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Winty non è mai nata, non sa da chi è nata, non sa da dove proviene, in poche parole lei non sa chi è. L'unica cosa che lei sa è quella di essersi svegliata in questo parco in questa fredda giornata d'inverno. Winty gira un po' per la città finché non incontra un poliziotto che le chiede "Documenti ?"

"Cosa sono ?" Risponde invece lei sorpresa, non sa la propria identità figuriamoci dei documenti

"Come cosa sono ? I tuoi genitori dove sono ?" Continua a chiedere il poliziotto ma Winty sempre più sorpresa risponde "Non ho dei genitori"

"Casa tua dove è ?" Continua a chiedere il poliziotto sorpreso più che mai, una bambina gli capita davanti senza genitori e senza documenti

"Non lo so" continua a rispondere Winty ma questa volta la sua espressione inizia a traspirare paura, paura per quel poliziotto, paura per quello che le avrebbe potuto fare

"Ragazzina, tu non me la racconti giusta. Come ti chiami ?" Continua a chiedere il poliziotto ormai stufo

"Winty..." Risponde Winty in modo timido, non ha mai detto nessuno il suo nome e questa è la prima volta

"Non ho mai sentito un nome così.. Però tu adesso vieni con me" le risponde il poliziotto prima di prenderla e portarla via da quella strada.

Durante il tragitto in macchina Winty si addormenta e il poliziotto bisbiglia "Non ha i documenti, non ha genitori, non ha casa ed ha sonno.. Una bambina abbandonata". Il poliziotto porta la piccola bambina ad un orfanotrofio della città e alla proprietaria dice "L'ho trovata poco fa. Dice di non aver casa ne documenti ne genitori, quindi il primo posto dove mi è venuto in mente portarla è qui"

"Ha fatto bene, ha fatto bene" risponde la donna prendendo la bambina addormentata dalle braccia dell'agente "Come si chiama ?"

"Ha detto di chiamarsi Winty" risponde il poliziotto

"Bel nome.. Richiama molto l'inverno" dice la donna guardando la bambina addormentata

"Credo che se lo sia inventato sul momento.. Data la stagione anche" dice il poliziotto prima di allontanarsi "Si prenda cura della ragazza e ne cerchi una buona famiglia che l'accetti"

"Ovviamente" risponde la donna prima di rientrare in casa assieme alla bambina addormentata.

Nel giro di qualche settimana Winty riesce a fare amicizia con alcune ragazze dell'orfanotrofio mentre la donna le crea i documenti. Dal giorno in cui Winty mise piede nell'orfanotrofio ha acquisito un'identità: si chiama Winty ed ha 5 anni di nazionalità italiana.

Dopo quasi un anno dal suo magico arrivo in quella città una famiglia viene a chiedere di lei per adottarla e al compiere del suo sesto anno di vita Winty cambia casa, conoscendo finalmente i suoi nuovi genitori, la sua nuova casa e la sua nuova vita.

Passano gli anni, Winty cresce e crescendo si fa nuove amicizie. Ormai ha 15 anni quasi 16 e frequenta la seconda classe di un istituto tecnico di Torino. Come ogni adolescente Winty riscontra i soliti problemi ovvero la ricerca del primo amore, le litigare frequenti e soprattutto l'essere esclusa da alcuni gruppi della classe (Tipico comportamento da bulli delle ragazze. A differenza dei ragazzi le ragazze bullizzano la gente allontanadole da se e dalle proprie amicizie). Tutti nella classe sembrano evitarla tranne una ragazza che notandola sempre da sola si avvicina chiedendole "Non ti da fastidio essere allontanata da tutti ?"

"No, ormai ci ho fatto abitudine, sono 2 anni ormai che vanno avanti così" risponde Winty tranquilla "A quanto vedo anche a te escludono"

"In questo caso ho deciso io di non stare con loro. Diciamo che preferisco avere una sola amica che sia vera invece di un gruppo che ti usano soltanto" risponde la ragazza

"Vero" risponde Winty sorridendole "Reby sei simpatica"

"Anche te" risponde Rebecca sedendosi vicino a lei per continuare la lezione. Appena Winty arriva a casa la mamma la saluta dicendo "Eccola qua, allora com'è andata oggi ?"

"Solito..." risponde Winty in modo stanco mentre la madre si avvicina preoccupata dicendo "Ti senti male ? Sembra che hai la febbre"

"Non lo so.." Risponde Winty mentre la madre le mette una mano sulla fronte dicendo "Win... sei congelata.."

"Come congelata..." risponde Winty toccandosi "Io mi sento normale"

"No win.. tu sei congelata. Non hai temperatura !" risponde la madre spaventata

"Mi gira la testa..." bisbiglia poi Winty appoggiandosi al muro e prima di cadere nelle tenebre sente sua madre dire "Win.. Win.. Win !" poi il buio.

Sogno:
Winty si trova sdraiata, in una terra sconosciuta o in cui lei non è mai stata e vede un viso davanti a lei, un viso che le ricorda lontanamente qualcuno ma di cui non ricorda il nome o di dove l'ha mai visto, che le parla. Le dice qualcosa in una lingua che lei sa di conoscere ma che non ricorda. Lo nota piangere, piangere sopra il suo viso, le sue piccole lacrime che rigano il viso di Winty mentre le continua a parlare. Prima di svegliarsi Winty capisce una sola parola: capisce il suo nome

Quando si sveglia nota il viso di sua madre preoccupato che la guarda e appena nota il risveglio di lei le dice "Ero così preoccupata... Stai meglio ?"

"Ho fatto... Un sogno strano.." bisbiglia invece Winty mettendosi a sedere

"Di che tipo ?" chiede la madre sorpresa

"Ero sdraiata in una radura strana.. Con un ragazzo che mi guardava piangendo..." inizia a dire Winty "E parlava in una strana lingua.. L'unica cosa che ho capito è stato il mio nome.."

"Non preoccuparti... Non è nulla di grave.." le dice inizialmente la madre "Riposa ancora un po' per ora. Dimmi se fai un altro sogno del genere" e la bacia sulla fronte con fare materno prima di lasciarla da sola in stanza per permetterle di riposare.

La ragazza d'inverno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora