~ 4~

73 8 0
                                    

Un giorno mi svegliai, Lara  mi dava dei dolci baci, mi facevano il solletico, sorrisi.  

 -E il momento Sam, devi svegliarti - mi sussurrò dolcemente all'orecchio - Yhaa...ancora cinque minuti...- sbadigliando sentivo strano,- No ,ora! è arrivato il momento Samuel, alzati! non puoi più rimandare! - disse imperativamente ,si alzò e temendo che fosse arrabbiata,  la seguì prontamente sfregandomi i capelli , cosa aveva? l'avevo fatta arrabbiare ? -Lara..dai..- bofonchiai assonnato  -Lar...Hai!- gridai tenendomi un piede ,avevo sbattuto contro qualcosa.

Abbassai lo sguardo e mi sorpresi, c'era una scatolone imballato ,come ci era finito li? poi alzai lo sguardo e notai che c'erano diversi, uguali in corridoio, in cucina ,la casa ne era invasa; cosa stava succedendo? perchè c'erano quelle scatole ? Andai in salotto cercando Lara per chiedergli una spiegazione.

Ma lei non c'era,  trovai un gran disordine sul tavolo, mi avvicinai sbuffando e vidi un giornale bloccato da diverse bottiglie di alcolici, le spostai frustrato da quel casino e  il titolo della notizia principale che occupava la prima pagina mi colpì.

"IL PONTE MALEDETTO COLPISCE ANCORA: Giovane Vita Stroncata "

Lessi la data ,era quella del giorno dell'incidente ,suonarono al campanello ma non andai ad aprire, mi persi nella lettura.

"Ieri alle 23:46 un Camionista ubriaco ha sbandato sul Ponte del fiume Po, travolgendo  un'auto. Il camionista Antonello Trazzi, 58 anni è deceduto stamani in sala operatoria. Mentre Samuel  Brondi, 24 anni, alla guida del secondo veicolo è al momento in terapia intensiva. Lara Catulli ,23 anni era il passeggero del secondo veicolo, la giovane è morta sul colpo."

Continuavo a leggere questo pezzo,il nome di lei.. non poteva essere,  non riuscivo ad andare avanti nella lettura , speravo che fosse un brutto scherzo ma qualcosa nel profondo del vuoto del mio cuore mi disse che non era cosi.

Le lacrime scendevano sul mio viso ,strinsi il giornale tra le mani fino a stracciarlo.  -LARA!-  urlai raggomitolandomi su me stesso -LARA! DOVE SEI? LARA...-iniziai a dondolarmi  urlando il suo nome come un mantra, ad un certo punto la vidi davanti a me ,mi prese il viso tra le mani ma non sentì calore ,mi sorrise tristemente ,i suoi occhi vagavano cupi nei miei -Sam..- sussurrò  - ricordi l'ultima volta che mi hai detto "Ti amo"?- mi domandò e sapevo dalla sua espressione triste che quella era l'ultima volta che me lo chiedeva.

La stanza prese a girare mentre la testa  pulsava pesantemente  e il volto della mia amata Lara si dissolse come sabbia soffiata dal vento.

Mi strinsi forte lo stomaco, avevo la nausea, crollai a terra, abbandonandomi al pavimento freddo mentre il campanello continuava a suonare insistentemente, i ricordi  presero vita nella mia testa , come un film che inizia. 

             [...]

Era la sera del nostro anniversario ,avevamo passato la giornata nel posto in cui ci eravamo incontrati ,un bar vicino l'università  dove facevano dei frullati buonissimi; lo ricordavo bene il nostro primo incontro,avevamo ordinato il medesimo frullato nello stesso momento e pensando fossimo una coppia c'è l'avevano messo in un bicchiere grande con due cannucce. Parlammo molto in quella strana situazione, scoprimmo che andavamo nella stessa universitá. Parlammo dei nostri sogni,lei voleva diventare una fotografa, mentre io un professore di lettere.

E seppur così lontana dallo stereotipo di donna che mi piaceva,  trovai  Lara irresistibile,anzi,forse fu proprio quello ad attirare di più la mia attenzione. Era diversa dalla maggior parte delle ragazze che frequentavano i miei stessi corsi,non aveva borsette firmate sgargianti ,ma una tracolla nera,aveva i capelli arruffati arancioni legati in due trecce spettinate e il viso contornato da lentiggini e quasi per niente truccata. Lei era come un pianeta fuori dal sistema solare,così  magnifica anche se lontana,era una cosa che tutti potevano vedere ma in pochi sapevano  apprezzare.

Lara da quel giorno aveva iniziato ad entrare sempre di più nel mio sistema planetario ,fino a diventare il mio sole. E ancora rimango dell'idea che quello fu il frullato più  buono che io abbia mai bevuto.

Dopo quel  pomeriggio passato nel ricordo del nostro primo incontro andammo in un parco e in fine in un ristorante dove gli regalai un bracciale uguale al mio ma più  femminile "i legati" li chiamavano. Mi fermai guardando il semaforo che da giallo diventava Rosso.

-Amore..?! - cantilenò lei , mi girai a guardarla come un sorrideva.
- si Cerbiattina..?!- domandai con un sorrisetto, vidi Lara arrossire come sempre a quel soprannome, continuava a guardare il bracciale e a muoverlo sul sul tattoo-cerbiatto -lo sai che lo amo?è un pò come avere un'anello ma più  grande- disse ridacchiando , sorrisi soddisfatto di quella musica che era la sua risata e me lo stampai in testa ,l' amavo e non ne avevo mai abbastanza.   -Era quella l'idea- dissi divertito.

-Sam- mi chiamò di nuovo ,la guardai, i suoi occhi erano lucidi ed emozionati -Ti amo!- disse in modo limpido e improvviso, ma così  sincero che mi fece tremare il cuore,  -Anche io ti amo Lara - dissi con un serio mi allungai verso Lara nello stesso momento che lo faceva lei a me per unire le labbra in un dolce bacio romantico,poi i fai, un rombo , l'impatto e buio seguito da una serie di immagini ferme come foto .

Lara affianco a me ,il mio fianco che perde sangue ,l'ambulanza, Lara immobile, gli occhi chiusi, la pelle che sbiancava ,con ancora l'ultimo sorriso nel sentirsi dire che l'amavo.

L'ultima cosa di quella sera che ricordo è il semaforo che ritmicamente passava da verde a giallo a rosso.                         

                                                                                        [...]

Mi risvegliai  in una stanza d'ospedale e li per la prima volta realizzai la triste e ingiusta verità: la mia Lara  non c'era più, e io non avevo potuto fare nulla per impedirlo. 

Lara non mi avrebbe più  abbracciato,non avrei più visto le sue labbra sporche di cioccolato per colpa delle sue amate frittelle,non gliele avrei più  potute cucinare e vederla felice ,non avrei più  potuto baciarla,non avrei più  visto le sue guance colorate di rosso quando la chiamavo "cerbiattina" o gli dicevo quanto fosse bella.

Non mi avrebbe più  sorriso,non avrei più guardato i suoi occhi dolci che urlavano di amarmi,non gli avrei più  potuto dire che l' amavo e sentire la sua voce dichiararmi amore a sua volta,non avrei più  potuto stringerla tra le mie braccia e ispirare il suo profumo,non avrei più potuto sentirla mia, e non avrei mai più, mai più goduto della sua risata.
Era troppo tardi per fare almeno una di quelle cose così  semplici ma indispensabili nella mia quotidianità.

Claudio, il mio migliore amico stava sulla poltroncina accanto al mio letto, aveva occhi lucidi e stanchi, il suo sguardo di compassione per me fu durò come la facciata sul pavimento della sera prima.

  Lara non c'era più,Lara era morta.

 Altre lacrime caddero sul mio viso , tutto era chiaro, tutto prendeva il proprio fottuto senso,eppure era tutto così maledettamente vuoto e privo di significato ,senza di lei il sole non scalda più. 

•The last time i told you" I Love You "•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora