Capitolo Sesto (VI)

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Era passata poco più di mezz'ora. Le luci del salone si erano offuscate e un silenzio innaturale era sceso sulla platea. Solange si limitò a fissare i propri amici: sembravano emozionati da quell'avvenimento. A pochi passi da loro, il Delfino biondo abbracciava Regan e questi sembrava tutto fuorché felice. Qualcosa lo turbava. Sol si avvicinò maggiormente a T: non riusciva a capire cosa stesse succedendo.

- T, perché siete così silenziosi? - il sussurro di Solange venne udito a malapena dal ragazzo che sembrava in estasi.

- Guarda.

All'improvviso qualcosa di maestoso illuminò la stanza. Un leone gigantesco, fumante e simile alla consistenza di un fantasma, era apparso per magia sullo sfondo, scomparendo per poi far posto ad un'aquila, poi a un serpente e un delfino. Solange, spaventata a morte, nascose il viso nella spalla di T, evitando di urlare come una pazza. Un applauso e delle urla di giubilo si levarono dalla folla e i suoi amici si chinarono su di lei.

- Stai bene, Sol?

- Io... Io... Ma cosa succede?

T le sfiorò una guancia delicatamente e Jillian le massaggiò la schiena per rassicurarla. - Queste, Sol, sono le nostre Dinastie. Stanno per salire sul pulpito i Maestri.

Quel nome fece ricordare a Solange le parole di Newman: doveva stare all'erta. Si separò dal ragazzo, imbarazzata, e guardò intimorita gli enormi stemmi che camminavano, quasi sospesi nell'aria, sulle loro teste. Avvertiva degli occhi puntati su di sé e non riusciva a capire di chi fossero. I suoi amici guardavano emozionati i fantasmi. Spostò lo sguardo lateralmente e incontrò un paio di occhi cioccolato che la fissavano insistentemente. Regan la stava guardando, la mascella indurita e le sopracciglia inarcate. Un sospiro sorpreso fece tornare la sua attenzione sul pulpito, dove una serie di figure nere stavano prendendo posto.

Newman e Indra erano con loro, posizionati ai lati dei quattro Maestri. C'erano due donne e due uomini, tutti avvolti in lunghe tonache nere che lasciavano scoperte solo il volto. Le due donne erano molto simili, sembravano sorelle, e sui loro visi c'era traccia di un passato difficile. I capelli grigi e gli sguardi scuri, quasi privi di emozioni. I due uomini, invece, erano molto diversi. Uno di loro era molto più giovane, non poteva avere più di trent'anni, mentre l'altro era ricurvo su se stesso e aveva il viso tempestato da rughe. Fu proprio questi a prendere la parola.

- Alunni, cari, benvenuti!

Un urlo collettivo si levò dalla folla, prima di far partire un applauso.

- Come ogni anno, ci riuniamo in questa occasione per augurare il ben arrivato ai nuovi studenti!

L'uomo tossì un paio di volte, violentemente, prima di dare la parola al più giovane.

- Allora, è con immenso piacere che do inizio al nuovo anno scolastico, qui all'istituto, ai nuovi arrivati!

L'ennesimo applauso partì dalla folla e Solange si trovò ad imitarli, senza neanche accorgersene.

- Verrete sistemati nelle vostre Dinastie, come ogni anno, comincerete ad imparare l'arte dell'alchimia e a controllare il vostro potere. Prima, però, voglio dare il benvenuto ai nuovi Guardiani.

Solange vide T bloccarsi per un attimo, mentre osservava alcune persone salire sul pulpito. Erano due ragazzi e una ragazza. I due ragazzi erano molto diversi tra di loro: uno aveva capelli corti neri, occhi chiari e uno sguardo bruciante, sembrava trapassare chiunque da parte a parte; l'altro aveva capelli rossicci, simili a quelli di Jillian, e un paio di occhi azzurri che sorridevano insieme alle sue labbra. T si fermò eccessivamente a guardare quest'ultimo. Solange immaginò lo conoscesse.

Solange [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora