Driiiin driiiiin
Okay okay mi sveglio. Oggi non ho scuola e i miei sono fuori per tutto il giorno o anche di più. Che giornata fantastica. Scendo dal letto e decido di vestirmi. Leggins neri, maglia verde un po' corta, scarpe da tennis nere e felpa nera. Mia mamma e mio papà sono andati a trovare alcuni amici non so dove e si sono scordati che io oggi ho un appuntamento importantissimo con il fisioterapista. Non essendo maggiorenne non posso presentarmi da sola. La prima persona che mi viene in mente è mia zia. La chiamo. Segreteria telefonica. Fantastico!
*Ti ricordo che anche Nicolas è maggiorenne tesoro*
Oh fantastico,la mia coscienza ancora funziona.
N: pronto Fede dimmi
F: Nico oggi ho l'appuntamento con il fisioterapista. I miei non ci sono e mi serve qualcuno di maggiorenne che potrebbe accompagnarmi. Tu hai impegni?
N: no no. Posso accompagnarti tranquillamente piccola. A che ora?
F: alle 11
N: perfetto. Poi ti vengo a suonare. A dopo piccola
F: a dopo e grazie!
Ora che ci penso sono giorni che non sento Beatrice. Sono un po'preoccupata.. Meglio se le mando un messaggio
-Messaggio a: Beatrice-
Ei Bea come va? Tutto okay? Se ti va fai un salto a casa mia prima delle 11. Un bacio
Dopo qualche minuto mi arriva la sua risposta
-Messaggio da: Beatrice-
Ei Fede ciao. Si si tutto okay. Mi dispiace ma dopo non posso passare ho da fare con un amico. Credo di piacergli. Domani ti racconto tutto. Un bacio e buona fortuna per l'appuntamento.
A quanto pare stanno tutti bene. Io ho quel velo di tristezza addosso e non so neanche perchè. Sono strana. Sono sempre stata un po' misteriosa per quanto riguarda le mie emozioni. Non mi è mai piaciuto esporle troppo e ora a maggior ragione. Ultimamente sto bene ma ci sono giorni o intere settimane che passo solo con quel sorriso falso, quella copertura delle emozioni, dei sentimenti. Quel sorriso che usi come scudo un po' per non far scendere le lacrime, un po' per sembrare estremamente forte. Non ho mai provato a cambiare il mio carattere dopo l'infortunio semplicemente perchè non ho voglia di cambiare all'ordine del giorno o ai gusti degli altri. Solo Nico sa riconoscere quel sorriso falso ed è anche l'unico che riesce a trasformarlo in uno vero. Gli devo davvero tanto. Tutti sanno quanto sia difficile farmi sorridere e quanto sia difficile farmi sciogliere e farmi essere estremamente dolce eppure lui riesce in tutto questo. Ha fallito in tante cose come dice lui, ma nel farmi felice no.Non ha mai fallito. A svegliarmi dai miei sogni e pensieri c'è sempre lui. L' immancabile campanello! Prendo il telefono e la sacca con tutti i documenti e le cartelle e vado ad aprire e Nicolas, ovviamente, non fa altro che abbracciarmi e lasciarmi un bacio in fronte. Saliamo in macchina. Io sono abbastanza tesa perchè dopo questa visita scoprirò se ho ancora qualche possibilità nel tornare ad allenarmi. Ovviamente non ai livelli di prima ma potrò pur sempre tornare nella mia palestra, con i miei attrezzi, con la mia pedana,il mio body, la mia musica e ritrovare la mia adrenalina che si impossessava di me ogni volta che salivo in pedana pronta a gareggiare.Nessuno parla durante il tragitto e Nicolas, essendosi accorto del mio strano silenzio, attacca il telefono allo stereo della macchina per poi scegliere una delle mie canzoni preferite, forse una di quelle che mi rilassa di più. "Fast car di Jonas Blue ft. Dakota". Socchiudo gli occhi e me la godo finchè non arriviamo davanti all' ambulatorio del fisioterapista. Nicolas ferma la macchina, si gira vero di me. I miei occhi verdi pieni di paura e i suoi occhi azzurri pieni di sicurezza si mischiano per pochi secondi. Delicatamente mi prende la mano e sussurra quella frase che mi ha sempre fatto andare avanti "andrà tutto bene." Gli sorrido e ci incamminiamo nel palazzo maestoso. Saliamo le scale e incontriamo in fisioterapista. "Buongiorno Federica. Come stai? Vieni accomodati pure sull'lettino" e mi pone uno di quei sorrisi fantastici. "Buongiorno dottore. Tutto apposto direi. Senta i miei genitori non sono potuti venire e mi ha accompagnato lui, il mio migliore amico, ha 18 anni è uguale vero?" "Si si tranquilla, non preoccuparti". Il dottore inizia alcune manovre con il mio ginocchio provocandomi,qualche volta, tantissimo dolore. Dopo circa 30 minuti di controllo, si siede dietro la sua scrivania e inizia a parlare: "Allora Fede, dopo l'intervento il tuo ginocchio ha risposto molto bene. Ho notato che però ancora ti fa male e conoscendo il tuo sport non è proprio una buona idea ricominciare subito ma solo per evitare altri problemi. Allora... Secondo me potresti iniziare a fare un po' di attività fisica come qualche corsetta, senza sovraccaricarlo troppo, oppure qualche esercizio di stretching o di scioltezza. Mi raccomando però, fai attenzione. Noi ci vediamo tra qualche mesetto okay? Buona fortuna. Ciao Fede e ciao..." "Nicolas" "Ciao Nicolas". Usciamo dall'ambulatorio ma non sono nè triste nè felice... Avrei voluto ricominciare ad allenarmi e a gareggiare, ma ora come ora non posso lamentarmi. Ora voglio solo stare un po' con Nicolas. "Ei Nico ti va di andare a prendere un gelato?" "No,no. Ora sei tutta mia e sei nelle mie mani. Ti faccio una sorpresa. Dai sali in macchina." Sulla mia faccia si è formato quel sorriso da ebete come quello che si forma sul viso dei bambini piccoli appena sentono la parola "regalo", spero solo che nessuno se ne sia accorto.
*Cara stai sorridendo mostrando tutti e 32 i tuoi denti peggio di un ippopotamo e pretendi anche che nessuno ti veda. Mi dispiace dirtelo ma credo che anche un cieco riuscirebbe a vederlo*
Ma tu sei la mia coscienza, non dovresti appoggiarmi? Mah ero meglio quando sembrava morta e semplicemente silenziosa.
Nicolas si ferma in un parcheggio per poi porgermi la mano e portandomi lungo mare. Sono le 12 e il sole che scalda tutta questa meraviglia è davvero piacevole. Il mare rilascia nell'aria un profumo che fa venire i brividi lungo tutta la schiena e vedere quel cielo così azzurro mi fa brutti scherzi. Sembrano gli occhi di Nico. Sono identici al cielo.
"Nico ma te so venuti sti occhi azzurri a furia di guardare il cielo?" Dico scherzando e citando una mezza frase di una canzone di Ligabue. "No, sei più bella tu da guardare" E ecco di nuovo quel sorriso da ebete e senza accorgermene mi sto mordendo il labbro inferiore facendo capire all'intero mondo quanto io sia nervosa in questo momento. Mentre camminiamo a due passi dalle onde, un qualcosa colpisce in modo lieve la mia schiena. Mi giro di scatto e vedo un gruppo di ragazzi che giocavano a palla e ne noto uno in particolare venire verso di me. "Scusa ma Andrea non sa tirare piano. Piacere Daniele." "Piacere Federica" Noto davvero un' incredibile somiglianza con me. Indossa colo i pantaloncini corti quindi non faccio altro che notare la sua cascata di addominali e pettorali che occupano la sua pelle abbronzata. Ha gli occhi verdi come i miei e i capelli castani. Non so quanto sia alto di preciso ma io in confronto mi sento una formica.
*Oh andiamo ragazza, ti sentiresti bassa anche vicino a uno di 1 metro*
Okay sta coscienza ha rotto il cazzo
E' davvero bello e non faccio altro che guardarlo e lui ricambia i miei sguardi. Noto che a Nicolas questa cosa comincia a pesare quando lo sento lasciare la presa della mia mano con un po' troppa rabbia. Lo guardo. Lui non sorride più, fissa il mare, ha gli occhi persi e sembrano anche molto delusi. No non posso avergli fatto del male. Non a lui.
Decido di salutare Daniele e riprendo la mano di Nico continuando a camminare.
Dopo attimi infiniti di silenzio prendo tutto il coraggio che ho dentro e parlo con Nico.
"Ei qualcosa non va?" "Ti piace quel ragazzo vero?" " No Nico, come fa a piacermi se manco lo conosco. Per carità è un bel ragazzo ma non mi piace. Ma come mai questo comportamento?" "No niente è solo che ogni volta che guardi un ragazzo proprio come guardi me mi fa stare male. Tutto qui..." E riprendiamo a camminare normalmente nel silenzio.
So che quel tutto qui non era sincero. So che oltre a tutta questa spiegazione c'è nascosto molto di più. Dovrò parlare con lui molto presto.
Nel frattempo siamo saliti in macchina e mi sta riportando a casa. Lo saluto con un abbraccio ma sembra non ricambiare del tutto. Mi sta scoppiando la testa e il cuore solo al pensiero di averlo deluso o averlo fatto stare male. Non voglio essere la ragione delle sue lacrime.
Prendo il telefono e le cuffie, scelgo "Nuvole Bianche" di Ludovico Einaudi e mi addormento con le note di quel fantastico pianoforte.
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Sogni infranti
FanfictionUna ragazza di 16 anni, un sogno infranto, una nuova città , i suoi migliori amici... Cosa significa cambiare vita una seconda volta...