Capitolo Ottavo (VIII)

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Indra ticchettava le dita sottili, con fare impaziente, sul tavolo di legno di una delle aule: Newman era in ritardo. Il Maestro la stava pressando per avere delle informazioni e la sua spia ancora non si era fatta viva. Era circondata da incompetenti. Se fosse stato per lei avrebbe fatto tutto da sola e messo fine a quella sceneggiata. La infastidivano notevolmente tutti quei misteri che il Maestro si ostinava a tenere sull'identità della ragazzina e sui suoi poteri. Stufa di aspettare, decise di cercare Newman da sola. Si alzò con grazia dalla sedia e si incamminò verso la porta. Prima che potesse oltrepassarla, alcune voci la distrassero.

- Hai novità per quanto riguarda le condizioni di Regan?

- È sempre stato molto riservato, ma so che qualcosa lo turba, Al.

- Credi che dovremmo aiutarlo?

Indra non riuscì a sentire la risposta dei due ragazzi perché questi si erano allontanati già. Un sorriso spuntò sulle sue labbra rosse e un'idea le balenò nella mente. Nel frattempo, Newman era entrato nell'aula.

- Alla buon'ora, sei in ritardo.

Newman prestò poca attenzione alla voce irritante della donna.

- Ero a sorvegliare Solange.

Indra non riuscì a spillargli altro. Era fin troppo riservato quando si trattava della ragazzina.

- Non ti sarai mica intenerito, Newman? Ti ricorda forse...

Newman la interruppe. - Non ha nulla a che fare con lei. Cosa avevi di così urgente da dirmi?

Indra lo scrutò con fare sospettoso prima di ondeggiare i fianchi e tornare a sedersi.

- Il Maestro vuole novità e, soprattutto, desidera essere sicuro che la streghetta non sospetti nulla.

- Non sa niente.

- Farai bene ad essere onesto. Non esiterò un secondo a tradirti se dovessi scoprire che hai un debole per la ragazzina.

- Io non ho un debole per nessuno. Il Maestro riceverà notizie a breve.

Newman oltrepassò la porta e Indra lo osservò attentamente. Quell'uomo era devastato emotivamente e nascondeva qualcosa, lo sapeva per certo. Quando sei mesi prima si era presentato al Maestro e questi lo aveva accolto come uno dei suoi seguaci, Indra aveva voluto sapere di più su di lui, ma sembrava che l'affascinante e ombroso Newman fosse comparso dal nulla. Doveva scoprire di più su di lui e l'avrebbe fatto con l'aiuto della sua spia.

È così facile corrompere dei ragazzini quando si tocca la loro famiglia, pensò Indra sorridendo tra sé e sé.

***

Jillian, seduta a gambe incrociate sul letto, era intenta a sfogliare una rivista umana sul gossip. Si annoiava immensamente e avrebbe voluto trovare un passatempo. Sfortunatamente la sua amica era chiusa in bagno da una buona oretta per una doccia chiarificatrice; T era sparito dalla circolazione dopo il ricovero di Solange causa ricerche e Jack... Jack non l'aveva chiamata, come le aveva promesso, e lei si sentiva vuota. Insomma era un bel ragazzo, ma non il più carino dell'Istituto. Regan, ad esempio, era molto più fascinoso. Invece, lei si era dovuta invaghire così tanto di un semplice ragazzo che, come tale, si comportava come tutti gli altri uomini. Da stronzo.

Jillian sospirò, chiudendo la rivista, e si allungò sul letto cercando di pensare ad altro. Eppure, nonostante ci fossero problemi molto più seri, lei continuava ad avere quel pensiero fisso. Un leggero bussare alla porta la ridestò. Sperò che sull'uscio ci fosse il suo uomo e, con il cuore a mille e gli occhi lucidi, corse ad aprire la porta. Invece, contro ogni sua aspettativa, non era Jack.

Solange [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora