Tacchi

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"Mamma, perché non ti muovi?"
"Finalmente vi ho prese"
"Mamma...cosa hai fatto alla mia mamma?"
"La stessa cosa che sto per fare te"
"Hai fatto male alla mia mamma..."
Le fiamme brillano intorno a me, piango, ma nessuno mi sente.

"No!" Respirai a fondo, un incubo, solo un incubo, mantieni la calma Miki. Guardai la mia mano, che stringeva il ciondolo di mia madre, era mio, era con me, non l'avrei più lasciato.
Mi sentivo osservata, così mi guardai intorno e di fronte al mio letto c'era un uomo, che mi sembrava molto familiare...ma che diamine...il professor Felper, con indosso uno smoking, e subito dietro di lui, una donna, quella che mi aveva visto alla fontana...oh già, la fontana. Mi toccai la testa, faceva un po' male, ma il dolore era sopportabile.
"Finalmente ti sei svegliata. Allora puoi cambiarti ed essere pronta per l'incontro, Lisa passale gli abiti e assicurati che sia presentabile anche con i capelli." Detto ciò uscì dalla stanza, e più confusa che mai, notai che la cameriera teneva in braccio un abito nero e nella mano destra delle scarpe...coi tacchi. Che bello. Io amo i tacchi. L'ultima volta non mi sono rotta una caviglia camminandoci su, assolutamente no. Mandai via la cameriera a forza, e mi vestì con quegli abiti, ma buttando sotto il letto i tacchi, mi sarei congelata i piedi, ma mai nella vita avrei rimesso i tacchi, mai. Presi la collana di mia madre, e la indossai. Feci un respiro ed uscì, la cameriera era lì davanti ad aspettarmi e quando mi vide per poco non gli venne un colpo, i miei capelli sembravano quelli di una persona che si era appena svegliata e il fatto che non indossavo le scarpe la traumatizzo. Non disse una parola per tutto il tragitto, neanche quando la pregai di rallentare. La maratona stavo correndo, per arrivare di fronte a due porte enormi unite fra loro, la cameriera le aprì e di fronte mi ritrovai una tavola rettangolare lunghissima e a capo di questa c'era il saggio. La rabbia si fece sentire, alzai il vestito con le mani e con un balzo saltai sul tavolo, camminando verso il saggio e tirando giù tutto ciò  che c'era su.
"Vecchio che non sei altro, perché l'hai fatto? Cosa c'è adesso? Hai dimenticato di prendere le pillole?"
"Miki, piano con le parole, giovincella non credere che in quella forma umana tu possa fare tanto"
Il Saggio rideva, e io mi stavo innervosendo sempre di più, e quando ormai ero a due metri da lui qualcosa mi fece volare contro il muro a lato della stanza. Dolore. Tanto dolore. Guardai verso il tavolo e notai un ragazzo della mia stessa età biondo, che mi fissava male, molto male con i suoi occhi rossi.
"Leonard! Cosa stai facendo!"
Non ho mai visto il Saggio alterarsi tanto...wow.
"La stava per attaccare!"
"Un umana che mi attacca, pensi che non morirebbe all'istante?"
"Ma...io...volevo solo proteggerla..."
"Lascia perdere...perché sei qua?"
"La signorina Keyla è arrivata"
E le porte si aprirono in quel momento.
"Dov'è la futura moglie di mio fratello?!"
Una ragazza con un vestito rosa molto attillato, avanzava verso il Saggio con delle borse enormi piene di vestiti. Ho paura, tanta paura.

Il giardino dei vampiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora