Papà ti voglio bene

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Vidi mia madre che lo fece entrare in casa, molto preoccupata. Andai dietro al giardino ed entrai in casa. Quando mi avvicinai al salotto, sentii la cosa più brutta che una ragazza avrebbe potuto sentire.

Non ci potevo credere, che ci faceva mio padre qui? Sono anni ormai che non lo vedevo.
Cosa vuole dalla nostra famiglia?
Mi recai subito nel salotto, mia madre appena mi vide sbiancò e mio padre rimase a bocca aperta.

"Che ci fai qui, eh? Vuoi di nuovo rovinare la nostra famiglia? Vuoi che io e la mamma piangiamo di nuovo  per te?"

Mia madre si paralizzò appena mi vide e mio padre era molto agitato nel vedermi.

"Figlia mia noi due ti dobbiamo parlare" disse mia madre interrompendo il silenzio.
Cosa voleva dirmi mia madre è soprattutto insieme a mio pad.. volevo dire Alessandro?

"Mamma perché mi devi parlare insieme a questo signore? Cosa c'è che mi nascondi?" stavo cominciando a preoccuparmi. Non vedevo mio padre da non so quanto è ad un certo punto piomba qui in casa nostra.

"Figlia mia è meglio che ti siedi. È una cosa molto importante."
"Certo, ma sbrigati perché non voglio stare ancora molto in questa casa con questo signore"
"Questo signore si da il caso che è tuo padre, portarmi più rispetto" dice Alessandro con un tono molto duro.

Ma chi si crede di essere.

"Ahahah... ora vieni qui dopo 13 anni, vuoi che ti rispetti è per di più vuoi fare di nuovo il padre? Ma per favore, tu per me sei come una persona morta, perciò addio."
"Jessica tu non sai una cosa, che riguarda tuo padre" disse mia madre molto triste.
"Cosa?" in questo momento mille pensieri mi passarono di testa, non sapevo a cosa a pensare.
"Quando tua padre se ne andò di casa, lo ha fatto perché doveva farlo per forza."
"Come scusa, in che senso?" non stavo capendo niente
"Io non vi ho lasciato perché mi sono stancato di voi, perché siete la cosa preziosa del mondo per me, ma perché....."
"Allora perché?"
"Quel giorno io sono stato arrestato dalla polizia, perché mi accusavano di omicidio, ma da due anni fa hanno riaperto il caso e i miei avvocati sono riusciti a scaggionarmi. Sono uscito dalla prigione due mesi fa, ed è da un po' di te che cercavo di incontrarti, ma dato che sono stato impegnato al tribunale non sono riuscita.
Scusami figli mia. Non sono stato un buon padre e scusa anche tua madre che non ti ha detto niente, ma tu eri troppo piccola e non volevo che tu soffrissi. Così chiesi a tua madre di inventare la storia del abbandono."
disse mio padre tutto in un fiato.

Non ci potevo credere. Mio padre era solamente in un carcere accusato di in omicidio che non ha commesso. Io che tutti questi lo sempre odiato con tutta me stessa.  Ero sempre triste perché non avevo un padre come tutti i bambini.

"Papà... io ti chiedo scusa per averti trattato prima in quel modo e ti chiedo scusa per averti odiato per tutti quest'anni." In quel momento stavo piangendo come una bambina, non riuscivo a crederci che finalmente la mia vita è completa. Ero molto emozionata in quel momento e non pensai neanche a cosa stessi facendo che corsi verso di lui e lo abbraccia con tutto l'affetto che non gli ho dato in sua assenza. Scoprendo questa cosa mi sentivo più leggera, come se fosse tutti i miei dubbi fossero spariti nel nulla e tutto dolore e odio che provavo verso di lui, furono scambiati con i sentimenti più positivi, come amore e tanta dolcezza.
"Figlia mia non ti devo scusare, anzi sono io che mi devo scusare con te, perché non ti ho detto niente. Ti voglio un mondo di bene."
"Papà ti devo dire una cosa." Cambiammo subito le espressioni che avevano sul viso tutti e tre. Io ero seria, mia madre preoccupata coso anche mio padre.
"Papà ti voglio bene" le uniche parole che sono uscite.
Mio padre sorrise come una bambino a cui compri il gelato.
Ero molto felice che finalmente ci siamo ritrovati.

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Dopo tre settimane

Da quando mio padre è tornato, non persi tempo per trascorrerlo con lui. Ci siamo conosciuti meglio e mi ha detto che non sono cambiata per niente da quando ero piccola. Mi dice sempre che sono migliori testarda e determinata.
Bhe alla fine è vero, quando​ Jessica si mette una cosa in mente, non la toglierà finché non arriverà al suo obbiettivo.

Oggi sto uscendo con la mia migliore amica, perché lo trascurata molto da quando è tornato papà. Così oggi sto andando insieme a lei in una discoteca. Voglio bere molto, perché mi voglio sconnettere dal mondo.

Spazio autrice
Ecco un nuovo capitolo. Spero che vi piaccia alla prossima. Bacio a tutti

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