Capitolo 1

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«UN' ULTIMA VOLTA!» Urlò Lui stremato.

Da tutta la serata nella mia testa regnavano pensieri del tipo "No, io non ci credo di essere qui" e via di lì.
Averli avuti a così pochi metri di distanza mi aveva fatto venire una pelle d'oca assurda.
Non sbagliavo una parola di tutte le canzoni.
Ma, stavo aspettando Lui.
Lui che mi aveva convinta a ritornare ad ascoltare rap italiano.
Lui che era il mio idolo, si.
"L'idolo è quella persona che riesce a farti stare bene pur essendo lontana", mi piaceva pensarla così.
La Fenice.
Quando Lui salì sul palco mi stavo strofinando gli occhi dall'emozione.
Con Mirko, o meglio conosciuto come Rkomi, cantò una delle mie preferite in assoluto, ovvero Aeroplanini di carta.
Seguì Izis.
Per poi arrivare a Chic, che non sarebbe mancata per nulla al mondo.
Ancora un' ultima volta.

«Quindi prendo da te e tu prendi da me, come fosse il nostro giorno, come stessimo sparendo in un secondo io e te...!»

Seguirono applausi e urla.

Il mio cuore batteva così forte, avrei pagato qualsiasi cosa pur di stringergli la mano.

«Certo che potrebbe anche fumare meno prima dei live...» sghignazzò Loris.
Al pronunciare di quelle parole gli tirai una gomitata in pancia.
«Ripetilo bastardo.»
«Ahia...»

Purtroppo non era la prima volta che sentivo una cosa del genere.
Spesso dicevano che lui dal vivo deludeva a causa della sua voce.
Eppure dopo quel live mi chiedevo di cosa si lamentassero veramente: pur vedendolo dal lato oggettivo, non era per niente male la sua voce, certo, un po' fatta... Ma comunque una voce.
Una voce che amavo alla follia, che ogni giorno rimbombava nella mia testa fino alla nausea.

Ad ogni modo, non siamo rimasti all'interno del locale.
Mi rassegnai al fatto che quella sera non sarebbe successo niente di interessante.
Niente stretta di mano a Diego, niente di niente.

Era circa l'una.
Stavamo camminando per il centro di Milano in cerca di un posto dove sedersi tranquilli, insomma, dove potersi fare i cavoli propri.

«Giaaaaaadaaaaaaaaa?» disse Brandon.
«Diiiiiimmiiiiii?» risposi.
«Sembri scazzata bella.»
«Non sono scazzata.» dissi per poi fare un tiro dalla sigaretta che avevo acceso poco prima.
«Se lo dici tu...! Ma guarda che dovresti essere contenta. Adesso ci fumiamo la nostra bomba tranquilli e poi restiamo a cazzeggiare come sempre!»
Buttai fuori il fumo.
«Quanto entusiasmo per ciò che facciamo sempre...»
«Su, guarda che farà altri live qua in zona, di che ti preoccupi.» Intervenne Lorenzo.
«Che centra adesso?»
«Guarda che non siamo scemi. Lo sappiamo quanto vai matta per IZEEEEH.»

E pazienza.
Non dissi più nulla.
Aspettai di trovare un posto tranquillo prima di riaprire bocca.


FENICE ||  IZI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora