Capitolo 2

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Tutto appare come un sogno. Quando sogni e ti ritrovi in un posto diverso da quello in cui eri prima, con la stessa velocità di uno schiocco di dita. All'inizio sei un po' confuso, ma non ne dai così tanto peso da sentirlo chiaramente: e così anche quella sensazione di smarrimento se ne va, senza che te ne accorga. Questo è come un sogno. La vista inizialmente sfocata per poi farsi chiara e dettagliata, e ti ritrovi nel mondo che desideri dove tutto è possibile. Nel mio caso è leggermente diverso, certo la confusione c'è e non se ne andrà tanto velocemente, e la visuale sdoppiata è simile, ma in questo caso è più dovuta dagli occhi impastati dall'anestetico che all'ingresso nel mondo dei sogni. A quanto pare, tutti quelli che mi hanno vicino pensano che basti usare del tranquillante per farmi stare buona, e non nego la sua efficacia: svolge la sua funzione in modo impeccabile tanto da mandarmi completamente fuori uso anche nel muovere il braccio, di fatto quello che riesco a fare è solo chiudere un po' le dita. Ho l'impressione di trovarmi in un sogno, ma sono cosciente tanto da riuscire a sentire una voce ovattata parlare da sola e, anche solo per pochi secondi, a tenere gli occhi socchiusi. In particolare, sento il mio corpo peso e addormentato sdraiato su qualcosa di duro, e allo stesso tempo ruvido, con una strana pressione che lo travolge dove mi ci vuole diverso tempo per capire che è la stessa che si percepisce quando si è seduti su un'auto in movimento. È una strana sensazione, riesci a percepire gli eventi esterni ma è come se non lo facessi appieno, ritrovandoti con la mente che sa cosa stai facendo ma che allo stesso tempo è vuota da ogni suo pensiero, nonostante le innumerevoli ingranaggi che funzionano al suo interno. Una situazione di disagio, difficile da spiegare, molto simile a quando sei cosciente e allo stesso tempo non lo sei: una confusione continua, dove vedi quello che ti succede davanti agli occhi ma non te ne capaciti. Nonostante questo, riesco a fare un quadro generale, pur avendo la nebbia nella testa per il tranquillante. Il pizzico su una guancia mi fa capire di essere sdraiata a faccia in giù sui sedili posteriori in stoffa di una auto che corre a una velocità assurda in un posto molto scuro. Forse è ancora buio, o forse siamo in una galleria, ma l'unica cosa a cui darei la precedenza è dire al guidatore di prendersi una camomilla, se non fosse per la sfortuna di non riuscire a produrre una parola o un suono nonostante mi sforzi con tutta me stessa. Cerco di tenere duro anche se le tenebre del sonnifero mi chiamano, diventando quasi irresistibili, ma riesco a concentrarmi e seguire la conversazione al telefono che percepisco nell'auto.

《 Siamo quasi arrivati e nessuno ci segue... 》 ripete con tono scocciato la voce di Myron allo sconosciuto, per poi continuare annoiato 《 Ne sono sicuro, ho lasciato un regalo per farli stare buoni ai loro posti prima di andare via. Sta bene, non ha neanche un graffio se lasciamo perdere i vestiti. Non l'ho toccata neanche con un dito non preoccuparti. Piuttosto perché sei davanti casa? Avevi detto che saresti venuto domani mattina? 》 dopo una breve pausa con un piccolo suono acuto, segue un rumoroso e profondo sospiro e il tonfo pieno del cellulare che viene buttato sul sedile, gesto a me molto noto e subito riconoscibile.

《 Mal fidato. Non è tranquillo neanche se sa che con me è al sicuro. Stupido drago innamorato. 》 commenta irritato Myron.

Improvvisamente l'auto si ferma, e Myron scende permettendo a un vento gelido di passare dalla portiera e entrare all'interno, raggiungendomi. Rabbrividisco, ma non riuscendo a muovermi l'unica cosa che cambia sono gli occhi che si chiudono in automatico nella speranza di una percezione differente e le sopracciglia abbassate in una espressione di disappunto e risentimento verso Myron, che non ha neanche richiuso la portiera. Quasi immediatamente anche lo sportello sopra la mia testa si spalanca, congelandomi ancor di più.

《 Visto? Come ti dicevo, è il ritratto della salute. 》 si vanta Myron, lasciando ancora aperto quel maledetto sportello.

《 Mi prendi in giro?! Sta ancora dormendo! Hai usato un sonnifero per cavalli?! 》 sbotta una seconda voce furiosa.

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