Dopo aver finito il capitolo leggete le note autrice. Grazie:)
23 Maggio 1999
"Mamma, guarda! Stiamo volando!" La bambina si aggrappò saldamente al corpo della madre quando la mongolfiera cominció ad alzarsi nell'aria.
"Ho paura" aggiunse, quando si trovavano ormai a dieci metri di altezza.
"Stai tranquilla, c'è la mamma qui con te. Non accadrá nulla" disse la madre per confortare la bambina.
Proprio mentre pronunció quelle parole il suo telefono si mise a squillare e la madre trovó strano il fatto che anche da lì sopra la linea telefonica prendesse.
"Pronto?" Ci fu un lungo lasso di tempo in cui l'altra persona al telefono probabilmente stava parlando. Il volto della madre si incupì e sulla fronte si formarono delle rughe, segno che aveva corrugato la fronte.
Premette una mano sulla parte della cornetta e si abbassò verso la bambina.
"Tesoro, vai a vedere il paesaggio intanto che la mamma parla al telefono" disse, e la bambina saltelló felice, allontanandosi.
"Come hai potuto farlo? Tua figlia ed io ti abbiamo aspettato per mezz'ora! Dovevamo andare insieme, come una famiglia, ma tu, come sempre, hai dovuto rovinare tutto!" Si infurió la madre, cercando di mantenere un tono di voce basso, per non farsi sentire da sua figlia.
"Scusami tanto se stavo lavorando! Sai, quella piccola mocciosetta non si cresce con aria e coccole! Ha bisogno di essere sfamata e se non ci fossi io a lavorare, qui saremmo già in mezzo ad una strada!" Urló l'uomo dall'altra parte del telefono.
"Per l'amor del cielo Hank, sei a capo di una delle aziende più grandi della città! Guadagni abbastanza da poter sfamare un'asilo intero! Sei talmente preso dal tuo lavoro che ti sei dimenticato del compleanno di tua figlia! Ci teneva tanto ad andare per la sua prima volta in mongolfiera con la sua mamma e il suo papà, ma ho dovuto inventarmi qualcosa per giustificare la tua assenza" disse la donna, non sapendo però che la figlia stava ascoltando tutto.
"Lo so, e mi dispiace! Okay? Non ho potuto abbandonare il lavoro"
"Cavolo Hank, è il compleanno di tua figlia! Non hai neanche chiamato per farle gli auguri! Senti, ne riparliamo quando torni a casa, devo andare" detto ciò, chiuse la telefonata e si giró, trovandosi sua figlia in un mare di lacrime.
"Che succede, amore?" la madre chiese, ma subito dopo sulle sue labbra si formò un sorriso che cercó di trattenere. Un piccione aveva lasciato i suoi escrementi proprio sulla testa della bimba.
"Piccola, vieni qui" la madre tiró fuori dalla borsa un fazzoletto e si mise a pulirla.
"Mamma, con chi stavi parlando al telefono?" La madre si irrigidì ma si ricompose subito.
"Papà, è molto impegnato ma ha chiamato per farti gli auguri" la bambina sorrise affettuosamente.
"Perché non è venuto?" Chiese subito dopo.
"Come ti ho detto, è molto impegnato con il lavoro, piccola"
La bambina annuì e si rimise a guardare il panorama.12 Settembre 2000
"Pronta per iniziare il tuo primo giorno di elementari?" Il papà teneva saldamente la mano della bambina e, con l'altra, si sistemò il nodo della cravatta.
"Siii, non vedo l'ora di farmi nuovi amichetti!"
Il padre sorrise alla sua bambina e si abbassò alla sua altezza.
"Piccola, so che probabilmente non te lo dico molto spesso ma... sappi che ti ti voglio un mondo di bene. Sono orgoglioso di te perché sei la bambina più dolce e altruista del mondo. Non cambiare mai. Ora vai lì dentro e fai strage di cuori, scommetto che ti verranno tutti dietro perché sei una bellissima bambina" disse il papà.
"Grazie papà, ti voglio bene" lo abbracció.
"Te ne voglio anche io, piccola"15 Dicembre 2003
"Caro diario, oggi ho deciso di scriverti. Oggi a scuola è venuto un nuovo bambino. Si chiama Caleb. Devo ammettere che è molto carino ma è anche molto antipatico. All'intervallo stavo giocando con le costruzioni con le mie amiche e lui è venuto e le ha buttate giù. Nessuno gli ha detto niente ma io mi sono alzata e gli ho pestato una scarpa, poi però sono scappata via perché lui si è messo ad urlare e avevo paura.
Ora vado perché la mamma mi sta chiamando, ha fatto le patatine fritte e io le adoro"25 Dicembre 2003
"Caro diario, oggi è Natale! L'altro ieri sono iniziate le vacanze natalizie e io sono felice perché oltre a non andare a scuola non devo vedere per un po' di tempo Caleb.
Sembra che mi abbia presa di mira, ogni minuto è buono per farmi dei dispetti. Lo odio.
Comunque, cambiando argomento, Babbo Natale mi ha portato la barbie che volevo da tantiiiiissimo tempo, è bellissima e la adorooo."17 Gennaio 2004
"Caro diario, con Caleb va sempre peggio, oggi per la prima volta ho portato la mia barbie a scuola per farla vedere alle mie amiche ma appena Caleb l'ha vista me l'ha strappata di mano e le ha tagliato tutti i capelli. Io mi sono messa a piangere e quando sono tornata a casa la mamma mi ha detto che me l'avrebbero comprata nuova. Ma io non ne voglio un'altra. Caleb lo odio ogni giorno di più."
....
27 Maggio 2012
"Caro diario(?), è da circa sei anni che non ti scrivo. Ho riletto tutte le pagine che avevo scritto e... beh, che dire... ora sono in seconda superiore e fra un mese finisce la scuola. Evviva!
Riguardo Caleb, si è trasferito due anni fa in California, per fortuna. Ho dovuto sopportarlo alle elementari e anche alle medie. Ho saputo che i suoi genitori viaggiano molto e ogni sei-sette anni si trasferiscono in nuovi posti. Suo padre è il proprietario di molte aziende, che io sappia, situate in varie parti degli Stati Uniti. Sua madre invece è un'avvocato. Quindi economicamente è messo più che bene dato che ha anche due o tre ville.
Riguardo a me invece... beh la mia vita è cambiata, io sono cambiata.
Mia madre è morta tre anni fa, o meglio dire, è stata uccisa da mio padre dopo che esso perse il lavoro. Venni a sapere che un giorno si presentò al lavoro sotto l'effetto di stupefacenti e il giorno dopo venne licenziato in tronco.
Scaglió tutta la rabbia su mia madre e un giorno, quando tornai a casa da scuola trovai una pattuglia di poliziotti fuori casa mia. Mia madre era stata pugnalata con un coltello da cucina con quindici colpi.
Da quel giorno venni affidata alla sorella di mia madre. Zia Elisabeth. Una donna impeccabile, neanche un capello fuori posto e con delle unghie sempre ben curate.
È l'esatto opposto di mia madre. Lei esige il massimo dell'ordine e il coprifuoco a casa sua è alle 23 di sera.
Non vedo l'ora di diventare maggiorenne, così posso andarmene da questa casa.
Per carità, voglio bene a mia zia, in fondo è merito suo se non sono finita in un orfanotrofio, ma dopo un po' tutta questa sua mania dell'ordine e del controllo diventa veramente troppo."Spazio autrice
Salve genteh, mi presento.
Sono Federica e questa è la mia prima storia su questo profilo. Ne ho scritte altre due su fede_directioner_23 se vi va potete andare a leggerle;) ovviamente non saranno scritte nel migliore dei modi poiché le ho scritte quando ero ancora alle medie ed ero inesperta.
Beh, che dire... per questa storia ci ho lavorato parecchio e spero che la leggerete in tanti.
Questo è solo il prologo, per raccontare un po' gli avvenimenti del passato della protagonista e per conoscerla un po' meglio.
Se vi va lasciate una stellina e un commentino per farmi sapere della vostra presenza.
Grazie mille e buona lettura!!P.s. Ho già il primo capitolo pronto che pubblicherò al più presto:)
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La mia vita è un clichè
RomanceTutto sembra perfetto nella vita di Cayley Reed; fino a quando, suo padre, capo di una delle aziende più grandi della città, non perde improvvisamente il lavoro. Da lì cominciano i litigi che portano anche all'omicidio della madre, donna casalinga...