Roshelle's POV
Finita la cena, ci avviamo verso la camera. Sono appena le undici di sera e, dopo mesi abituati a una routine piuttosto estrema, mi sembra surreale aver passato una giornata di puro relax ed essere libera da ogni impegno a quest'ora. Eva non fa in tempo ad aprire la porta che mi lancio sul letto urlando a gran voce "Miooooo".
Gaia sorride divertita. La sento avvicinarsi al letto e allungarsi per recuperare il pacchetto di sigarette dal comodino.
"Io e Evuz siamo fuori a fumare"
"Mmmmh" mugolo, con la faccia nel cuscino.
"Non ti addormentare, che poi devi aprirci la porta, altrimenti moriamo assiderate fuori" aggiunge Gaia, un po' seria e un po' prendendomi in giro.
"Ahh, vi lascerò fuori a morire di freddo, poi stanotte organizzerò un attacco ai Soul e la vittoria di X Factor sarà miaaaaaaa!" Rido divertita alle mie stesse battute.
"Che scema" risponde Gaia ridendo.
"Gaiona, puoi prendermi la sciarpa che si congelaaaa" dice Eva dal balcone.
"Arrivoo Evuz" e con la sciarpa in mano si chiude la porta del balcone alle spalle.
Un'ora dopo
Pensavo di essere stanchissima e invece la mente non ne vuole sapere di silenziarsi. Provo ad annullare i pensieri concentrandomi sulla piacevole sensazione fisica che mi dà il letto morbido e caldo a contatto con la mia pelle. Dopo una lunga serie di respiri, inizio a sentirmi meglio: mi sembra di aver ritrovato un contatto con il mio corpo come non succedeva da tanto e a ogni fuoriuscita d'aria ho la sensazione di espellere una piccola parte del macigno emotivo che ho accumulato. Nel silenzio, sento Gaia rigirarsi nel letto nella camera accanto. Sentirla muoversi mi riporta alla realtà, rompendo la bolla in cui mi sembrava di galleggiare e caricandomi di una inaspettata energia: la mente è sgombra, ma in compenso non ho più sonno, anzi, ho una strana voglia di muovermi e stare in compagnia di qualcuno. Senza pensarci troppo, scatto in piedi come una molla e, quasi in uno stato di trance, avanzo verso il letto dove sta dormendo Gaia, euforica come una bambina che sta facendo qualcosa che non dovrebbe fare. Una volta in camera, assumo un passo più delicato per evitare di spaventarla.
Ga è sdraiata su un fianco, con i capelli che le cadono morbidi sulla schiena, accoccolata su di sé come una bimba. L'euforia di prima scema improvvisamente, lasciando il posto a una sensazione di spaesamento. "Che sto facendo?" E' da stupidi irrompere così in camera di qualcun altro e ho paura di darle fastidio svegliandola. Contemporaneamente, però, mi sento tutto d'un colpo estremamente vulnerabile e vorrei essere abbracciata fortissimo e fare lo stesso anche io.
Non voglio restare qui ferma in mezzo alla stanza e farmi trovare così nel caso Gaia si svegliasse, per cui mi avvicino e, toccandole il fianco, dico dolcemente "Ga...". Gaia apre subito gli occhi "Ehi Rosh" dice un po' spaesata, aggiungendo subito dopo con un tono più sveglio e apprensivo "Tutto bene?". "Sì, sì" le rispondo, non sapendo bene neanche io come spiegare la mia presenza lì e lo sbalzo emotivo che mi ha preso.
Ho imparato a sentirmi totalmente a mio agio con Gaia , ma essere in un luogo completamente diverso mi ha fatta ripiombare improvvisamente nella realtà, facendomi realizzare quante cose in fondo non conosco delle persone con cui ho vissuto in questi mesi e quante cose non conoscano loro di me.
Non sapendo articolare una risposta esaustiva alla sua domanda, dico semplicemente "Posso?", indicando con lo sguardo il letto.
"Certo" risponde sorridendomi e spostandosi per farmi spazio.