Capitolo 2

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Che un altro giorno abbia inizio.
La sveglia non suona quindi oggi è anche più tardi degli altri giorni. Mi lego i capelli in una coda veloce visto che stamattina sono inguardabili, mi metto un paio di jeans normalissimi e la felpa della mia scuola e le mie super star. Scendo le scale e chiedo a mio fratello se mi può accompagnare a scuola visto che ha la macchina. Lui malvolentieri accetta e entrambi usciamo di casa. Mio fratello non è una ragazzo di molte parole, fa parte dei più popolari della scuola infatti anche lui è nella squadra di basket, io e lui andiamo abbastanza d'accordo anche perché non ci rivolgiamo quasi mai la parola. Da quando ha iniziato a fumare e ha conosciuto delle perdono non molto raccomandabili è cambiato molto. Prima passavamo molto più tempo insieme ma adesso è diventato più antipatico e menefreghista. Immersa nei miei pensieri non mi accorgo nemmeno che siamo arrivati a scuola. Scendo dalla macchina e entro direttamente in classe perché le lezioni sono già iniziate. Busso e entro
Prof:" Signorina Belton le sembra l'ora di entrare in classe? È tardi"
"Mi scusi ma stamattina ho trovato molto traffico"
"Sempre la solita scusa... mi sono stufata... lei non entra in classe. Fuori"
"Ma prof è solo il mio primo ritardo"
"Non importa, se era veramente interessata alla lezione arrivava prima quindi ora vada fuori"
Arrabbiata esco dalla classe e mi siedo per terra accanto alla mia classe. Non è possibile! È soltanto la prima volta che arrivò un po' in ritardo non può farmi una cosa del genere...
Mentre sono assorta nei miei pensieri sento dire da una voce sconosciuta " ehi bel culetto che ci fai qui sola soletta? Ti hanno cacciato dalla classe? Poverina" alzo gli occhi e vedo un ragazzo ridere difronte a me. Aspetta un attimo... ma questo è il ragazzo nuovo che gioca a basket... ma come si permette di dire queste cose. " Scusa tanto ma tu chi saresti per dirmi bel culetto?" "Piacere Dimitri"
"Non me ne frega niente di come ti chiami"
"Nervosette stamattina? Sai ti preferivo con la divisa da cheerleader almeno li sembravi molto sexi ora sei solo acida"
"Come ti permetti... non osare parlarmi in quel modo"
" perché altrimenti che faresti? " mi risponde ridendo. Uff non lo sopporto già più me ne vado. Faccio per sorpassarlo ma lui mi blocca il braccio e mi fa girare " ahi mi hai fatto male, lasciami"
"Ei calmati non ti ho fatto niente... volevo solo sapere il tuo nome"
"Non te lo dirò mai anche perché non ti rivolgerò più la parola"
"Sisi credici pure... lo scoprirò da solo tranquilla". Se ne va lasciandomi li da sola.
È proprio uno stronzo. Ma come osa parlarmi in quel modo? Ora sono più arrabbiata di prima. Oltre ad essere stata buttata fuori di classe ho fatto anche conoscienza di quel coglione... spero che questa giornata vada un po' meglio...
Mentre aspetto che suoni la campanella decido di ascoltare un po' di musica per passare il tempo. Però nel frattempo penso a lui. Quei suoi occhi verdi, il fisico perfetto che si intravedeva dalla magietta bianca, le sue labbra... Avril ma a cosa stai pensando? È uno stronzo non ci devi pensare. È vero è solo un coglione è meglio lasciarlo perdere.
Il resto della giornata è stato molto noioso e per fortuna oggi subito dopo pranzo posso andare a casa. Oggi pomeriggio io e Margot abbiamo deciso di stare insieme quindi lei viene a casa insieme a me. Entro in casa e urlo ai miei " sono a casaaaaa" ma non ricevo risposta quindi deduco che non ci sono... meglio così avremo casa tutta per noi. Non faccio in tempo a pensare ciò che mi ritrovo Dimitri di fronte a me " e tu che cazzo ci fai a casa mia?"
"Grazie dell'ospitalità è un piacere anche per me trovarti qui"
"Ti ho fatto una domanda... hai intenzione di rispondermi?"
"Sono amico di tuo fratello..."
" e lui ora dov'è?"
"È andato a fare la spesa perché non c'era niente da mangiare"
"E te perché sei qui da solo? Non potevi andare con lui?"
"Quando sono arrivato lui non c'era e mi ha detto di prendere le chiavi dal vaso accanto alla porta"
"Va bene noi andiamo in camera mia ti stai qui e non combinare casini"
"Perché non posso venire anch'io con voi? In camera tua?" Mi dice ammiccando
"Te lo puoi scordare pervertito"
È così io e Margot, che fino ad ora era rimasta in silenzio, saliamo le scale per andare in camera mia.
Bene adesso mi aspetta l'interrogatorio di Margot.

Un'ora e mezzo dopo
Io e Margot stiamo ascoltando la musica quando qualcuno bussa alla porta...


✏️✏️✏️
Eccomi qua
Questa è una tra le mie prime storie diverse. Spero che i primi 2 capitoli vi siano piaciuti. Ancora ho molto da raccontarvi infatti ho mille idee in testa.
A presto 😘
|Gaia|

~ Innamorata di uno stronzo ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora