Capitolo 19

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Samantha'pov

-Ho preso una decisione, ma ho bisogno delle tue risposte Bieber-

Lo vidi mordersi il labbro, senza mai staccare lo sguardo da me.
Mi fece segno di proseguire.

-Ho bisogno di sapere perché, cosa ti ha spinto a fare quello che hai fatto quel giorno e se lo farai più-
Parlai mantenendo un tono calmo, anche se rievocare quei ricordi, mi uccideva.

-Sam, si hai tutto il diritto di essere furiosa con me, ma so che posso cambiare-

Tutto il diritto? Ma sta scherzando vero?

-Ne ho tutto il diritto? Jus sei impazzito o cosa?! Cazzo, ti ho visto mentre stavi per scopare Allyson!-
Urlai senza rendermene conto.
Mi faceva imbestialire questa sua autorevolezza nel rinfacciare questo fatto.

-Lo so Sam, e ne hai il diritto. Non avrei mai pensato che tu saresti uscita da quel bar, e saresti corsa verso di me.-

Provai ad aprire bocca, ma mi interruppe, per concludere ciò che stava per dire.

-Sam, ti amo più della mia vita, cazzo. Sei tutto per me. Quando te ne sei andata,
mi sono sentito morire.
Tutto mi riporta a te, ogni parola, ricordo e ogni cosa di questo mondo.-

Deglutii a fatica.
Non sapevo cosa dire. Certo, volevo perdonarlo perché lo amavo.
Più di quanto volessi ammettere.

Ma, cazzo, quel ricordo è ancora fresco.

Flashback

Tutto era tranquillo, e l'odore del pollo fresco, rieccheggiava nella stanza.
Mancava solo lui.
Avevo avuto anche il tempo per cambiarmi, e avevo indossato un leggins aderente nero, e una maglia grigia scollata sul petto.

A Justin facevano impazzire.

Non appena sentii la porta sbattere, sussultai spalancando gli occhi e mi sistemai.
Delle voci provenivano
dalla stanza accanto.
-Oh Jus, cazzo- Gemette la voce di una ragazza.
-Cazzo Aly, non vedo l'ora di affondare dentro di te-
-Oh si, continua. Adoro le tue parole sporche.
-Aly, non vuoi che assaggi un po del tuo miele eh? Che infili la mia linguetta eh?-
-Si cazzo si, non sai quanto.

Mi affacciai dalla cucina, e cio che vidi fu il mio cuore in mille frantumi.
Schiocchi di baci facevano ingresso nella stanza. Sbattei le palpebre, forse sperando fosse un sogno.

Evitai di parlare, e uscii in fretta e furia dalla cucina, senza degnarli di altri sguardi.
Aveva spaccato in due il mio cuore.

Sentii altri passi sulle scale, probabilmente i suoi, e affrettai il passo.

Ma qualcuno mi bloccò. Il suo viso a pochi centimetri dal mio. Lo respinsi con tutte le forze che avevo, urlai e mi dimenai come una pazza.

-Sam fermati, cazzo! Fammi  spiegare.-
Urlò vedendo il mio atteggiamento.

-Non mi devi spiegare un cazzo Justin, lasciami andare. Mi fai schifo. Sei un bastardo, un pezzo di merda ..
Vaffanculo!-
Sputai acida. Riuscii a liberarmi, e corsi verso la casa di Jacob.

Fine flashback.

Lo guardai. I ricordi riaffiorarono, ma non potevo permettere loro di illudere un altra volta le mie decisioni.

-Ascoltami Justin, non puoi capire il mio dolore quel giorno. Quando sono corsa via, la mia vita era finita.-

-mi dispiace, lo sai benissimo Sam, so che mi odi ora, ma sono cambiato. Ora so davvero per quello che sto lottando. Voglio un futuro per te, per noi e per i nostri figli se ce ne saranno. -

Un Coinquilino Irritante #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora