Che cos'è il dolore?

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Una vodka alla fragola" - gli risposi. "Certo".
Dopo aver bevuto la mia vodka e averla pagata, mi recai verso la pista ma mentre camminavo tra tutte quelle persone sudici di sudore mi sono scontrata con qualcuno. Prima che alzassi la testa per vedere con la persona con cui mi sono scontrata sentii il suo profumo, quel profumo che riconoscerei a chilometri, il *suo profumo*. Non faccio in tempo ad alzarmi per chiederli scusa che si mette a ridere come un'idiota seguito da un'altra presenza di cui non mi sono sono accorta.
Alzo lo sguardo è incontro quei occhi che ti sciolgono, quegli occhi che dicono molto di più della bocca. Mentre stavo uscendo dal mio momento di trans, guardai l'altro ragazzo e forse ho fatto male, quei occhi neri che ti uccidono solamente con un sguardo.
Era lì con Lucas il mio amore a ridere di me come d'altronde ha fatto sempre.
Si era proprio Alex il mio primo amore ma anche il mio ex. Erano mesi che non lo vedevo, dopo la nostra rottura non lo più visto né sentito.
Volevo andarme il più lontano da lì non volevo più vedere e sentire nessuno. Mi girai velocemente verso l'uscita è corsi il più veloce che potevo,  spingendo chi avevo di fronte. Appena uscita da quel casa dove mi ha fatto ricordare i più brutti ricordi che mi ha tolto tutta l'aria dai polmoni, non riuscivo più a respirare, mi mancava l'aria, ormai i miei attacchi di panico era molto più frequenti del solito e non so perché.
Cercavo di calmarmi ma non ci riuscivo, scesi quei due scalini e mi incamminai verso casa molto velocemente, li avevo quel aggeggio che mi faceva calmare, ma ha metà strada mi senti ancora più debole e stavo per cadere quando qualcuno afferò il mio polso, cercai in tutti modi di liberarmi​ non so con quale forza, ma non non volevo vedere nessuno tanto meno sentire. Ero stanca non sentivo più le mie gambe, mi mancava la forza di restare in piedi, alzai di poco la testa è l'ultima cosa che vidi era Lucas con quei suoi occhi dove percepivo paura e preoccupazione. Ma paura per cosa? Dopo solo buio.

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Pov Lucas

Dopo essermi scontrata per la seconda volta con Jessica nell'arco della giornata, vidi il suo viso sbiancare appena ha guardato Alex. Non capivo perché Alex era il mio migliore amico, se conosceva Jessica me l'avrebbe detto. Guardai anche lui e anche lui era sorpreso nel vedere Jessica, ma ricominciò a ridere di nuovo e non capivo perché. Mi girai verso Jessica, ma non la vidi più era scappata ma per quale motivo? La vidi uscire dalla casa, così la seguì e non volevo credere a quello che vedevo, la mia piccola soffriva di attacchi di panico. La seguì quando ad un certo punto la vidi debole stava per cadere, così la presi per il polso, ma proprio in quel momento lei mi guardò e vidi nei sui occhi solo dolore prima che perdessi le conoscenze.
La portai subito in ospedale, avevo paura che li succedesse qualcosa. Era così piccola, sola e indifesa. Non volevo perderla dopo che lei mi ha fatto riprovare quei sentimenti, che io pensavo di aver dimenticato. Mi ha fatto battere di nuovo il cuore, facendomi perdere la ragione.
Andavo avanti e indietro nella sala dell'attesa, non riuscivo a pensare a niente tranne che a lei, hai sui occhi pieni di dolore e sofferenze, a quel sorriso semplice che lo faceva vedere solo a sua madre, perché gli altri erano tutti finti, pensavo al suo profumo di fragola. Lei ama la fragola e quando arriva la stagione di quel frutto lei diventa una piccola e dolce bambina dove ha appena ricevuto il suo regalo. Dopo un'ora e passa vedo uscire il dottore con due infermiere. Mi reco subito dai lui, voglio sapere come sta e che non è niente di grave.
"Dottore come sta Jessica?"
"Lei è?"
"Sono un suo amico, mi dica come sta per favore"
"Mi dispiace ma devo parlare prima con i genitori della ragazza"
"Certo dovrebbe venire a momenti sua madre"
Infatti dopo cinque minuti vidi sua madre che entrava insieme al dottore nel suo studio. Voglio sapere anche io cosa sta succedendo alla mia bimba.
Dopo mezz'ora di colloquio fra il dottore e signora Patrizia, che per me quei 30 minuti sono sembrati anni, vedo uscire Patrizia dalla stanza con gli occhi rossi e bagnati, sento che ha pianto e che c'è qualcosa che non va.
Andai subito da lei abbracciandola dicendole che andrà tutto bene, anche se non ero proprio sicuro neanche io di quelle parole.
"Patrizia che cosa ti ha detto il medico?"
"Lucas, Jessica deve essere operata al cuore, ha una piccola deformazione all'aorta destra." dice con le lacrime agli occhi.
Non ci posso credere la *la mia Jessica sta combattendo tra la vita e la morte*
"Patrizia stai tranquilla l'operazione andrà bene, Jessica è forte, c'è la farà."
"Grazie Lucas, grazie mille"

Sono passati due giorni da quando Jessica è stata operata al cuore, i medici hanno detto che l'operazione è andata bene e che ora dovevamo aspettare solo che si svegliasse.
Sono nella sua stanza, seduto sul lettino a guardare il suo viso così pallido, con quei tubi che la tengono sotto controllo.
La mia è sulla sua, da quando mi hanno detto che possa vederla, non lo mai lasciata. Li parlo della mia vita perché so che lei mi sente, li parlo della prima volta che ci siamo incontrate, dei nostri scontri, di quanto tutte le persone che le sono vicine sono molto preoccupate.
Voglio che si sveglia al più presto, voglio vedere di nuovo i suoi occhi e il suo sorriso.
Mentre le stavo parlando sento che la sua mano sta cominciando a muoversi, segno che lei si sta svegliando. Chiamo subito il medico, che ovviamente appena entra lui mi fa uscire a me. Ma sono tranquillo, so che la mia bimba si sta svegliando e ricomincerà la sua vita, ma molto più bella, perché questa volta nella sua vita ci sarò io.

Spazio autrice
Ciao ragazzi, eccovi un nuovo capitolo. Spero che vi piaccia. Commentate please.....
Al prossimo capitolo 😘

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