Capitolo 4

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Quando quella notte Jace tornò a casa, Alec non poté fare a meno di pensare a cosa avesse fatto con Clary. Era più forte di lui, non ci poteva fare niente.
Provó ad addormentarsi, ma inaspettatamente gli arrivò un messaggio. Chi poteva scrivergli a quest'ora? O a qualsiasi ora?
Quando sbloccò il telefono si accorse di non conoscere il numero. Lesse il messaggio.
Ti sono mancato fiorellino?
Ok adesso Alec cominciava a preoccuparsi. Magnus era davvero uno stalker? E come diavolo aveva fatto ad avere il suo numero?
"Isabelle" pensò subito. Si precipitò in camera della sorella senza neanche bussare.
Izzy quando si ritrovò il fratello davanti potè immaginare il motivo.
<<Hei Alec, che ci fai qui?>> chiese con un sorriso colpevole, ma facendo comunque finta di niente.
<<Che cosa ci faccio qui?>> le urlò contro Alec <<hai dato il mio numero di telefono a Magnus. Perché lo hai fatto? Come hai potuto tradire me, tuo fratello, sangue del tuo sangue.>>
<<E dai Alec, stai esagerando>>
<<Non sto assolutamente esagerando, adesso inizierà a stressarmi anche per telefono>>
<<E sei proprio sicuro che ti dia fastidio?>> gli domandò Izzy con un sorriso malizioso.
<<Sicurissimo, e sai benissimo cosa provo>>
<<Si lo so, e penso che tu debba cominciare a lasciare alle spalle i tuoi sentimenti per Jace>>
Nessuno dei due però si era accorto che "letteralmente" alle loro spalle c'era proprio Jace, attirato dalle grida che provenivano dalla stanza.
<<Cosa? Alec è vero?>> disse il biondo.
I due fratelli si girarono, Alec sentiva il terrore crescere rapidamente dentro di lui.
Quando Jace continuò a domandargli se fosse la verità, il ragazzo non riuscì più a trattenersi e uscì dalla camera. Scese di corsa le scale, attraversò il portone d'ingresso e uscì in strada.
Non seppe neanche lui per quanto continuò a camminare, ma dopo un po' inizió a piovere. Era tutta colpa di Isabelle se stava vagando al buio e adesso era anche completamente bagnato. Si rifugiò sotto un portico e si sedette sui gradini di un palazzo. Dopo alcuni minuti vide un ragazzo che si avvicinava, ma non aveva nemmeno la forza di alzare lo sguardo per vedere chi fosse.
<<Alec!>>
Quella voce. Perché doveva sempre ritrovarselo davanti?
<<Alec che cosa ci fai qua? Ma sei fradicio. Vieni, sali a casa.>>
Il ragazzo non riuscì neanche a ribattere e lo seguì lungo le scale. La casa di Magnus era enorme e accogliente, gli arredamenti stravaganti come il suo abbigliamento. Lo guidò fino alla sua camera, poi gli porse dei vestiti asciutti per cambiarsi.
Quando Alec li ebbe indossati Magnus si decise a fargli qualche domanda.
<<Perché eri qui sotto?>>
<<Non lo so>> rispose Alec con la voce rotta, adesso qualche lacrima gli scorreva lungo il volto <<scusa, non sapevo fosse casa tua>>
<<Tranquillo non c'è problema>> Magnus lo abbracciò e Alec non si ritrasse <<Mi vuoi spiegare cosa è successo?>>
Alec annuì, magari parlarne con qualcuno e non tenersi tutto dentro lo avrebbe fatto sentire meglio
<<Jace lo sa, sa che mi piace. Izzy lo ha detto a voce alta e lui l'ha sentita.>>
<<Non è così grave>> cercò di consolarlo.
<<Si che lo è>> rispose Alec, che singhiozzava sempre più forte <<Adesso non vorrà più stare vicino a me, chissà quanto sarà disgustato in questo momento>>
<<No, vedrai che non è così, siete cresciuti insieme, ti vorrà sempre bene.>>
<<Hai ragione>> disse Alec <<Mi vuole bene. Non potrà mai esserci niente di più. Per lui sarò sempre e solo un fratello.>>
<<Mi dispiace>> disse Magnus e lo strinse di più a sè.
Alle parole pronunciate da Alec, Magnus si sentì male, senza un apparente motivo.
Dopo poco tempo il moro si addormentò sul letto di Magnus, quindi al ragazzo non rimase altra scelta che posargli una coperta sopra e preparare il divano per la notte. Mentre osservava il volto di Alec così rilassato mentre dormiva, si rese conto che era molto più bello rispetto a quando gli urlava contro. Sentì un moto di rabbia nei confronti di Jace, non solo perché stava facendo soffrire Alec, ma anche perché i pensieri di quest'ultimo erano rivolti al biondo e non a lui. Non capì il perché di questo sentimento. Lo scacciò via e andò a dormire.

Malec- AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora