Processo

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Pov. Eren
Non ricordo cosa cosa sia successo, esattamente. Ricordo solo quegli occhi grigi, poi il buio. Al risveglio mi sono ritrovato in una cella, con mani e piedi legati ad un letto; inoltre sono sorvegliato costantemente. Peggio di così non potrebbe andare!
"Scusa. Devo andare al bagno" dico ad uno dei soldati. "Ci sei andato poco fa" risponde in un modo tutt'altro che gentile. Interviene l'altro "Stai al tuo posto, mostro" dice freddo, anche se riesco a percepire un po' di preoccupazione nella sua voce. Resto spiazzato dalle sue parole, in particolare da una: Mostro. D'altronde non hanno torto, è ovvio che gli faccia paura; posso ritenermi fortunato ad essere ancora vivo. Chissà cosa staranno combinando Mikasa e gli altri. Non so neanche quanti giorni siano passati da quando il Comandante Erwin ed il Caporale Rivaille mi hanno detto che mi avrebbero aiutato. Un rumore metallico mi distrae, noto che davanti alla mia cella ci sono un uomo ed una donna: il primo è molto alto e con una corporatura parecchio robusta, ha i capelli biondi con un taglio militare che gli cadono ai lati del viso, possiede un sottile pizzo sul mento con un paio di baffi e delle basette molto marcate; mentre la seconda è di media altezza, circa un metro e settanta, ha una corporatura agile e scattante, i suoi capelli, raccolti in una coda alta, sono castani, e gli occhi sono dello stesso colore. Quest'ultima si scusa per avermi fatto aspettare così tanto, dicendomi che posso uscire. Sono così stupito, che non mi accorgo di essere già fuori. Mentre la ragazza mi dice "Io sono il capitano di una squadra dell'armata ricognitiva: Hanji Zoe; il ragazzo dire di te, capitano di un'altra squadra, è Mike Zacharias." solo adesso noto che l'uomo di prima ci sta seguendo e mi sta annusando. Aspetta, mi sta annusando? Mi allontano dall'individuo, infastidito, ma lui si avvicina continuando ad annusarmi. Hanji rompere l'imbarazzante silenzio creatosi "Ha l'abitudine di annusare le persone che incontra per la prima volta e ride di loro" dice trattenendo una risata.
Arriviamo davanti ad una porta, guardo Hanji per delle spiegazioni, lei sembra leggermi nel pensiero, infatti dice "Andrà tutto bene! Non voglio spiegarti niente. Dì come sono andate le cose. So che ti sembra strano, ma l'unica cosa che possiamo fare è crederti." detto questo, non ho nemmeno il tempo di ribattere che mi ritrovo all'interno di tribunale e dei soldati mi legano ad un palo. Mi guardo intorno e vedo che ci sono i più importanti dirigenti, il capitano Pixis, il comandante Erwin Smith ed il caporale maggiore Rivaille. Ci sono anche Mikasa ed Armin che mi fissano, preoccupati.
"Bene. Tu sei Eren Jeager, giusto?" dice una voce autoritaria, questa proviene dal capo dei tre ordini di protezione. "Sei un soldato che ho giurato di offrire la vita per il bene dell'umanità."
"Sì, Signore" dico intimorito.
"Oggi siamo riuniti qui, perché deciderò la tua sorte, ovvero scegliere a quale corpo affidarti" dopo queste parole non ne ascolto altre. Inizio a sperare. Sperare che mi affidino al corpo di ricerca, ql quale appartiene colui che mi ha salvato. Non so perché ogni volta che penso a lui e ai suoi occhi argentei il mio cervello in tilt, non riesco per ragionare e sento un dolore all'altezza del petto, è qualcosa che non ho mai provato. La voce di prima mi fa tornare la realtà "Jeager, adesso rispondimi. Confermi di tener fede al tuo giuramento, anche dopo aver assunto le sembianze di un gigante?"
"Lo giuro" dico senza esitazione.
"Un momento. Mikasa Ackerman, dopo aver perso i genitori, è stata adottata dalla famiglia Jeager. All'epoca lei e Eren Jeager avevano nove anni, i due hanno pugnalato a morte i 3 rapinatori della ragazza. Detto questo, non credo sia giusto affidare a questo giovane la vita dei soldati." dopo queste cose dette dal capitano del Corpo di Gendarmeria, tutti iniziano ad accusare anche Mikasa.
"Adesso basta. Potrò anche essere un mostro, ma lei non centra niente con tutta questa storia. Lasciatela in pace." sbotto accecato dalla rabbia.
"Voi non fate altro che dire ciò che vi fa comodo. Sebbene voi non abbiate mai visto un gigante, ne siete tanto spaventati. Noi non vinceremo se i più forti non combattono. Razza di imbecilli che non siete altro, puntate tutto su di me e vi assicuro che sterminerò tutti i giganti!" urlo tutto d'un fiato. "Pronto a sparare." mi volto e subito mi ritrovo un fucile puntato contro.
Mentre guardo l'arma ricevo un colpo -credo un calcio- così forte da farmi staccare un dente, che sputo. Vengo messo con la testa a terra ed un piede ad immobilizzarla. "Per ottenere dei risultati non c'è niente di meglio del dolore fisico. Quello di cui hai bisogno è un addestramento." riconosco la voce del mio aggressore, il Capitano Rivaille. Dopo altri colpi il Comandante Erwin prende parola "Propongo di concedere la custodia al Capitano Rivaille, che potrà condurlo con sè in ricognizione. Eren potrebbe rivelarsi una preziosa risorsa. Anche se al momento resta un pericolo."
"Quindi vorreste la custodia di Eren Jeager, sei sicuro di farcela Levi?" chiede il giudice. "Ad ucciderlo non c'è nessun dubbio, signore." risponde con risolutezza l'uomo più forte dell'umanità. Il giudice decide di affidarmi al Corpo di Ricerca, inoltre andrò a vivere con il Capitano Rivaille in modo che possa controllarmi in ogni momento. Dopo il processo, vengo liberato e accompagnato in una stanza dove ci sono: il Comandante Erwin, Mike e Hanji. Quest'ultima mi aiuta a medicare le ferite. Nel frattempo il Comandante Erwin mi spiega il perché "dell'agressione". Ad un certo punto il Capitano Rivaille, del quale ho ignorato la presenza, si siede accanto a me. "Senti, Eren, tu mi odi per quello che ti ho fatto?" dice con voce meccanica.
"No, signore." dico balbettando, data la nostra vicinanza ed ecco che il dolore al petto ritorna. "Meglio così, moccioso. Ci vediamo domani nella nostra nuova casa. Ti accompagnerà Quattr'occhi."
"V-va bene, Capitano."
Quest'ultimo si alza per andare via, ma prima di farlo compie un gesto che lascia me e tutti i presenti a bocca aperta: mi fissa per alcuni secondi per poi posare la mano sul mio capo. Una volta andato via, divento così rosso da far invidia ad un pomodoro; intanto Hanji inizia a fantasticare sulla nostra convivenza.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 28, 2017 ⏰

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