanti a sé.

"Per la categoria femminile siamo molti lieti di dare il benvenuto da parte della Juilliard Academy alla signorina Audrey Marie Parker" disse.

Per Audrey in quell'istante il mondo si fermò.
Aveva il sorriso ebete di una bambina che ha appena ricevuto una bambola nuova.
Non stava ascoltato tutte che si complimentavano,Jasmine,sua madre e Agatha che la abbracciavano.

Rispondeva ai complimenti e abbracciava di rimando,ma non era lì.
Era come se fosse in un'altra dimensione dove tutti i desideri venivano esauditi.

Non urlò,né si scompose.
Strinse la mano a Valerie Condom Ville e a Jeremy Smith.

Il pianeta terra la richiamò quando,inaspettatamente,Alessia Pertini si fermò a guardarla e sorrise.

"Un'ottima prova e un'ottima tecnica.
Mi aspetto molto da lei signorina Parker,non mi deluda" e le strinse la mano.

Ancora incredula per l'accaduto degli ultimi dieci minuti,Audrey abbracciò forte la sua insegnante,che era l'unica ad aver reso possibile tutto ciò.

"Grazie mille Agatha,senza di te non sarei arrivata fino a questo punto." disse,e ricevette un sorriso sincero da parte della Swann.

"Grazie Jasmine,perchè ci sei sempre. Grazie perchè senza di te probabilmente avrei già mollato" e abbracciò stretta la sua migliore amica che quasi pianse.

"Grazie mille mamma,grazie di esistere"

Kate si lasciò scappare una lacrima e le parole che forse non aveva mai detto.

"Sono fiera di te".

La Grande Mela attendeva Audrey,che piena di ambizione,era pronta a prendere quel volo per New York,rinunciando a tanto,forse a tutto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 25, 2016 ⏰

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