012

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Yoongi guardò l'indirizzo che aveva praticamente rubato dalla scuola, assicurandosi di essere nel posto giusto.

La casa di Jimin non era niente di speciale, niente di eccezionale, solo una casa normale. Era essenzialmente bianca e aveva un piccolo porticato, dove c'erano un paio di sedie.

Yoongi ripiegò il foglio e lo mise in tasca prima di prendere un respiro profondo e camminare fino alla porta di Jimin.

Alzò la mano e la fece penzolare lì per un paio di secondi, cercando di regolare i suoi pensieri.

Alla fine bussò alla porta un paio di volte, passarono pochi secondi senza una risposta e più a lungo aspettava più pensava di scappare via.

Il suo corpo si tese quando sentì la maniglia della porta abbassarsi e poi lentamente venire aperta.

Yoongi si trovò faccia a faccia con un Jimin assonnato e irritato, che aveva la testa fuori dalla porta ma il corpo coperto da essa.

"Cosa vuoi, Yoongi?" Disse Jimin con voce roca, il viso paffuto e i capelli incasinati lo rendevano ancora più attraente.

"Ero solo preoccupato," Disse Yoongi fievolmente, mentre evitava gli occhi di Jimin e guardava il portico.

Jimin fissò Yoongi con aria assente, "Vattene."

Yoongi mise il piede alla porta, se mai Jimin gli avrebbe chiuso la porta, "Voglio parlare, per favore."

Yoongi sentì un piccolo sospiro provenire da Jimin, alzò lo sguardo su di lui e il più piccolo aprì la porta. Entrò velocemente e sussurrò un grazie.

Non appena Yoongi fu all'interno e Jimin non più coperto dalla porta, Yoongi fissò la sua gamba, "Aspetta, cos'è successo alla tua gamba?"

"È per questo che non sono venuto a scuola stupido, mi sono slogato la caviglia," Jimin si avvicinò goffamente al suo divano e guardò Yoongi in piedi sulla porta, "Vieni e siediti."

Yoongi annuì prima di prendere posto lontano da Jimin. Jimin guardò Yoongi per un paio di secondi prima di notare il livido sulla mascella e sulla guancia.

"Hai litigato di nuovo?" Yoongi si toccò il livido prima di guardare Jimin.

"Il tuo migliore amico mi ha dato un pugno."

Jimin sgranò gli occhi, Jungkook aveva colpito Yoongi? Era leggermente sollevato, ma si sentiva triste per lui.

"La tua fidanzata si preoccuperà se lo vede," Jimin rabbrividì al pensiero del bacio di Yoongi con quella ragazza. Gli veniva quasi da vomitare.

Yoongi ridacchiò nervosamente, guardando il pavimento, "Non era la mi ragazza."

Jimin si sentiva sollevato e geloso dall'intera situazione, "Quindi perché vi stavate baciando?"

Yoongi sospirò e si accasciò sul divano, "Credo sia una fan pazza."

"Potevi spingerla via o qualcosa del genere," La voce di Jimin era bassa, ma alta abbastanza per farsi sentire da Yoongi.

"Oh, si? Eri geloso?" Yoongi sorrise tra sé, vide Jimin girarsi velocemente verso di lui, con un filo di rosa sulle guance.

"Sei stupido? Non sono gay," Jimin si morse la lingua quando vide il ghignò sul viso di Yoongi.

"Allora perché avevi quell'espressione quando stavo baciando qualcun'altro," Borbottò Yoongi, e qui Jimin scattò, ne aveva finalmente abbastanza di Yoongi e dei suoi giochetti.

"Esci da casa mia, non ho intenzione di continuare a rompermi la caviglia ogni volta che corro via da te. Mi sono stufato del fatto che tu mi tratti così." Jimin tenne gli occhi sul pavimento e Yoongi lo guardò stupito.

"Ti sei slogato la caviglia mentre scappavi dal concerto?" Yoongi si alzò dal divano e si avvicinò alla porta, capendo che il più piccolo non avrebbe risposto.

"No," Jimin sospirò pesantemente, con la testa bassa, lo sussurrò a se stesso ma Yoongi sentì, "Stavo scappando da un cuore spezzato."

Yoongi fissò il ragazzo per qualche secondo, il suo cuore fece ancora più male quando immagino quanto dolore stesse sentendo.

"Mi dispiace, Jimin."

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