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Cinque minuti dopo torna in cucina. Indossa una maglietta nera coperta dalla felpa beige. Nelle mani ha altri vestiti: una maglietta bianca e una felpa rossa. Mario lo guarda con aria interrogativa. Claudio gli lancia i vestiti che teneva in mano e gli dice: "Tieni, vatti a cambiare va'. Fa anche freddo, ci manca che ti ammali." "Se mi ammalo rimango qua e tu devi curarmi, lo sai?" Ride Mario prendendo al volo i vestiti. "Se avessi voluto curare qualcuno, avrei fatto l'infermiere, non credi? Ahahah i jeans sono sul letto." "Che amore che sei, intanto apparecchia" "Va bene Mariuccio, ma tu non sculettare quando te ne vai." "Ei, guarda che quello che sculetta tra i due sei tu, amore." Ride Mario mentre se ne va facendogli l'occhiolino e sculettando apposta.
Lui ci mette meno del fidanzato a cambiarsi, forse perché, in realtà, non riesce a stargli lontano. Quando torna è già tutto in tavola e lui non può fare altro che sorridere. Claudio ricambia il sorriso e si siedono a tavola in silenzio. Finalmente al bel veronese sembrano scomparse tutte le paure che lo affliggevano durante quel lungo pomeriggio.

Finalmente NOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora