ECO E NARCISO FINALE ALTERNATIVO

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-mito
HELLOOO! QUESTO È IL FINALE ALTERNATIVO DI ECO E NARCISO. SO CHE CI SONO VARIE VERSIONI MA QUESTA IN PARTICOLARE È DI OVIDIO, QUELLA IN CUI ECO VA NEGLI INFERI E NARCISO MUORE CONSUMATO DALL'AMMMMORE
BUONA LETTURAA💖💖

Il giovane Narciso piangeva candide e pure lacrime sullo specchio dell'acqua, rompendo il dannato riflesso. Esso si sparse in tanti frangenti cristallini a causa delle lacrime che si posavano pesantemente, mostrando l'anima scomposta ed egoista di Narciso, la quale aveva rifiutato l'amore della bella  Eco per rinchiudersi nella sua pallida copia. L'immagine egocentrica si era infranta come l'anima dell'inconsapevole proprietario, che quasi si lanciò in acqua cercando di recuperare il riflesso perduto. 《Tu! Piango e ti infrangi, ti abbraccio e ti infrangi, cerco di accarezarti le morbide guance ed il petto liscio e ancora ti infrangi! Ma non sai che sparendo infrangi il mio cuore, e lo infrangi senza toccarlo》. Ora il suo pianto si era trasformato in grida laceranti, mai suono più disturbante delle grida di Narciso udirono gli dei, e mandarono Eco a placarle. Ella infatti con la morte aveva riacquistato la parola.
Gli occhi di Narciso esaurirono le lacrime e si sforzarono di guardare la fonte in cerca di sè; ma al posto dell'amato ego apparve Eco, giovane e candida sotto lo specchio d'acqua. Narciso la guardò come una sconosciuta. Ci furuno minuti di silenzio lacerante, finchè Eco disse con voce flebile:
《Posso sostituirla. Non sono e non sarò mai bella come la copia della tua anima; ma posso sostituirla. Il tuo riflesso si prendeva gioco del tuo amore, ti ha consumato e poi se n'è andato, ma se prometti di amarmi non me ne andrò; e vivremo negli Inferi insieme, belli e dannati, tutt'e due schiavi del nostro amore》.
Narciso la guardò attonito, socchiuse le labbra rosee e sibilò:
《Preferisco morire dentro e aspettare me stesso per l'eternità piuttosto che morire nell'aspetto e vivere con te per sempre. Preferisco dannarmi per qualcuno che amo》.
A quel punto Eco diventò ardente nell'acqua fresca e allargò le braccia: esse diventarono orribili ali, tanto quanto diventò orribile il destino di Narciso. Le ali avevano piume affilate quanto la spada ricurva di Perseo, dono di Ermes e trascinarono il ragazzo nel fondale della fonte, più giù degli Inferi: egli urlò ancora, poi non urlò mai più.
Sciocco Narciso ingrato dell'amore, costretto a vivere al fianco di chi odia per essersi preso gioco di se stesso.

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