Figlio di papà

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Erano le 17:00 e dovevo uscire con la mia migliore amica Francesca, dovevo fare un di spese così siamo andati al centro commerciale. Abbiamo girato tutti i negozi, ma come sempre io non ho preso niente, perché molte cose non piacevano e perché non erano del mio stile. Invece Francesca era piane di borse con dentro tanti di quei vestiti, che non sapeva neanche lei stessa quando li avrebbe messi.
C'è ne stavamo per andarcene quando ad un certo punto mi scontrati con qualcuno. Quando alzai lo sguardo per chiedere scusami, mi si fermo il cuore. Era lui il ragazzo che ho conosciuto due settimane fa. In quel momento non sapevo che cosa fare, mi sentivo in imbarazzo. Poi mi alzo e gli dissi: "Scusami non ti avevo visto" con una voce un po' timida. Ad un certo punto lo vidi allontanarsi. Non si era degnata neanche di dirmi qualcosa, d'altronde non avevo solo io torto. Così lo chiamai dicendogli " Senti scusa ma io ti ho appena​ chiesto scusa, merito almeno una risposta o no?" Lui mi guarda e comincia a ridere. Stavo andando su tutte le furie, non capivo che cosa c'era da ridere. I miei pensieri erano interrotti quando finalmente si degnò di parlarmi. "Senti tu piccola, io se voglio ti rispondo, perciò stai zitta con quella voce da uccellino appena nato che mi stai dando sui nervi." Io ero diventata rosso sangue per la rabbia. In quel momento volevo solo strangolarlo. "Senti tu faccio da bastardo che hai, prima cosa sei tu l'uccellino che sta strillando, seconda cosa, tu mi devi delle scuse, perché non ero l'unica a essere distratta."
Lui mi guardò con un po' di curiosità, come se fosse che voleva dire che nessuno li aveva tenuto testa.

Suo padre era finanziere e sua madre era un medico, perciò aveva tutto, era viziato e si faceva superiore quando era solamente un insetto per me.

Mi guarda ma non dice niente come se fosse incantato dalle mie parole, ma non capivo perché?
Dopo qualche minuto, Francesca rompe il silenzio che si era creato, chiamandomi "
Jessica dobbiamo andare che ci dobbiamo preparare per la festa." Me ne stavo per andarmene quando qualcuno mi tira per il polso con una aggressività che non ho mai visto o sentito nei miei confronti. Mi giro ed era lui con gli occhi che li stavano per esplodere. Capii in quel momento che le mie parole lo fecero andare su tutte le furie. Comincia a parlare "Senti bimba permetti un'altra volta a rivolgerti così nei miei confronti, se no ti faccio vedere io che dei due è un uccellino appena nato." Di certo non avevo paura di lui era solo un bambino viziato, così mi feci coraggio e gli risposi di tono "Senti bimbo viziato che non sei altro, io mi rivolgo a te come mi pare e piace, tu per me non sei niente, solo un insetto che può essere schiacciato in qualsiasi momenti e di certo non mi fai paura." Dopo quelle parole mi sentii male, non volevo dire che ho detto, sapevo che i suoi genitori non c'erano mai e lui è cresciuto da solo. Non ha mai avuto una famiglia unita, i suoi genitori pensavano solo ed esclusivamente al loro lavoro. Gli stavo per chiedere scusa, ma lo vidi molto abbattuto, sta per piangere ma si trattenere le lacrime e senza dire una parola se ne andò correndo all'uscita. Mi sentivo uno schifo. Volevo solamente stare al suo posto in quel momento. Ero un figlio di papà, ma con in cuore più fragile di un bambino appena nato.
Sono le nove di sera e sto finendo di prepararmi per la festa. Mi sono messa un abito nero con la scollatura a cuore da cui partiva un tessuto nero trasparente con sopra dei cerchi, con la borsetta d'oro e con i miei tacchi neri. Con i capelli ondulati e come trucco un po' di elayner, del mascara è un lucidalabbra rosa.

 Con i capelli ondulati e come trucco un po' di elayner, del mascara è un lucidalabbra rosa

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Quando arrivo alla festa, incontro i miei 4 vecchi amici che non vedevo da molti anni. C'era Erica che era come una sorella per me, poi c'era Jason mio ex, Stefano che è un amico di Jason ed è per questo che ci conosciamo e poi Angela. Lei è la più grande di tutti noi e per me è come una seconda mamma. Era molto protettiva nei nostri confronti. Abbiamo chiacchierato per un bel po', ma comincio a sentire un po' di sete così mi allontano per prendermi qualcosa da bere. Dietro al bancone c'era una ragazza molto bella, aveva i capelli biondi e gli occhi verdi. "Che cosa ti servo?"- mi chiese lei." "Una vodka alla fragola" - gli risposi. "Certo"

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